Di Nunzia Eleuteri
Si legge massoneria, si pensa mistero.
Ma di mistero non vogliono sentir parlare i Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia che, nel tardo pomeriggio di ieri, si sono riuniti ad Ascoli Piceno per il convegno dal titolo “I valori dell’Occidente”. La Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani ha registrato il “tutto esaurito” per la presenza (la prima in città) del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi. Da giorni in Piazza del Popolo riecheggiava la stessa domanda:”Come mai ad Ascoli il Gran Maestro?”.
Un quesito dalle risposte più disparate vista la prossimità delle elezioni amministrative e a seguire anche quelle regionali che fanno già molto discutere. Fantasia? Può essere. Stefano Bisi ha fugato ogni dubbio:”Sinceramente non sapevo nemmeno di questo appuntamento elettorale. Sono qui come in altre città italiane. Ci sono due logge del Grande Oriente d’Italia in questa provincia che, insieme al collegio regionale e a quello circoscrizionale, hanno organizzato questo evento invitandomi. E’ la prima volta che prevedono una iniziativa pubblica e ho ritenuto giusto esserci. Non ci sono altri motivi.”
Un incontro, nella Sala dei Savi, in cui la massoneria ha voluto ripercorrere il passato dando risalto all’enorme contributo apportato, ma anche una iniziativa per testimoniare l’impegno presente con uno sguardo al futuro seguendo sempre la via della difesa dei diritti dell’uomo.
Tra i relatori, oltre al presidente del collegio del Goi delle Marche, Fabrizio Illuminati, i docenti universitari di Bologna (Giovanni Greco e Francesco Sberlati), di Tor Vergata (Antonio Cecere) e di Urbino (Marco Rocchi). “I valori tra tradizione e innovazione” è stato l’argomento centrale del convegno senza tralasciare l’importanza della Costituzione. Passando dalla rivendicazione di battaglie che hanno segnato la storia degli ultimi decenni in Italia (ad esempio, la legge sul divorzio) si è arrivati ai grandi temi del secolo: il biotestamento, il diritto alla genitorialità e quindi la procreazione assistita.
Il Gran Maestro Stefano Bisi
“A chi ci guarda con cattiveria, a chi ha in mente leggi tese a minare la libertà della più grande istituzione iniziatica noi rispondiamo con un sorriso e mostrando loro quello che la Libera Muratoria ha fatto per il bene dell’umanità in generale e per questa nazione in particolare.”.
Con queste parole il Gran Maestro, Stefano Bisi, ha avviato la chiusura dei lavori. Parole che aveva già pronunciato (per il testo integrale clicca qui) in occasione della ricorrenza del XX Settembre e dell’Equinozio d’Autunno (data della ripresa dei lavori delle oltre 800 logge italiane).
“Ricerca della verità, tolleranza, rispetto, libertà di coscienza e di pensiero, sono i valori per i quali l’associazione si impegna profondendo speranza per il futuro di ogni uomo – ha spiegato Stefano Bisi – Al governo abbiamo avuto un ministro dell’istruzione come il Nobel Enrico Fermi, un ministro della giustizia come Giuseppe Zanardelli, un ministro della cultura come Giosuè Carducci e un ministro per le telecomunicazioni come Antonio Meucci. Ma potremmo continuare molto a lungo. Oggi serve anche un ulteriore slancio, un vero e proprio Rinascimento delle idee, in Italia ma anche in Europa dando spazio ad una sintesi delle diverse visioni. Noi, con forza e sacrificio siamo e vogliamo essere non solo i custodi della libertà di pensiero ma anche difensori della speranza. Noi non viviamo solo di passato. Abbiamo vissuto la fase dei grandi ideali risorgimentali e oggi sappiamo di essere capaci di interpretare il presente e di interagire con un futuro che appare nebuloso e pieno di pericoli per tanta parte dell’umanità. Non siamo fuori luogo o fuori tempo come qualcuno sentenzia, siamo uomini senza tempo ma nel tempo. Interveniamo con le opere, difendiamo il diritto di associazione, i diritti dell’uomo, il diritto di esistere. Non siamo qualcosa di segreto, ci mostriamo al mondo senza veli.”.
Insomma una massoneria che vuol dare un segno tangibile e ben visibile di presenza, che non si descrive conservatrice ma innovativa e all’avanguardia, pronta nel presente ad affrontare il futuro. Una massoneria che, in questo essere al passo con i tempi e nella difesa dei diritti degli uomini “tutti nati sotto lo stesso cielo e con pari dignità” (come ha detto il docente Rocchi), ha avuto oltre 200 sindaci iscritti che hanno scelto di dedicarsi ai propri paesi. Chissà che prima o poi non ci sia anche un’apertura alle “quote rosa”?! Per ora, anche se siamo tutti nati sotto lo stesso cielo, questa “innovazione” non è prevista:“La regolarità di una comunione massonica esiste solo se c’è presenza maschile. E’ così in tutto il mondo. – ha commentato con serenità Stefano Bisi – Siamo eredi dei costruttori delle cattedrali medievali”.
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