FERMO – Chi avrebbe mai immaginato, alla (tardiva) compilazione del calendario stagionale di Serie C, che alla nona giornata l’accoppiamento tra Pordenone e Fermana significasse la visita della seconda forza del girone nella tana della prima?
Se per i friulani il rispetto del potenziale pronostico della vigilia non stupisce, certamente ha positivamente sorpreso gli addetti ai lavori il secondo posto, meritato per quanto ammirato sino ad ora, dei canarini. Vittime del transito e relative vertigini d’alta quota in casa contro il Ravenna, poi a Gubbio l’altra nota del tutto stonata. Per il resto del breve cammino 2018/19 c’è uno spartito dai toni massimizzati incarnando spesso, tra squalifiche ed infortuni, anche e non da meno la massima del “fare di necessità virtù” con risultati del tutto positivi.
Forte della tonica rincorsa rappresentata dal convincente successo interno sul Vicenza, la truppa gialloblu è pronta oggi a solcare la strada verso il nord Italia per, potenzialmente, accorciare addirittura sulla prima della classe. Un obiettivo, quello del vertice, più è più volte messo da parte dal pragmatico e ponderato Flavio Destro, sempre lesto a ricordare all’ambiente l‘imperativo prioritario della salvezza non lesinando però, nel mentre, puntuali ed oggettivi riconoscimenti di merito per i suoi ragazzi.
Sulle potenzialità della Fermana edizione 2018/19 abbiamo pertanto chiesto lumi a tante vecchie glorie canarine, pronte a tracciarne un profilo dopo la disputa del primo scorcio di campionato.
Massimiliano Fanesi, attaccante nello storico anno della Serie B, a più riprese direttore sportivo, dell’U. S. Fermana prima e della Fermana F. C. poi.
“Credo che nessuno poteva immaginare un avvio simile. Dall’esterno, provando ad estrapolarne il motivo, mi sembra di ricordare che la preparazione di Flavio Destro punti su avvii di stagione sprint. Se così è stato anche nel caso corrente, bisognerà dunque aspettare qualche altro mese di campionato per tastare l’intera e definitiva tenuta del suo collettivo. Ad ogni modo la squadra con Destro è in mani sicure, da sempre: prima del suo arrivo la Fermana navigava in acque poco tranquille di Serie D, poi sappiamo come è andata a finire quell’anno e, tanto meglio, in quelli a venire. Tutti si aspettano, presto o tardi, un calo nelle rese della Fermana e probabilmente, anche se non lo auguro alla piazza gialloblu, potrebbe essere così. Nel mentre però sta accumulando con merito prezioso fieno in cascina”.
Alessandro Di Matteo, esterno offensivo a cavallo degli anni ’90, meglio noto come “Lupo” e riconducibile alla conquista, tramite playoff, della Serie C1 nel 1996.
“Non ho ancora avuto il piacere di assistere direttamente ad una gara stagionale della Fermana, quindi più che calarmi in commenti tecnici figli delle prestazioni, valutando i risultati e leggendo la classifica a distanza, mi sento di tirar fuori un romantico parallelismo: la “mia” Fermana e quella stagionale non sono state costruite per vincere….eppure. I ragazzi della rosa corrente, fortunati nel poter giocare per una delle più importanti piazze calcistiche d’Italia, hanno decisamente tutto il mio sostegno. In merito ai ricordi, considerando che nel prossimo anno solare ricorrerà il ventennale per la conquista della Serie B…….a buon intenditor…..”
Guido Di Fabio, indimenticato capitano nel doppio salto dalla C2 alla B e successivamente guida tecnica per uno spaccato di stagione in Serie D nella Fermana F. C.
“Penso che la squadra sia partita per l‘obiettivo salvezza, step primario della stagione sportiva canarina, ed è pertanto guidata da un allenatore che oltre ad essere capace in campo riesce a far rimanere ottimamente i propri giocatori con i piedi per terra, concreti e razionali. Però nel calcio siamo nel contempo anche abituati, persino spesso, ad exploit di squadre che a monte non hanno di certo goduto del pronostico, compagini spinte dall’entusiasmo frutto di prestazioni e risultati che infondono coraggio e portano a fortificare la fiducia verso i propri mezzi. Certamente al fianco della Fermana ci sono squadre con valori diversi ed importanti, ma alla fine quello che conta è il risultato che matura in campo. La vittoria sul Vicenza ha dato maggior vigore e convinzione all’intero ambiente, e ci auguriamo pertanto che i gialloblu 2018/19 possano ripetere l’impresa storica della “mia” Fermana, facendo sognare un intero territorio e non da meno la magnifica tifoseria che non ha mai abbandonato la squadra, anche quando le cose non andavano di certo nella direzione auspicata”.
Stefano Protti, attaccante canarino prolifico di realizzazioni nella stagione sportiva 1995/96, culminata con l’ascesa nella terza serie calcistica nazionale grazie agli spareggi vinti sul Livorno
“Reputo che sia stato inaspettato per tutti un avvio del genere, non posso chiaramente che esserne felice visto che faccio apertamente il tifo per i canarini. Ho avuto il piacere di andare a vedere la squadra a Gubbio, purtroppo fu una gara non felice, giustificata però dalle tante assenze. Poi ho visto quanto fatto però subito dopo con il Vicenza, un pronto riscatto ed eccoci di nuovo qua. Meriti? Della squadra, di chi l’ha costruita, del mister e, non da meno, del calore del pubblico che c’è dietro alla Fermana. Non posso nascondere però che la città potrebbe fare di più in termini numerici, i gialloblu se lo meritano. Il campo parla chiaro: la Fermana sta facendo bene e sarebbe auspicabile un attaccamento e presenze allo stadio come ai vecchi tempi”.
Andrea Di Salvatore, jolly (centrocampista/difensore) tra la fine degli anni ’90 ed i primi del 2000, nella rosa gialloblu durante i picchi di massima della Fermana Calcio 1920 e ritornato in seguito a vestirne la maglia nel segno dell’U. S.
“Analizziamo un avvio di campionato sorprendente ma del tutto giustificato da quello che si vede settimanalmente in campo. Dunque, la posizione di classifica del momento è del tutto meritata. Gli autori di quanto, a mio avviso, si identificano nel binomio mister-società, un tandem bravo a pianificare nel migliore dei modi la nuova stagione. Il mio augurio personale verso la Fermana è che possa rimanere ai vertici il più a lungo possibile, con l’auspicio che a maggio, magari, ci possano essere sorprese in linea con il felice avvio di cui stiamo parlando”.
Mauro Chiodini, portiere classe 1980, prodotto del settore giovanile canarino a collezionare successivamente numerose presenze in Prima squadra tra Serie B e soprattutto C1
“Non è una sorpresa per me, perché già parlando in estate, in sede di calciomercato e ritiri in partenza, al venir fuori dei discorsi sulla Fermana sottolineavo agli interlocutori del caso l’ossatura e il gruppo, già sperimentato da un primo anno di Leg Pro, che poteva mettere di nuovo e meglio in difficoltà praticamente tutti. Certamente il salto di qualità per il mantenimento costante di quello che si è fatto sino a questo momento dovrebbe passare per gli elementi che, visti i curriculum, potrebbero fare la differenza. Mi riferisco ai vari Cognigni, Giandonato e Lupoli i quali, davanti ad un’annata particolarmente felice, potrebbero contribuire a garantire un epilogo di stagione in linea con questa partenza tonica. Resta sempre e comunque il fatto che non è facile per nessuno affrontare la Fermana, collettivo che fa dell’agonismo e dalla fisicità i propri elementi di forza, in grado di limitare il raggio d’azione anche di squadre sulla carta più forti”.
Stefano Colantuono, difensore centrale a Fermo nella stagione 1993/94 in Serie D, al termine della quale la Fermana venne ripescata nell’allora Serie C2
“A Fermo stanno lavorando bene. Alle spalle della squadra c’è una struttura societaria solida ed evidentemente ci sono anche idee chiare sul da farsi. Sono felice per l’ambiente gialloblù e non da meno anche per il mio amico Flavio Destro, vecchia conoscenza dai campi di calcio in quanto compagni di squadra nelle nostre carriere da giocatori. Un inizio scoppiettante è sempre un ottimo viatico per la stagione, dopo otto partite non è certamente tracciato il profilo definitivo di quello che sarà il torneo da qui alla resa dei conti, ma si ha una bozza pressoché attendibile dei propri pregi e difetti. Di certo questa in essere è solo un’analisi che calza per l’ottava giornata: il campionato è ancora molto lungo e tante forze del girone potrebbero esprimersi come sino ad ora non hanno fatto”.
Paolo Gaudenzi
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