La storia e le prospettive dell’Università di Fermo a convegno

FERMO - Molti i relatori che tra mattina e pomeriggio del 5 novembre parleranno della antica storia dell’Università Fermana. Previsto anche orientamento ai potenziali iscritti

di Alessandro Giacopetti

Nel quadro della presenza di Fermo nel gruppo delle Learning Cities Unesco, lunedì 5 novembre il Comune in collaborazione con le realtà universitarie e di formazione presenti in città, ha organizzato la Giornata dell’Università Fermana. Sedi: teatro dell’Aquila e Buc Machinery.

Obiettivi: ricordare la storia dell’antica università di Fermo, tra il 1585 e il 1826; tracciare lo scenario attuale e futuro della città universitaria; offrire momento di orientamento a studenti delle scuole secondarie. Si parte alle ore 9 al teatro dell’Aquila per ricordare l’antica università di Fermo, arrivando a parlare della realtà universitaria che è oggi. Si prosegue alle 11.30 con il modello policentrico della moderna università fermana e i suoi rapporti con comunità locale e territorio. Nel pomeriggio dalle 14.30 al Buc Machinery si svolgerà Fermo Orienta, durante la quale docenti e studenti universitari incontreranno i loro omologhi delle scuole superiori e le famiglie per spiegare piani di studi e sbocchi lavorativi delle università presenti a Fermo. La presentazione è avvenuta all’interno della facoltà di Ingegneria.

Paolo Calcinaro, oltre ad essere sindaco di Fermo, è anche presidente dell’Ente Universitario Fermano: “Dopo il fine settimana caratterizzato da Fermhamente, ora spostiamo l’attenzione sulle università presenti a Fermo, con forza crescente. I ragazzi che arrivano da fuori il Fermano sono un patrimonio per gli istituti e per la città in termini di economia. Il prossimo passo è far nascere la consapevolezza nei ragazzi che risiedono a Fermo e provincia delle potenzialità qui presenti. Voglio sottolineare la crescita delle iscrizioni e l’alta percentuale di occupazione che hanno i laureati di Ingegneria. Importante – ha concluso Calcinaro – anche la presenza del Conservatorio di Musica Pergolesi”.

Dopo di lui il Rettore della Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi ha ricordato che “la Politecnica 25 anni fa è arrivata con Ingegneria e poi con Medicina (Infermieristica). Una università fatta di didattica e ricerca: a Fermo abbiamo inserito proprio una ricerca sul settore manifatturiero, moderno e di qualità, portando anche dottorati. Nell’ambito di Medicina, negli anni si è creata una forte interazione in campo assistenziale. Come università continueremo ad essere a Fermo, crescendo. 92% di laureati occupati a 3 o 5 anni, con 1500 euro al mese di media. Contratti – ha ricordato Longhi, ribadendo quanto già detto nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico – che in alcuni casi nascono ancora prima della laurea. Secondo uno studio, siamo tra le prime 10 università d’Italia per qualità a livello di quelle del nord come Trento, Venezia, Milano e Torino.

Presenti alla presentazione anche rappresentanti dell’Istituto Carducci, Don Francesco Chiarini dell’Istituto Teologico, Vincenzo Garino per il Coni, Piero Ferracuti preside del liceo Annibal Caro, il dottor Vesprini per lo Studio Firmano, rappresentanti degli studenti e il professor Andrea Monteriù della Politecnica.

 


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