di Nunzia Eleuteri
Gli insetti come nuovo cibo. Una moda? Una volontà di stupire? Una necessità per sfamare il mondo troppo affollato? Non è ancora chiaro se siamo di fronte ad una novità che sarà la svolta dell’alimentazione per il pianeta ma una cosa è certa: di insetti nel piatto si parla sempre più spesso. A seguito di un articolo apparso qualche tempo fa sul portale di “Sanità Pubblica Veterinaria e Igiene degli alimenti e della nutrizione delle Aree Vaste dell’ASUR Marche” (www.veterinariaalimenti.marche.it) a firma Stefano Manciola, medico veterinario di Fermo, abbiamo chiesto allo stesso quale sia l’attuale situazione in Italia e in Europa.
E’ ammessa la commercializzazione di insetti o derivati come alimenti destinati all’uomo?
La Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, con una nota ministeriale, ha fornito chiarimenti in merito alla possibilità di impiego di insetti e/o loro derivati come alimenti. Una nota ministeriale emessa a seguito dell’applicazione del Regolamento (UE) 2283/2015 sui nuovi alimenti (novel food) dal 1 gennaio 2018. Per prima cosa il Ministero della Salute chiarisce che tutti i prodotti alimentari privi di una storia significativa di consumo nell’Unione Europea al 15 Maggio del 1997 siano da considerarsi “novel food” e, ai fini di un eventuale impiego alimentare, richiedono una preventiva autorizzazione a livello UE previo accertamento della loro sicurezza in base alle quantità di assunzione proposte. In particolare l’autorizzazione di un “novel food” deve essere richiesta ora alla commissione europea, seguendo le linee guida recentemente pubblicate dall’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare), e quindi il “novel food” può essere immesso in commercio solo dopo il rilascio dell’apposita autorizzazione e alle condizioni stabilite dalla stessa.
E, ad oggi, qual è esattamente la situazione in Italia e in Europa?
In base a quanto spiegato, gli insetti e i loro derivati devono essere tutti considerati come “novel food” e, al momento, nessuna specie di insetto (o suo derivato) è autorizzata per tale impiego. In Italia, ad oggi, non è ammessa alcuna commercializzazione di insetti o di suoi derivati come alimenti destinati all’uomo e la stessa sarà consentita solo quando verrà rilasciata, a livello UE, una specifica autorizzazione in applicazione del regolamento UE 2283/2015. Va chiarito che, in base all’art. 35 sulle “misure transitorie” previste dal regolamento, alcuni Stati membri hanno ammesso a livello nazionale la commercializzazione di qualche specie di insetto in un regime di “tolleranza”. E’ stato comunque stabilito, con lo stesso articolo 35, che per le specie in questione deve essere presentata una domanda di autorizzazione, al fine di definire le condizioni atte a garantirne la sicurezza d’uso per una libera circolazione sul mercato UE. Nel frattempo gli Stati membri che ne hanno ammesso la commercializzazione prima del 1 gennaio 2018 possono continuare a mantenerle sul loro mercato.
Non ci resta, quindi, che aspettare l’evoluzione della normativa ma ben più interessante sarà scoprire se oltre alla normativa ci sarà un’evoluzione (o involuzione?!) dei “buongustai”…
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati