Svelato il Palio del Torneo Cavalleresco di Castel Clementino

SERVIGLIANO - Il drappo finemente dipinto si ispira al pittore Escher in occasione dei 120 anni della sua nascita. La tecnica utilizzata prevede acrilico e doratura a foglia oro su tela. Sullo sfondo l'architettura del borgo

Serata di bellezza e amori cortesi quella del terzo appuntamento con il Torneo Cavalleresco di Castel Clementino di Servigliano. Ospite d’eccezione le telecamere de La vita in diretta di Rai Uno. Ad accompagnare l’evento, come tradizione, la voce di Maurizio Marinozzi, presidente dell’Ente Torneo, che per l’occasione si alterna a quella di Paolo Notari, celebre speaker della prima rete nazionale. Fanno il loro ingresso in piazza Roma le delegazioni nobili dei cinque rioni: Paese Vecchio, Porta Navarra, Santo Spirito e Porta Marina. Lo squillo delle chiarine dorate annuncia l’entrata del rione San Marco, la municipalità: stemma araldico e gonfaloniere anticipano il magnifico messere Marco Rotoni accompagnato dalla madrina della 50esima edizione, Chiara Giuli. Chiudono il corteo l’imponente capitano d’armi e la scorta di armati.

L’araldo richiama l’attenzione “de li cittadini illustrissimi e de li forestieri per l’accensione di un cirio”. Dopo aver accesso un cero come offerta, al rullo dei tamburi, si porta sulla piazza il Palio: è l’oggetto della contesa della giostra di domenica 19. E’ accompagnato dalla dama Sofia Morichetti.

“Da oltre tre lustri il drappo della tenzone è dipinto dai ragazzi della scuola media Luigi Vecchiotti di Servigliano – spiega orgoglioso il presidente Marinozzi -. Hanno lavorato in ore curricolari e non, sotto l’attenta guida della prof. Alessandra Antolini. Affidiamo il pezzo più pregiato ai nostri ragazzi, i nostri figli. A scuola si studia il Torneo, è una passione che si tramanda, non è folklore ma cultura: questo è il segreto della nostra longevità. Castel Clementino non morirà mai”.

Il drappo finemente dipinto si ispira al pittore M.C. Escher in occasione dei 120 anni della sua nascita. La tecnica utilizzata prevede acrilico e doratura a foglia oro su tela. Sullo sfondo l’architettura del borgo di Servigliano, uno dei più belli d’Italia, sapientemente progettato da Virginio Bracci. Invadono la tela 50 cavalieri in sella ai propri destrieri: stilizzati in basso e via via sempre più definiti in alto, a segnare un ritmo incalzante, rappresentano i 50 anni di Torneo Cavalleresco. L’ultimo dei giostranti punta la lancia verso lo zero dell’edizione.

Il drappo celebra mezzo secolo di manifestazione attraverso il trionfo del metallo più prezioso, un connubio di arte e storia festeggiato con la marcia trionfale di cinquanta cavalli e cavalieri.

A seguire don Mauro Antolini celebra la messa e benedice il Palio che rimarrà in bella mostra per una settimana. I consoli dei vari rioni leggono “a lo popolo tutto” la pergamena che designa il cavaliere deputato a difendere i propri colori nella giostra di domenica. In sella fanno ingresso i cavalieri giostranti: ognuno si avvicina alla propria dama e, in un inchino di devozione, porge la lancia alla gentil donna. Questa lega il fazzoletto recante l’araldo rionale come simbolo di fiducia.

“Quello di Servigliano è un livello altissimo, i nostri cavalieri sono i maestri della giostra – sottolinea Marinozzi -. Si cimentano nelle migliori tenzoni d’Italia. Siamo alle Olimpiadi”.

A difendere i colori giallo-blu del rione San Marco Gianluca Chicchini. Per il rione Paese Vecchio Massimo Gubbini, detentore della vittoria della scorsa edizione. Luca Innocenzi per il rione Santo Spirito: è reduce da un clamoroso successo alla giostra di Ascoli del 5 agosto. Il cavaliere giostrante Daniele Scarponi difenderà la civetta, il rione Porta Marina. Infine, Cristian Cordari, veterano delle giostre e serviglianese doc, scenderà in pista per il rione Porta Navarra.

A chiudere la serata la suggestiva esibizione del gruppo alfieri e musici medioevali della città di Offagna. 26 fra tamburi e sbandieratori riempiono la piazza con ritmo incalzante e volteggi di bandiere. L’eccellente performance ha riscosso notevole successo fra il pubblico.

Come cartolina finale è stata scattata una foto ricordo fra i membri dei cortei storici, lo staff tecnico, la regia e i grandi ospiti della serata fra i quali lo speaker di Rai Uno Paolo Notari e il senatore Francesco Verducci. “Non potevo mancare nella mia città, per me è sempre un’emozione – ha commentato il senatore -. E’ una serata magica in cui tutto è curato nel minimo dettaglio, è uno spaccato di cultura e tradizione che lascia il segno. La ‘Quintana’, come la chiamiamo affettuosamente noi serviglianesi, è una dimensione senza tempo: ha fatto nascere amicizie, storie d’amore e legami indelebili fra le persone e il territorio. 50 anni di Torneo, 50 anni di sentimento, stasera egregiamente simboleggiato dal drappo dipinto dai nostri ragazzi”.

Prossimo appuntamento: gare alfieri e musici storici.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti