Pino D’Agostino, grazie
al Rotary ecco il viaggio
nella storia vincente della Ferrari

MOTORI - L'ingegnere legato a doppio filo ai successi del "cavallino rampante" ospite ieri dei Club di Fermo e Porto San Giorgio presso il David Palace, dove ha prima intrattenuto i circa cento avventori con una conferenza sull'evoluzione dei propulsori da competizione, poi ha cenato con gli stessi ringraziando "l'amico Paolo Appoggetti, membro del circolo fermano che mi ha riservato un'accoglienza grandiosa"

L’ingegner D’Agostino durante la relazione

PORTO SAN GIORGIO – Serata all’insegna dei motori quella vissuta ieri al David Palace hotel grazie al Rotary Club di Fermo unito all’omologo rivierasco, enti pronti ad organizzare un perfetto e riuscito mix dato dalla conferenza più cena con ospite e relatore l’ingegner Pino D’Agostino.

Incastonato nella storia della Formula Uno, come membro dello staff Ferrari all’apice delle recenti performance del “cavallino rampante” (vale a dire il periodo intriso di successi nel segno di Michael Schumacher), D’Agostino ha illustrato ai circa cento presenti l’evoluzione della storia dei motori, tra agonismo e propulsori per uso civile, arrivando al presente per gettare poi lo sguardo al futuro, dove si staglia un profilo caratterizzato dalla spinta ad idrogeno, elettrica ed ibrida con la tecnologia esistente.

I presidenti dei circoli rotariani coinvolti: Maria Luisa Savini di Porto San Giorgio ed Emanuele Intorbida di Fermo

Dal 1977 in Maserati, in seguito all’Alfa Romeo, sino all’approdo in Ferrari (così come consultabile nel personale c. v. a piè di articolo), D’Agostino ha basato il racconto facendo leva sulle competenze scientifiche ben incastonate con le tante e gloriose pagine di vita vissuta in prima linea, rendendo così del tutto suggestivo la narrazione serale in riva all’Adriatico. 

“L’accoglienza che ho ricevuto nel Fermano è stata grandiosa – l’approccio di D’Agostino -, qui mi sento a casa, sono legato da “soli” 45 anni di amicizia al collega Paolo Appoggetti, membro Rotary pronto ad introdurre la mia relazione che ha ripercorso la storia del motori impiegati nella Formula Uno, dai decenni scorsi al momento corrente. Un grazie per quanto ho fatto in carriera lo devo proprio a Paolo. Sono partito da lontano: ero assistente universitario a Bologna, e nel mentre cercavano un giovane ingegnere in Maserati, accettai”.

Il protagonista della serata di ieri svela uno dei segreti per il successo sportivo (e non solo) proprio per come vissuto più e più volte direttamente.

Un elemento, chiunque esso sia, vale per uno, non per centomila: bisogna giocare di team, di collettivo, l’abilità e la chiave per il successo sta nel saper far girare al meglio tutto l’insieme – ha precisato -. Non basta la passione, bisogna essere professionali, razionali, non lasciarsi cioè andare al feeling verso uno o l’altro pilota con il rischio di travisare la propria mission, vinto cioè dalle emozioni della persona e non seguendo invece la rotta nel gioco di squadra appena citato “.

Mercato dei brand italiani? – la nostra ultima sollecitazione spostando l’occhio sul panorama delle automobili convenzionali -. Certamente è e rimane di primo livello, ma la competitività oggi viaggia anche e soprattutto sul costo della vettura. Un veicolo oggigiorno richiede molta più assistenza rispetto al passato, e criteri di sicurezza che si riversano in elementi senza precedenti, come la frenata assistita ed i sensori anti tamponamento. Tutto ciò richiede naturalmente costi di ricerca e realizzazione, quindi il prezzo sul mercato lievita. Per poter ridurre tale innalzamento bisogna pertanto fare in modo che i pezzi materiali prodotti siano frutto di economie di scala, per ridurre così i costi singoli degli stessi. Ecco perché le case madri costruttrici si uniscono in moto convergente spesso a scapito del know how griffato nel segno dell’italianità in toto, che quindi svanisce nel miscelarsi con gli altri partner del caso”.

Paolo Gaudenzi 

 

Fotogallery

Alcune tappe della carriera in Ferrari ed i riconoscimenti dei colleghi della stampa cartacea nazionale di settore. Oltre ai piloti della scuderia di Maranello, al fianco di D’Agostino i pilastri dell’epoca quali Jean Todt e l’avvocato Gianni Agnelli

 

 

Il curriculum vitae dell’Ing. Pino D’Agostino

 

1974
Laurea in Ingegneria Meccanica
Università di Bologna

 

1975
Militare di leva
Aeronautica Militare

 

1976
Borsista Ist. Meccanica Agraria
Università di Bologna
e tornitore presso azienda metalmeccanica

 

1977
Maserati Automobili
Responsabile Controlli
Sale prove – Calcoli motori

 

1985
Autodelta/Alfa Corse
Responsabile progettazione Motori
(progetto sul primo 10 cilindri della F1 moderna)

 

1986
Responsabile progettazione motori
Alfa Corse/Abarth

 

1992
Direttore Area Motori Alfa corse

 

1993
Vittoria del Dtm con Larini su Alfa 155

 

1996
Responsabile sale prove/montaggi e pista motori F1 Ferrari
Con M. Schumacher conquistati 11 titoli di campioni del mondo
(6 costruttori, 5 piloti)

 

2005
Assistente di Lapo Elkan per il ritorno della Grande Punto nei
circuiti Rally

 

2007
Ceo R/D Fpt (Fiat Power Train) a Shanghai per costruzione e avviamento del Centro Sperimentale Asia

 

2009/2015
Consulente Ferrari F1

 

In contemporanea a tutt’oggi
Dirigente Aci Sport
Presidente Comm. Tec
Presidente Bop Gt3

Consigliere Fia Gt


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