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Guardare al futuro della medicina attraverso la storia, convegno a Fermo (VIDEO)

FERMO - Due giorni di convegno medico a palazzo Azzolino. Nel corso della presentazione emerso il problema della carenza di medici, anche specialisti e la richiesta alle università di formarli

di Alessandro Giacopetti 

Presentata nella nuova sede dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri, a Palazzo Azzolino, la due giorni dedicata alla medicina in programma venerdì 14 dalle ore 9 e sabato 15 settembre dalle ore 9.30 . Proprio nella sala conferenze della sede si terrà la 39esima “Tornata degli studi storici dell’arte medica e della scienza”.

Introduzione curata da Anna Maria Calcagni, presidente provinciale dell’Ordine: “Un incontro medico con ospiti illustri di fama nazionale e internazionale, incentrato sulla storia ma con uno sguardo alla realtà medica del Fermano che è di alto livello”.

Organizzato dallo Studio Firmano per la storia dell’arte medica e della scienza, in collaborazione con varie università e realtà della sanità locale, vede anche il patrocinio del Comune. Francesco Trasatti, vicesindaco di Fermo, ha così commentato: “I vari incontri nati dal rapporto consolidato tra Ordine dei Medici, Studio Firmano, Asur e Comune, sono una vetrina per la città oltre ad avere valore scientifico. Perciò saranno previste guide turistiche per un tour intorno alle bellezze di Fermo. Il tutto si inserisce nella linea delle Città della Formazione Unesco.”.

Secondo Graziano di Battista, presidente della Camera di Commercio: “La memoria storica è sempre fondamentale; il convegno vedrà la presenza sul territorio di figure importanti permettendo loro di conoscerlo e visitarlo sia dal punto di vista artistico che da quello della manifattura. E’ fondamentale far capire dove nascono quei prodotti manifatturieri ed enogastronomici che ritrovano poi nei negozi di grandi città d’Europa”.

“Alla 39esima tornata degli studi storici dell’arte medica – ha aggiunto il dott. Andrea Vesprini, reggente dello Studio Firmano – si affiancherà un simposio medico proiettato sull’attualità, perché dalla storia della medicina possiamo imparare molto, ma il punto d’arrivo, attraverso l’innovazione tecnologica è avere una visione olistica del paziente, perché la persona va valutata nel suo complesso. Ricorderemo anche la figura dello storico della medicina Loris Premuda, docente all’Università di Padova, i cui familiari hanno donato buona parte della sua biblioteca allo Studio Firmano. Un fondo composto anche da pezzi rari e manoscritti che ora puntiamo a mettere online, a disposizione degli studiosi”.

Il dottor Pietro Scendoni sarà il responsabile scientifico del simposio ed ha sottolineato: “La medicina del futuro non può prescindere dal passato. Oggi dobbiamo programmare il futuro, incentrandolo sulla medicina di precisione. Punteremo sull’aspetto olistico, quello che riguarda la persona. Non farmaci che vanno bene a tutti, ma cure mirate studiate da una rete di specialisti. I medici tuttologi di una volta sono una figura superata sostituita da specialisti con una visione olistica, cioè complessiva del paziente. Questo permetterebbe, inoltre, un rilevante risparmio negli investimenti del settore Medicina.”.

L’iniziativa è patrocinata anche da Università di Macerata, Politecnica delle Marche, Amco, Inrca, Provincia e sostenuta da Camera di Commercio e Cassa di Risparmio di Fermo.

Licio Livini, direttore  dell’Area Vasta 4, ha elogiato lo Studio Firmano: “Un lavoro che tutela la storia della medicina. Il convegno sarà un momento per guardare avanti, alle prospettive future e ai progressi tecnologici, collegandoli alla valorizzazione della figura del medico. Il problema – ha denunciato Licio Livini – è che in futuro mancheranno i medici. Già da oggi abbiamo difficoltà a reperire alcune figure specialistiche. Sarebbe utile che le università avviassero modalità per farvi fronte”.

La parola quindi a Sauro Longhi, rettore della università Politecnica delle Marche: “Un convegno che valorizza esperienze passate per capire il presente e migliorare il futuro è di sicuro interesse scientifico per la facoltà universitaria. Sul problema della formazione del medico, portato dal direttore Licio Livini, dico che è sul tavolo della conferenza nazionale dei rettori universitari. Il modello, quindi, deve essere concordato a livello nazionale e con una graduatoria nazionale. Nel mercato del lavoro della regione Marche – ha proseguito Sauro Longhi – sono richieste figure di medici che non riusciamo a formare. E’ positivo il fatto che ci sia una sola facoltà di Medicina in una regione di un milione e mezzo di abitanti, che collabora nel settore formazione con le maggiori realtà sanitarie locali, da Marche Nord a Torrette, dalle Aree Vaste all’Inrca. Purtroppo, però, più di 5 posti di Medicina d’Urgenza non ci permettono di finanziare, mentre noi avremmo la forza per formarne 15 o 16, proprio per andare incontro al problema. Sono convinto – ha concluso il rettore Sauro Longhi – che un’attività di coordinamento con gli ordini vada fatta”.

Tra i presenti anche il conte Giulio Vinci Gigliucci, membro dello Studio Firmano, che ha lodato l’attività di simposi e incontri internazionali organizzati ricordando anche le figure del fondatore, il dottor Santoro e dello stesso dottor Premuda.


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