Petrozzi all’attacco sulla Tarsu:
“L’amministrazione chiede ai cittadini
pagamenti per crediti prescritti”

PORTO SAN GIORGIO - Il consigliere civico di opposizione: "Nelle scorse settimane sono stati recapitati dei solleciti di pagamento con raccomandata a.r. quindi assolutamente ufficiali e perentori riguardanti il mancato pagamento della Tarsu per l'anno 2012. Tale tributo ha una prescrizione di cinque anni che è scaduta il 31 dicembre 2017"

Incredibile ma vero”. Esordisce così il consigliere comunale di opposizione Renzo Petrozzi nel suo ultimo affondo contro l’amministrazione comunale: “L’amministrazione a guida Pd invia ai cittadini richieste di pagamento per crediti prescritti”.

Petrozzi entra nello specifico: “Era già successo l’anno scorso con l’invio ai cittadini sangiorgesi da parte dell’amministrazione Pd di richieste di pagamento di canoni per le lampade cimiteriali prescritti. Ovviamente, nonostante l’evidenza, nulla è stato restituito ai cittadini.
Questa volta la faccenda è ancora più grave.
Nelle scorse settimane sono stati recapitati dei solleciti di pagamento con raccomandata a.r. quindi assolutamente ufficiali e perentori riguardanti il mancato pagamento della Tarsu (così si chiamava all’epoca la tassa rifiuti) per l’anno 2012.
Tale tributo ha una prescrizione di cinque anni che è scaduta il 31 dicembre 2017.

Alla mia interrogazione su come mai fosse accaduto tutto ciò, l’amministrazione Pd – incalza il consigliere – ha risposto che si trattava di omesse dichiarazioni di locali soggetti a tassa rifiuti e siccome il termine per tale dichiarazione scade il 20 gennaio successivo all’occupazione dei locali si arriva al 20 gennaio 2013 per cui la prescrizione si compirà solo il prossimo 31 dicembre 2018.
In realtà la legge parla di 20 gennaio successivo e non di 20 gennaio dell’anno successivo e siccome le raccomandate inviate riguardano l’intero anno 2012 è ovvio che gli immobili si intendono occupati dal 1 Gennaio 2012 per cui la dichiarazione andava fatta entro il 20 gennaio successivo ossia il 20 gennaio 2012, per cui tutto è ampiamente prescritto dal 31 dicembre 2017.

Tale interpretazione non è una mia invenzione, ma è stata formulata dalla Suprema Corte di Cassazione nelle sentenze n. 12795 del 21 giugno 2016 e n. 22224 del 3 novembre 2016.
Il problema purtroppo è che in Italia esiste una vergognosa asimmetria fra pubblica amministrazione e cittadini che per vedere riconosciuti i loro sacrosanti diritti dovranno affrontare lunghi e costosi ricorsi, visto che è impossibile aspettarsi dall’amministrazione Pd un mea culpa e la restituzione ai sangiorgesi del denaro non dovuto.
Ma, a parte queste questioni tecniche noiose ma inevitabili, il dato politico è allarmante.
A Porto San Giorgio esiste un’amministrazione, uno degli ultimi avamposti in Italia del Pd renziano, che amministra la cosa pubblica contro i suoi stessi cittadini. E’ in questa direzione che devono intendersi le multe dei t-red messi lì solo per fare cassa in incroci privi di incidenti, le lunghe file di cittadini negli uffici comunali la scorsa primavera per il caos degli avvisi Tari sbagliati, la richiesta di canoni per le lampade votive prescritti e quest’ultimo gravissimo episodio.
Com’è ridotta la città è poi sotto gli occhi di tutti. Siamo di fronte a una desertificazione commerciale, turistica, culturale, economica senza precedenti nella storia di Porto San Giorgio.
Il problema è purtroppo che il Pd, o meglio quello che ne resta, amministrerà la città per altri quattro anni, quando potrebbe essere ormai troppo tardi per risollevarla”.


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