Il 4 novembre a Fermo,
messaggio di pace
del prefetto D’Alessandro (Le Foto)

FERMO - Celebrati questa mattina al duomo e al piazzale del Girfalco il giorno dell'unità nazionale e la giornata delle forze armate. Il ringraziamento del prefetto D'Alessandro. Letto il messaggio del presidente Mattarella. Deposizione della corona d'alloro anche a Porto San Giorgio

di Simone Corazza (foto Simone Corazza)

Pace, questa la parola che oggi, nel celebrare il giorno dell’unità nazionale e la giornata delle forze armate, ha riecheggiato sui cieli del Fermano. Una parola che racchiude tutti, dal sacrificio di tantissimi, giovani e meno giovani, esponenti delle forze armate, a partire da coloro che hanno offerto l’estremo sacrificio per l’unità d’Italia a quanti ogni giorno rischiano la vita per garantire la sicurezza dei cittadini. Una parola, si diceva, che accompagna la storia di una nazione, dal sangue versato ieri a quello che non deve più essere versato, oggi e domani. Un termine che ha segnato la via delle celebrazioni, dalla santa messa alla deposizione della corona in onore ai caduti.

La giornata organizzata dalla prefettura di Fermo, infatti, si è aperta con la santa messa solenne nella cattedrale metropolitana, officiata dall’arcivescovo Rocco Pennacchio. Dal duomo al piazzale del Girfalco dove, schierati i reparti, ha preso la parola il prefetto D’Alessandro che, dopo gli onori all’Alzabandiera e la deposizione della corona al monumento dei Caduti, ha aperto il suo intervento leggendo il messaggio del presidente Mattarella alle forze armate e agli italiani. “Un patrimonio morale da onorare”. Questa l’eredità, per il presidente Mattarella e per il prefetto D’Alessandro, lasciata da quanti hanno lottato, perso la vita, lasciato famiglie per lottare per l’unità nazionale. Tanti soldati, milioni di divise che oggi vengono onorate in tutta Italia dalle celebrazioni del 4 novembre, giorno dell’unità nazionale e giornata delle forze armate, nel centenario della fine della Grande Guerra. Celebrazioni anche a Fermo, che la pioggia non ha fermato né scalfito. “Oggi all’altare della Patria poi al sacrario di Redipuglia quindi a Trieste – il messaggio del presidente Mattarella letto dal prefetto – renderò omaggio a nome di tutti gli italiani ai caduti nelle guerre che hanno visto impegnato il nostro paese e a quanti in tutti questi anni hanno perso la vita per la sicurezza e la pace tra i popoli. Alle forze armate, protagoniste in questa giornata, indirizzo il riconoscente pensiero della Repubblica. La loro storia è testimonianza di un servizio prezioso reso all’indipendenza dell’Italia. Rimane il segno delle sofferenze patite da coloro che hanno lottato per l’unità e la libertà della nostra Patria, un messaggio che dice pace rivolto in particolare alle nuove generazioni affinché le aberrazioni perpetrate dalla guerra contro l’umanità non debbano più ripetersi.

Un saluto particolare a tutti i militari impiegati all’estero, nelle missioni a salvaguardia della pace e rivolte alla difesa dei diritti umani e al sostengo dei più deboli, e a quanti operano sul territorio nazionale in concorso con le forze di polizia. A tutti loro e alle famiglie l’abbraccio dell’Italia. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della Difesa. La professionalità, l’abnegazione, il senso di solidarietà e di umanità con cui assolvono al loro dovere è di esempio. Il giuramento di fedeltà alla Repubblica e ai suoi valori sia sempre la forza consegna. Viva le forze armate, viva la Repubblica, viva l’Italia”.

“Desidero ringraziare personalmente il colonnello Scalabroni del comando Esercito Marche qui, vicino a me, perché è rientrato dopo una missione durata un anno in Iraq come vicecomandante del contingente che a nome della nostra nazione ha portato in quel teatro azioni di pace. Con lui ringrazio tutto l’Esercito italiano e le forze armate”.

Dopo le toccanti parole del prefetto D’Alessandro, alla presenza delle più alte cariche civili, militari e religiose, la lettura di brani degli studenti delle scuole del Fermano. Nel corso della mattinata, in programma anche la deposizione della corona al monumento dei Caduti di Capodarco e alla lapide di Torre di Palme per una celebrazione, solenne come protocollo impone, ma anche toccante, sentita. E utile a avvicinare sempre più le forze armate alla gente in un abbraccio comune a tutela di quella ‘pace’ rimarcata dal prefetto D’Alessandro e dal presidente Mattarella.

Solenni celebrazioni anche in piazza Mentana, a Porto San Giorgio, con una cerimonia presieduta dal vicesindaco Francesco Tota Gramegna, dal comandante del Circomare, Ciro Petrunelli, dal maresciallo dei carabinieri Antonio D’Amatoo, dal comandante della polizia municipale Giovanni Paris e dal parroco della cattedrale di San Giorgio, don Mario Lusek. A Porto San Giorgio, dopo l’esecuzione dell’inno di Mameli da parte della Junior band, il vicesindaco ha celebrato l’unità nazionale e le forze armate ricordando i valori del sacrificio e della libertà per poi seguire la deposizione di una corona di alloro da parte dei militari del Circomare sul monumento ai caduti.

Cerimonie anche a Sant’Elpidio a Mare, precisamente al Capoluogo, Cascinare e Casette d’Ete. 

Questa mattina la città di Sant’Elpidio a Mare ha, infatti, celebrato il Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate. Tre le consuete tappe: al Capolugo, Casette d’Ete e Cascinare – che hanno visto la presenza di cittadini, studenti, associazioni, autorità militari, civili e religiose. Il sindaco, Alessio Terrenzi, presente assieme ad assessori e consiglieri comunali oltre che al presidente del consiglio comunale Paolo Cognigni, ha ricordato la battaglia il sacrificio, estremo e nobile al tempo stesso, di tutti coloro che sacrificarono la propria vita per la Patria, per la libertà e per costruire un futuro di pace.
“Celebriamo l’Unità d’Italia – ha detto il sindaco – non dimenticando i caduti che si sono sacrificati per dare vita al nostro Paese. Festeggiamo anche e soprattutto le Forze Armate, che nella nostra Repubblica sono dedicate alla sicurezza interna e alla ricerca della pace”.E’ stato proprio un appello alla pace e alla solidarietà quello fatto dal sindaco, con particolare riferimento alla necessità di lavorare per garantire integrazione in una società sempre più multietnica e per sostenere tutti coloro che sono in difficoltà.

“Riuscire a costruire una società nella quale,accanto al miglioramento delle condizioni economiche delle nostre famiglie, vengano garantite integrazione ed accoglienza, senza emarginazione, senza discriminazioni di sorta – ha aggiunto il sindaco – è uno dei nostri impegni attuali più importanti tanto quanto importante fu, all’epoca, unire il Paese”.

Presente anche il sindaco Junior Daniel Giglini Tassotti assieme ad una rappresentanza del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, accompagnati dai genitori e dagli insegnanti che seguono il progetto. Il corteo è stato accompagnato, in tutte e tre le tappe, dalla Banda Cittadina e si è concluso a Cascinare.

Anche a Porto Sant’Elpidio grande partecipazione alla cerimonia del 4 novembre con il sindaco Nazareno Franchellucci che ha reso omaggio al monumento ai caduti. Una mattinata iniziata con la Santa Messa alla presenza della giunta e dei consiglieri comunali cittadini, della protezioni civile, delle croce verde elpidiense e delle altre associazioni di volontariato attive nella città oltre ai reduci combattenti. Grande la partecipazione anche durante il corteo per il trasporto della corona d’alloro commemorativa fino al luogo della deposizione.

Il prefetto Maria Luisa D’Alessandro

Il colonnello Stefano Scalabroni

Autorità militari, religiose e civili al piazzale del Girfalco

 

PORTO SANT’ELPIDIO

 

 

PORTO SAN GIORGIO

Le celebrazioni a Porto San Giorgio

 

Il 4 novembre celebrato a Sant’Elpidio a Mare

 


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