FERMO – Bicchiere decisamente mezzo pieno quello rappresentato dal pareggio di giornata al cospetto di un tonico Suditrol per il febbricitante Flavio Destro (foto). “Abbiamo disputato un’ottima gara, con un palo preso e due occasioni importanti – l’approccio del timoniere canarino -. Quando incontri una compagine con molti giocatori sopra al metro e novanta non è di certo facile fare la gara. Abbiamo avuto comunque un buon atteggiamento, mi riferisco alla reazione messa in scena dopo la gara interna persa sette giorni fa contro il Ravenna. I ragazzi hanno dato tutto, contro un collettivo che ha grandi valori tecnici lasciando gioco-forza il pallino del gioco in mano loro, ma era normale considerando tutto”. Sui singoli Destro commenta. “Comotto risentiva del problema fisico già noto, quindi ho preferito non rischiarlo. Fofana ha fatto bene, nonostante la giovane età e gli avversari di livello che si è trovato a fronteggiare, è stato anche calmo nel non buttare mai via la palla”.
“Abbiamo fatto la partita che avevo immaginato, su un campo difficile su cui giocare – la replica del collega Paolo Zanetti (foto) -. La Fermana ha disputato la gara che doveva, di gregariato viste le tante assenze. Per noi è importante andare via da Fermo con un punto condito dal rientro di Morosini, giocatore importante per i nostri equilibri. Striamo parlando di un elemento di categoria superiore”.
“Ci siamo scontrati, noi come attacco brevilineo e tecnico, contro una difesa arcigna e fisica. Non è stato facile, sapevamo di incontrare una squadra molto organizzata ma siamo riusciti ancora una volta a dimostrare di essere un gruppo unito e compatto – gli umori di Zerbo, in campo oggi dal primo minuto -. Il mister sperimenta molto studiando più di una variabile, il risultato è che se manca un elemento ne subentra un altro in grado comunque di dare un apporto importante alla causa. Tutto ciò significa che siamo una squadra unita e con gli attributi. Così facendo stiamo tutti sul pezzo poi è chiaro, c’è chi ha più e chi ha meno spazio ma è normale. Ciò che conta però è la compattezza del nostro spogliatoio, ben mentalizzato sulla salvezza. Poi è chiaro, se alla fine possiamo giocare per qualcosa di più, ben venga”.
Paolo Gaudenzi
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