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Walter Guerra: ”Che emozione
l’esordio con la Fermana”

SERIE C - Un assaggio di professionismo sei anni fa, poi il lungo infortunio e la ripartenza dall'Eccellenza. Per il terzino sinistro arrivato in gialloblu in estate la gara vinta in casa del Renate è stato dunque un concentrato di emozioni, singole e di gruppo. "E ora sotto per la sfida interna di domenica contro il Ravenna" conclude il laterale mancino

Il laterale mancino Walter Guerra, all’esordio in maglia canarina

FERMO – Ha riassaporato la serie C, a distanza di sei anni e lo ha fatto esordendo dall’inizio con la maglia della Fermana.

La gara di Renate per il terzino Walter Guerra sarà ricordata per tante ragioni. La vittoria, la testa della classifica e le sensazioni provate con la maglia canarina addosso, dopo il suo arrivo in gialloblu questa estate, sono state un mix perfetto per tornare al lavoro settimanale.

“E’ stato un buon inizio di campionato e devo dire che è stato bellissimo esordire con questa maglia: ero carichissimo domenica. La Fermana è una società prestigiosa, una bella piazza con una storia gloriosa e un presente importante, è stato per me motivo d’orgoglio poter tornare in serie C con la sua maglia”.

Soprattutto dopo che negli ultimi anni il terzino ha dovuto affrontare di tutto: “Sono stato fermo a causa di un grave infortunio, sono ripartito dall’Eccellenza, tornato in serie D e poi finalmente ho riassaporato il professionismo”.

Insomma quello che ci voleva per tornare al massimo?

“In realtà ogni settimana è molto intensa e il mister chiede il massimo a tutti noi. Non si sbilancia mai, quindi non è mai facile capire chi giocherà e chi no. Sappiamo che comunque tutti siamo coinvolti e, anche se per pochi minuti, siamo tenuti tutti in considerazione. Nel lavoro settimanale. Durante la settimana c’è alta intensità, sana competizione e massimo altruismo.

La sua prima esperienza in serie C è stata, comunque formativa?

Sicuramente. Ho fatto due stagioni a Viareggio, in prestito dal Napoli dove feci il ritiro con mister Mazzarri e la prima squadra. Il primo anno riuscii a conquistarmi spazio nella parte centrale, ma il subentrato mister Cuoghi nel finale si affidò ai più esperti, dovevamo salvarci. Era il Viareggio di Simone Zaza che in quei mesi esplose: venne a gennaio dalla Juve Stabia, aveva una cattiveria incredibile e si mise in luce a suon di gol”.

Bisogna, però, guardare avanti: “Sempre. Abbiamo una partita molto delicata e difficile domenica, contro il Ravenna e dovremo mettere in campo tutto ciò che abbiamo fatto finora. Siamo un gruppo molto unito e sono sicuro che nessuno si risparmierà”.


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