FERMO – “Non poteva esserci esordio migliore”, dice con un largo sorriso e con gli occhi lucidi Edoardo Scrosta, autore del primo gol (il secondo è firmato Lupoli) della Fermana sulla Virtus Verona. Una frase che vale per lui nello specifico, che si è emozionato sentendo tutto lo Stadio scandire ed acclamare il suo nome, ma che può ben valere per tutta la Fermana FC che oggi ha dato il migliore inizio possibile al suo secondo anno in serie C.
“Non riesco a descrivere cosa ho provato oggi agli occhi di questi tifosi”, continua, “ e scusate se non ho più la voce ma ho continuato ad esultare con la squadra”, palesando quindi l’ottima intesa con i suoi compagni di spogliatoio.
Anche Flavio Destro è soddisfatto dei suoi primi tre punti conquistati, specie nel modo in cui i suoi ragazzi hanno gestito la gara, ma soprattutto si dichiara felice per i tifosi: “ Sono contento per loro che ci sostengono e che ci vengono a vedere, se lo meritano”. Poi commenta questo primo esame superato: “Temevo questa prima partita casalingo, anche perché veniamo da due mesi di attesa in cui abbiamo giocato poco” e questo confronto costituisce un primo biglietto da visita, seppur acerbo. Il tecnico canarino, che è notoriamente scaramantico, non aveva però pensato che anche nello scorso campionato la prima gara al Recchioni è stata vinta con lo stesso risultato di 2-0 (anche se, quell’indimenticabile derby in notturna con la Sambenedettese con delle differenze: il match fu “rateizzato” in due giornate, il 3 ed il 20 settembre, per via della rottura del generatore).
Altra nota positiva delineata da Destro è la realizzazione su calcio piazzato, tabù che lo rincorreva lo scorso anno, quando nonostante gli angoli conquistati, sembrava quasi impossibile trasformarli in rete.
Al tecnico della Fermana vanno infine i complimenti dell’avversario Luigi Fresco, allenatore dei veneti rossoblù oggi in tenuta bianca: “Hanno meritato la vittoria perché l’anno conquistata a suon di forza fisica, agonismo e determinazione. La loro cattiveria ci ha sovrastato, ed ogni qual volta cercavamo di portarci davanti loro erano pronti lì ad aspettarci con la massima organizzazione di gioco. Inoltre noi non siamo mai stati pericolosi sui calci d’angolo, a differenza loro, come ha dimostrato il primo gol. La lezione che mi porto a casa è che ci serve una maggiore tenacia e decisione”.
Senza complimenti resta solo il campo di gioco, un manto erboso fragile come il muschio che ha messo in difficoltà gli atleti, e tra questi anche il marcatore Arturo Lupoli, che a fine partita ha riportato una distorsione alla caviglia.
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