FERMO – La freddezza sul dischetto, l’emozione di segnare, la corsa in volo sotto agli spalti. Con il suo gol, realizzato su rigore, l’aeroplanino Giandonato (esultanza utilizzata proprio in occasione della rete) è tornato a segnare a distanza di tre anni e ha regalato alla Fermana la vittoria con la capolista Pordenone, fino a domenica scorsa imbattuta.
L’ultimo gol risaliva ai tempi di Catanzaro. “Il gol è stato una soddisfazione bellissima, coronata dalla prestazione di squadra e dai tre punti. Conoscevo il portiere del Pordenone con cui ho giocato in passato. Quando si conosce l’estremo difensore tra i pali è più difficile andare sul dischetto, ma l’ho fatto volentieri. Il mister quando sono arrivato mi ha assegnato il compito di calciare i rigori quindi domenica spettava a me”.
Una partita in cui Giandonato, così come i suoi compagni, non si è tirato in dietro dalla lotta, confermandosi uno dei gladiatori gialloblu pronto a sferrare il colpo vincente, dal punto di vista mentale e dell’agonismo:
“Sono partite dove la tensione di gioco sale, forse a volte quando affrontiamo avversari molto forti, costruiti per vincere, ci sottovalutano, e si creano situazioni di nervosismo. Ma ci sta. Tra quelle che abbiamo incontrato il Pordenone credo sia la più quotata per la vittoria finale. Aggiungo anche la Ternana, nonostante sia ancora un rebus”.
Dovendo descrivere questa Fermana, come lo farebbe?
“Io sono dell’idea che la Fermana sfrutti al massimo le proprie caratteristiche. Quando affronti una squadra col triplo delle qualità rispetto a te, ovviamente non gli consentì di imporre il suo gioco. Siamo una squadra che sta mettendo in campo le proprie caratteristiche al cento per cento. In due partite, in cui non siamo riusciti a mettere in campo la mentalità Fermana al cento per cento, sono usciti fuori i nostri limiti. Da questo dobbiamo imparare che se manteniamo questo atteggiamento, in tutti gli effettivi, possiamo giocarcela sempre”.
Si è calato anche nel gioco della formazione gialloblu, il regista Giandonato, abituato a dettare i tempi e imporre il proprio gioco: “Mi trovo bene, una volta che la squadra è corta e compatta e recuperiamo palla credo che ci siano anche belle trame di gioco. Giocare stando più attenti alla fase difensiva non significa non fare la propria gara“.
Dunque, testa e gambe alla gara contro il Teramo: “È una partita come tante altre – commenta Giandonato – con tre punti in palio. Per noi dovrà essere approcciata ancora meglio rispetto alle ultime con Vicenza e Pordenone perchè è uno scontro diretto, quindi dovremo mettere ancora più cattiveria. Dobbiamo fare la partita perfetta e concedere ancora meno per fare quel salto mentale in più per arrivare alla salvezza”.
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