L’amore che sboccia dalla tragedia, il sangue che lega indissolubilmente una città all’Arma, una commemorazione che serve a suggellare un vincolo sempre più saldo. Questa mattina alle ore 11, è stato reso omaggio alle memoria di Alfredo Beni, medaglia d’oro al valor militare, nel 41esimo anniversario del suo sacrificio. Alla cerimonia di deposizione di una corona d’alloro sul monumento nella piazza a suo nome è intervenuto il sindaco Nicola Loira, il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, i rappresentanti dell’Arma e delle forze di polizia locali. Presenti il figlio Filippo Beni,il generale di brigata Fernando Nazzaro, comandante della Legione Carabinieri Marche, il generale Rosario Aiosa, il comandante provinciale Ciro Niglio, il comandante della compagnia di Fermo, Roland Peluso, comandanti e rappresentanti delle stazioni, delle altre forze dell’ordine e di polizia, e delle associazioni combattentistiche. Da lì in cattedrale per la celebrazione liturgica officiata da don Osvaldo Riccobelli.
IL RICORDO DEL GENERALE NAZZARO
“Una ricorrenza, quella odierna, che celebriamo il 18 maggio di ogni anni. In quella data, 41 anni fa, nel corso di un controllo ad alcune persone sospette qui in città, quei criminali hanno esploso dei colpi d’arma da fuoco contro i carabinieri intervenuti colpendo mortalmente l’appuntato Alfredo Beni, nostra medaglia d’oro al valor militare alla memoria, che oggi ricordiamo. A seguire un repentino evolversi dell’azione di fuoco che ha coinvolto altri militari e gli stessi banditi. La vicenda si è prolungata a Civitanova Marche dove c’è stato un altro conflitto a fuoco dove abbiamo perso il maresciallo capo Sergio Piermanni. Il bilancio di questa dolorosissima vicenda è stato assolutamente agghiacciante. Alla fine sono deceduti due carabinieri, ferito in maniera molto grave, l’allora capitano Aiosa che (presente oggi in città) è un nostro generale di corpo d’armata decorato con medaglia d’oro al valor militare che si salverà dopo una lunghissima degenza in ospedale. Fu ferito anche il brigadiere Di Toro Mammarella. Quattro banditi uccisi e due catturati. Era conosciuta come una delle bande più sanguinarie di Torino, quella dei Catanesi, che si erano già resi responsabili dell’omicidio del commissario Rosano, una banda di pericolosissimi criminali che fu debellata grazie all’eroico sacrificio dei nostri carabinieri caduti”.
IN ARRIVO IL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI
Un gesto eroico, quello dei carabinieri, pagato con la vita ma che ancora oggi è al centro dello strettissimo legame tra la città, il territorio, e l’Arma. Legame che è pronto a rafforzarsi ulteriormente con l’istituendo comando provinciale a Fermo. “Sentiamo forte il legame con questo territorio, con Porto San Giorgio, con la provincia di Fermo in generale. Avvertiamo stima e affetto nei nostri confronti. Sappiamo bene che è un momento di crescente allarme sulla sicurezza pubblica dovuto evidentemente agli ultimi episodi delittuosi verificati in questa provincia. Siamo pronti a rispondere insieme alle altre forze di polizia con una possibile iniziativa di istituzione del comando provinciale dei carabinieri, oltre che quello della guardia di finanza e la questura”. Una data c’è. Ed è quella del 16 luglio, comunicata ufficialmente nei giorni scorsi dal Ministero dell’Interno. “Faremo di tutto per essere pronti per il 16 luglio” conclude il generale di brigata Nazzaro
(notizia in aggiornamento)
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