FERMO – Un evento che troverà il fulcro della propria attività sul ring allestito nella palestra di via Leti, ma che parte dal lontano. Il “Guanto d’Oro“, la tre giorni di boxe che proietterà Fermo ed i suoi attori protagonisti alla ribalta nazionale, è il frutto del lavoro, competente e determinato, di più componenti convergenti verso la stessa direzione (leggi la nostra presentazione).
Federazione Pugilistica Italiana centrale e regionale, ben assistita dal Coni, anche in questo caso nella doppia sfaccettatura anconetana e fermana, con apice organizzativo individuato nella storia associazione fermana della Nike Fermo, presieduta da Luciano Romanella.
“E’ la prima volta che un evento del genere, giunto alla dodicesima edizione, viene realizzato nelle Marche. E visti gli amari fatti di cronaca degli anni scorsi, come simbolo scelto per l’occasione ecco un guanto in azione, ad emblema metaforico della tigna che noi fermani stiamo mettendo nella vita quotidiana nel girare la triste pagina del terremoto – ha esordito stamattina il numero uno della Nike nella conferenza stampa svolta all’interno della sala Rollina del teatro dell’Aquila -. Reazione come comunità, tant’è che tutti i pugili, i loro staff e gli accompagnatori al seguito saranno ospitati lungo la costa non a caso, per far ammirare loro le bellezze naturali in tutta sicurezza, promuovendo quindi in chiave turistica la nostra bella terra di provincia in quei punti geografici al netto di disagi, sociali e strutturali, figli del sisma”.
L’aspetto sociale e morfologico del Fermano illustrato nella veste di “padrone di casa” l’ha fatto da padrone nelle parole di Romanella, che non ha di certo mancato poi di illustrare il taglio squisitamente sportivo della partente kermesse, che vedrà i migliori otto di ogni categoria giovanile, con limite d’età concomitante con i ventidue anni, impegnati dal 15 al 17 giugno compresi. Poco più di settanta giovani atleti in arrivo da tutta Italia, suddivisi in categorie di peso che andranno dai 46-49 kilogrammi fino agli oltre i 91, passando per i 52, 56, 60, 64, 69, 75, 81 e 91 stessi. Si partirà venerdì 15, alle 14.30 con le eliminatorie, per proseguire con le semifinali del 16 giugno, alle 15.00, e chiudere l’atto ventiquattrore dopo con le finali.
“Il Comune di Fermo continua, in collaborazione con le società sportive, a promuovere eventi e la nostra terra – gli ha fatto eco Alberto Maria Scarfini, assessore allo sport -. C’è viva soddisfazione per un evento di caratura Tricolore, ed un ringraziamento è doveroso nei confronti della Nike Fermo in primis, protagonista nell’aggiudicarsi l’assegnazione, ed a seguire a tutti coloro che credono nello sport, come strumento per infondere sani valori ai praticanti nonché come veicolo promozionale del nostro territorio. Sarà un momento importante per la città, certamente attorno al ring ci sarà tanta gente a gustarsi lo spettacolo, per una disciplina che ha dato tanto all’Italia“.
“Porto i saluti del presidente regionale Fabio Luna, oggi impegnato altrove – l’approccio di Vincenzo Garino, delegato Coni della provincia di Fermo -. Eccoci vicini ancora una volta allo sport con una manifestazione di livello. La nostra azione parte dal basso, dal sociale, per far crescere sana ed al meglio la comunità degli sportivi. Poi è chiaro, come in questo caso, che siamo pronti a sostenere eventi di tal caratura con competizioni alquanto performanti. Non è la prima volta che siamo vicini alla nobile arte, ricordo infatti la “Boxe sotto le Stelle” e gli appuntamenti al PalaSavelli. Certamente un bravo agli organizzatori nell’aver affrontato e superato tutte le difficoltà del caso, a partire dai costi finanziari necessari per garantire il tutto”.
Al fianco del presidente provinciale, il delegato stesso per la pugilato, Fausto Rocco, già atleta della Nike Fermo (leggi il nostro articolo) che non ha mancato di ricordare come il binomio boxe-post terremoto sia attivo tanto da rinnovarsi il giorno 23 nel centro maceratese purtroppo segnato ancor più tristemente dal sisma, Visso.
Umori giunti anche dal segretario generale della Fpi, Alberto Tappa. “Qui con me i saluti del presidente nazionale Vittorio Lai, che raggiungerà Fermo domenica in occasione delle finali. Non posso non ringraziare chi si è speso per queste attività, frutto di un movimento che promuove moltissimi incontri durante l’anno. Il “Guanto d’Oro” è nato come selezione dei migliori giovani talenti, in linea con le logiche dell’under 22, ragazzi cioè che saranno poi i futuri campioni over di qualità. L’ossatura della squadra nazionale, che ha bisogno sempre di ricambi continui, passa dunque anche questa tre giorni – allargando poi la panoramica sul lavoro federale ha proseguito -. Stiamo arrivando a circa 900 affiliati, per un interesse sparso per alti numeri di praticanti che mette in luce un aumento del 10% annuo anche a livello amatoriale, per boxeur che praticano attività, oggi, con tecnici preparati e formati con i quali sviluppare ed affinare a meglio la disciplina”.
In ultimo, l’illustrazione del presidente regionale Fpi, Gabriele Fradeani. “Dalle categorie in gara verranno quindi fuori gli otto migliori ragazzi. Certamente da queste selezioni ci saranno poi elementi che troveremo in seguito alle Olimpiadi. E’ sui giovani che dobbiamo puntare la nostra attenzione, affinché si rinverdisca la lista dei pugili a nostra disposizione. Sport, certo, ma anche valore dal lato squisitamente sociale: da sottolineare infatti la valenza aggregativa che mette in mostra la boxe, e quindi anche il ring fermano dei prossimi giorni. Pugilato non è sinonimo di violenza, ma di rispetto, cameratismo, all’ultimo gong infatti il guantone si apre ad abbracciare l’avversario. Un pugno è certamente un pugno, ma dato con le regole del caso non a far male, moralmente, al dirimpettaio. Infine, non posso non citare Bruno Cozzi, il mio vice, che si è speso in lungo e in largo per questa manifestazione ma oggi assente per motivi di salute”.
Paolo Gaudenzi
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