di Maria Nerina Galié
Sarà un ospedale funzionale, all’avanguardia ed a prova di terremoto il nuovo complesso sanitario e socio-sanitario dei Sibillini presentato nel tardo pomeriggio di oggi ad Amandola, nella sala consiliare per enti ed istituzioni e, a seguire, nel centro di comunità Marta a Maria per la cittadinanza, dal sindaco della città ospitante Adolfo Marinangeli insieme al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ed il direttore dell’area vasta 4 Licio Livini. Erano presenti numerosi sindaci dell’area interessata, l’assessore regionale Fabrizio Cesetti, il consigliere Francesco Giacinti ed il senatore Francesco Verducci.
I NUMERI DELLA STRUTTURA
Un complesso imponente per la zona con i suoi 10.500 metri quadrati per due piani fuori terra ed un nucleo centrale di tre che restituirà all’area montana il prezioso servizio venuto a mancare a seguito del sisma ma che è già motivo di orgoglio per Marinangeli che ha tenuto a ringraziare il governatore per l’impegno profuso nel portare avanti in breve tempo l’iter burocratico.
L’ITER
Il “certificato di nascita” del nuovo presidio porta la data del 5 luglio scorso, al decreto numero 66 con cui la Regione Marche ha approvato il progetto di “fattibilità tecnica ed economica” presentato dalla società milanese Kos Care s.r.l. (leader tra gli istituti riabilitativi e per anziani con diversi centri anche nelle Marche) che ha sponsorizzato lo studio, affidando la redazione degli elaborati allo Studio Iadanza di Isernia. «Il 12 luglio – ha poi ricordato il primo cittadino – sono partite le lettere di esproprio del terreno su cui insisterà il nuovo fabbricato in località Piandicontro. Avranno 20 giorni per rispondere ed ho motivo di credere che tutte si risolveranno in modo bonario. Per il 13 agosto è stato fissato il consiglio comunale procedere con la variante al piano regolatore».
Il terreno sarà acquistato dalla Regione Marche per una previsione di spesa di 92 mila euro che rientrano nel 18 milioni dei costi complessivi per la realizzazione dell’intera opera di cui 5 donati della compagnia petrolifera russa Rosneft. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal presidente regionale per la struttura «strategica ed antisismica di quarto livello che si andrà ad appaltare già entro la fine dell’anno». L’esito delle verifiche sismiche effettuate nel vecchio ospedale, che in un primo tempo si era pensato di ristrutturare, ha portato ad orientare la scelta verso una nuova costruzione, «una grande opportunità – ha sottolineato Livini – per ragionare su percorsi all’avanguardia in particolare in una società socio-sanitaria come quella dei Sibillini che merita la giusta attenzione».
I principi guida che hanno ispirato il disegno del nuovo presidio sono quelli dell’umanizzazione, previsti dal modello Veronesi-Piano, hanno spiegato i tecnici nella presentazione degli elaborati. Diversi i problemi che hanno dovuto affrontare per le caratteristiche dell’area su cui insisterà la struttura. La sostenibilità ambientale tra gli obiettivi che il gruppo di progettisti ha voluto perseguire. «L’architettura ha voluto essere meno impattante possibile per salvaguardare i paesaggi, l’abitato e la morfologia del territorio», ha precisato Enrico Brizioli, amministratore delegato della Kos. Al suo interno, l’ospedale avrà spazi vivibili quali bar, terrazzi e biblioteca.
ALL’AVANGUARDIA
L’integrazione con la città sarà favorita dall’accessibilità in qualsiasi periodo dell’anno. Efficienza e qualità del servizio meglio percepibili ed attuabili in una struttura orizzontale in funzione dell’intensità delle cure e la riduzione dei percorsi del personale. Al piano terra saranno presenti, oltre ingressi e alle hall, i servizi territoriali al pubblico. Sempre al piano terra è prevista l’area interventistica con il blocco operatorio, il pronto intervento ed il punto prelievi. Ci saranno anche diagnostica, terapia e l’area diurna e ambulatoriale. Le degenze con 23 posti letto per acuti e 10 per post acuti saranno al piano primo insieme ai 21 posti per gli ospiti della Rsa con i relativi servizi di degenza. Al piano interrato la cucina, il deposito farmaceutico, la morgue, gli impianti, gli spogliatoi centralizzati, altri servizi per il personale ed infine gli ambulatori veterinari che hanno necessità, per questioni igieniche, di dividersi con il resto della struttura. Centoventi posti auto, aree verdi, giardino terapeutico, aree di relax e di sosta, oltre alle necessarie zone per carico-scarico ed impianti riempiranno i 2 mila metri di spazio esterno.
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