Per la rubrica Benessere scopriamo i vantaggi dell'essere donatori Avis. Dalla più alta forma di altruismo al percorso prevenzione gratuito fino al giorno di riposo dal lavoro.
Ritornare alla routine dopo l’estate significa anche fare nuovi propositi per l’autunno. Tra questi sarebbe bello prevedere qualcosa che ci faccia sentire utili per gli altri.
Iscriversi all’Avis potrebbe essere la soluzione migliore: un gesto di altruismo a cui sono collegati anche tantissimi vantaggi per la salute del donatore.
Proviamo ad elencarli in modo sintetico.
Donando sangue intero si ha un ricambio di tutte le componenti del sangue, (globuli rossi in primis). Nel giro di alcune donazioni si riesce ad avere un ricambio completo di tutto il sangue e quindi si stimola l’organismo a “funzionare meglio”. Per chi fa sport, c’è un miglioramento della performance a partire dal quindicesimo giorno successivo alla donazione. Essere donatori garantisce un controllo completo e gratuito di emocromo e principali fattori chimici del sangue come il colesterolo, i trigliceridi, il psa per gli uomini, la creatinina (controllo dei reni), il diabete, i principali elettroliti e le proteine oltre ad un elettrocardiogramma e al monitoraggio della presenza di virus dell’aids, dell’epatite b e c, del citomegalovirus ed altri importanti virus che attaccano il fegato ogni 3/6 mesi.
Si possono effettuare in modo gratuito le vaccinazioni contro l’influenza.
Vengono spesso consigliate le migliori strategie di igiene (alimentare, di comportamento, ecc.) per mantenere a lungo e in modo costante lo stato di benessere a tutto vantaggio del volontario donatore.
L’iscrizione all’Avis comporta anche un importante percorso di prevenzione: analisi del sangue gratis ogni volta che si effettua una donazione. Il donatore abituale è sotto controllo continuo, dato che, normalmente, si dona ogni tre mesi (gli uomini) e sei mesi (le donne). Ci sono persone che, grazie alla pratica della donazione, hanno scoperto in tempo di avere delle patologie e sono riuscite così a curarle.
Chi dona sangue, inoltre, ha diritto, per legge, ad avere la giornata lavorativa libera: può scegliere il giorno e l’ora che preferisce nell’ambito del programma della raccolta.
Ma il vantaggio più grande è sicuramente la riscoperta di valori perduti: aiuto, collaborazione, maturazione, crescita individuale e collettiva. Chi dona ha il privilegio di sentirsi indispensabile per la collettività: non abbiamo idea di quante persone abbiano bisogno di trasfusioni! Oltre alla questione fisiologica la donazione di sangue intero, così come la plasmaferesi, permette di avere un ruolo attivo nella salvaguardia del patrimonio di sangue della provincia, della regione e dell’intera nazione permettendo di salvare numerose vite e alleviare sofferenze.
Far parte dell’Avis significa anche sviluppare il senso di appartenenza ad una società di volontariato, sperimentando i valori dell’amicizia in una grande famiglia.
A questa lunga lista di vantaggi non si contrappone alcuno svantaggio. Ma alcuni accorgimenti sono comunque necessari. Proprio in questo periodo di rientro dalle ferie, ad esempio, potrebbe essere necessario sospendere le donazioni qualora si siano effettuati viaggi fuori Europa:
se il soggiorno è stato in un paese endemico per la malaria si dovrà attendere circa 6 mesi prima di poter donare nuovamente;
se il soggiorno è stato in un paese endemico per altre malattie tropicali, come ad esempio febbre gialla e dengue, è opportuna una sospensione di 3 mesi;
in un paese extraeuropeo, né malarico né endemico per altre malattie tropicali, come ad esempio USA o Australia, si dovrebbe aspettare 28 giorni.
Nel nostro territorio, oltre alla classica donazione di sangue si può effettuare la donazione di plasma (a Fermo, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro e Porto San Giorgio). È un tipo di donazione meno impegnativa per l’organismo, infatti può essere effettuata (potenzialmente) ogni 15 giorni a differenza della donazione di sangue che prevede un intervallo tra le donazioni di almeno 90 giorni per gli uomini e 180 per le donne. Durante una seduta vengono prelevati circa 650 ml di plasma e i requisiti di idoneità per i donatori di plasma sono gli stessi della donazione di sangue intero. La donazione di plasma è permessa, inoltre, anche ai soggetti con valori di emoglobina al di sotto della soglia richiesta per le donazioni di sangue intero, in quanto le modalità consentono di reinfondere i globuli rossi e raccogliere solo la parte liquida del sangue, appunto il plasma.
Le sedi AVIS della provincia di Fermo sono a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Franco Rossi e Giovanni Lanciotti, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Avis Provinciale di Fermo