Borghi abbandonati, dalla Valdaso
l’esempio per un nuovo sviluppo

MONTERUBBIANO - Dal 25 al 28 ottobre una trentina di esperti (che da oltre un anno lavorano al progetto iBAS - Borghi ad Armonia Sociale dalla comprensione al Ri.U.So) si confronteranno con la comunità e racconteranno il loro percorso di studio

“I borghi antichi e le loro terre sono luoghi dove si può sviluppare una nuova forza d’animo sociale e far nascere nuove forme di vita inedite e nuove armonie”. Sono passati quasi due anni dalla nascita del primo laboratorio di ricerca-azione territoriale (LaRT) attivato nelle Marche e denominato “Monterubbiano– Area della Valle dell’Aso. Salviamo la bellezza e abitiamo la memoria”. L’iniziativa fa parte di un progetto nazionale più ampio, di riabilitazione urbana sostenibile di ambiti antropici di antica fondazione (Ri.U.So), che annovera tra le sue finalità: la restituzione di un luogo alla sua identità territoriale; la comprensione del Genius loci e il recupero dei valori ecologici e culturali perduti, nonché l’attivazione di nuovi processi e di nuove funzioni urbane e territoriali che producano equità sociale, scienza economica, salvaguardia, sicurezza e recupero dell’integrità formale, ambientale e paesaggistica.

Il laboratorio di ricerca, innovativo per la sua interdisciplinarità, coinvolge cittadini, istituzioni e una pluralità di saperi: dalla geologia alla psicologia, passando per l’archeologia, l’urbanistica, l’arte, le scienze agrarie e zootecniche, l’antropologia, la storia, l’ecologia, l’economia ecc.

Il progetto è coordinato dall’Associazione scientifica per i Borghi ad Armonia Sociale (iBAS) diretta dall’architetto Carmelo Celona (da tempo impegnato nel progetto Ri.U.So dei borghi abbandonati in Sicilia). Per l’ambito territoriale la responsabile del “Comitato nazionale iBAS -distretto Valle dell’Aso” è Nadia Pieroni.

Dopo la tappe di giugno 2017 con il convegno iniziale organizzato a Monterubbiano all’Auditorium Polo Culturale San Francesco, nel quale esperti, cittadini e amministrazione si sono confrontati sul tema e gli specialisti hanno dato la loro adesione impegnandosi ad elaborare una relazione e il tavolo di ottobre 2o17 cui si sono stabiliti i requisiti tecnici, gli obbiettivi strategici e le prospettive del progetto. Dal 25 al 28 ottobre prossimi si porta a termine un’altra importante fase sui possibili aspetti operativi e attuativi.

Sempre a Monterubbiano, presso Palazzo Calzecchi Onesti, una trentina di esperti che da oltre un anno lavorano al progetto si confronteranno con la comunità e racconteranno il loro percorso di studio nel II Ciclo di Tavoli Tecnici interdisciplinari, partecipati. Durante i laboratori ogni specialista, sulla base delle proprie conoscenze d’ambito disciplinare anticiperà un contributo ad una ipotesi di RiUso del borgo di Monterubbiano e del territorio della Valle dell’Aso.

Una tre giorni dedicata agli aspetti urbanistici e architettonici, a quelli energetici, agrari, storico umanistici e socio-antropologici. La chiusura è prevista domenica 28 con il convegno e la tavola rotonda sulle prospettive possibili. Sarà un’occasione per conoscere la visione e le soluzioni proposte dai vari professionisti. Coordinatore scientifico dei Tavoli tecnici l’architetto Carmelo Celona, curatrici scientifiche le architette Daniela Parisi e Sabina Testa. Moderano gli incontri: Simone Farò e Nadia Pieroni.

I lavori sono aperti a tutti, sono stati invitati a partecipare i sindaci dei comuni della Valdaso “la cui presenza è gradita – scrivono gli organizzatori – per un contributo esperenziale attraverso il quale sarà possibile un confronto e una verifica delle strategie di pianificazione interdisciplinare per la riabilitazione dei borghi antichi e con la realtà che ognuno amministra”.

Gli esperti che siederanno ai tavoli provengono da diverse regioni d’Italia, dalla Sicilia alla Lombardia, passando per il Centro. Hanno lavorato per un unico progetto solidale, finalizzato alla realizzazione di un “Borgo ad Armonia Sociale”. Gli studi sono stati avviati “operando con modelli scientifici che ben si integrano, e mai configgono, con tutte le esperienze già intraprese nella valle sui temi dello sviluppo territoriale sostenibile”.

I professionisti presenti ai Tavoli tecnici: Alessandro Acciarri (geologo); Carlo Brunelli (urbanista); Lucia Bucchi (bioarchitetto); Giuseppe Capponi (rischi A. R N); Giulia Casole (neuropsicologa); Lorenzo Cellini (paesaggista); Anna Daina (psichiatra); Aldo Del Zozzo (ingegnere trasportista) Valerio Fiorentini (storico dell’arte); Olimpia Gobbi (storica); Gilberto Grossetti (sociologo); Filippo Invernizzi (archeologi) Andrea Marconi (agronomo); Paolo Menichelli (esperto di regimi energetici alternativi e sostenibili); Giorgio Origlia (urbanista); Pina Piccirilli (rifiuti zero); Michele Pietropaolo (bioarchitetto); Natale Reda (agronomo); Luigi Rossi (esperto di storia patria); Stefano Serafini (biourbanista); Alexia Subrizi (psicologa); Giulia Tannoia (interior design); Valeria Villari (antropologa); Sara Zizzari (antropologa).


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