Flavio Destro in sala stampa dopo il derby
FERMO – “Abbiamo sofferto il ritorno del Fano alla caccia del tutto per tutto, a quel punto era normale considerando che non sono state sfruttate le occasioni che ci siamo creati per chiudere la partita – illustra mister Flavio Destro in sala stampa -. Nel rimpolpare la squadra di forze fresche nella ripresa ho agito perché Misin ha accusato una contrattura, D’Angelo invece lo stavo vedendo troppo nervoso, nell’economia tattica della gara è stato comunque all’altezza, ma doveva fare meglio dal punto di vista comportamentale”.
“Nelle palle ferme, come appunto per l’occasione del loro gol, dobbiamo essere più attenti, è un aspetto che ci è costato tanto anche a Rimini – specifica il timoniere gialloblu mettendo a fuoco il momentaneo tallone d’Achille del suo undici -. Come ripeto, potevamo sfruttare meglio e con maggiore lucidità le nostre ripartenze nel secondo tempo ma non lo abbiamo fatto, ecco dunque una coda di partita con qualche sofferenza in più. Per questo motivo ho optato per una difesa a cinque elementi, per maggior copertura e per poter duellare meglio nel gioco aereo, mantenendo sempre i tre davanti per tenere bassi i fanesi. Cremona al posto di Cognigni, semplice scelta. Primo gol in fuorigioco? Non ero nella posizione migliore prospettica per giudicare”.
Il fanese Alberto Filippini
“Sono nuovi punti in chiave salvezza – chiude Destro evitando ancora una volta commenti sulla classifica del tutto spettacolare -, è una sorta di meno diciotto all’acquisizione matematica della categoria. Per come sempre detto, la graduatoria non mi interessa, non mi esalto nelle vittorie, non mi abbatto nelle sconfitte. Il Fano non merita i punti che ha, ma di più, ha fatto una grande partita e questa è l’ennesima dimostrazione che in campionato tutti possono vincere contro tutti. Ed ora sotto con la trasferta di Pesaro“.
“E’ stata una partita difficile, siamo partiti praticamente subito in svantaggio, con grandi meriti da riconoscere certamente alla Fermana: la loro posizione di classifica parla chiaro – l’approccio ai microfoni del fanese Alberto Filippini -. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e fare qualcosa in più, ripartendo dal carattere messo sul piatto dopo il 2-1. Paghiamo anche qualche episodio negativo di troppo nel complesso, e per quanto concerne la piazza è normale che i tifosi si arrabbino nelle sconfitte, ma ci daranno una mano da qui alla fine per come hanno sempre fatto”.
Arturo Lupoli, nella partita in esame con il nutrito bottino personale dato dal gol e dell’acquisizione del fallo che ha portato al rigore del raddoppio
“Ho avuto l’impressione di essere partito in posizione di fuorigioco, poi c’è stato il tocco di un loro difensore. L’arbitro non ha fischiato quindi ho puntato il portiere, cercando il lato interno che, di solito, è quello più debole per i numeri uno – Arturo Lupoli descrive così l’occasione che a portato al gol a rompere l’equilibrio di partenza -. Certo, per un attaccante è l’apice emozionale andare in rete, sono contento per me e per la squadra. Non sempre, visto anche il lavoro gregario e di copertura che ci coinvolge tutti, noi punte riusciamo poi ad incarnare al meglio la fase offensiva, lavoreremo pertanto su questo lato per migliorarci”.
Il tecnico ospite Massimo Epifani
“Il primo gol locale è viziato da un fuorigioco netto, la palla è rimbalzata davanti al mio giocatore ma come ammesso nello spogliatoio dal diretto interessato non l’ha toccata e, come se non bastasse, tra l’altro qualche istante prima c’era un fallo di mano a nostro vantaggio non fischiato – questo l’inizio dell’analisi alla sfida da parte di Massimo Epifani, tecnico fanese -. Detto questo faccio i complimenti alla Fermana, che li merita per quanto recita la classifica. Per quello che ci riguarda, invece, mi sento di aprire una riflessione che sento pertinente da un po‘: a Fano abbiamo una grande società ed un grande presidente, una persona che tiene molto a questa squadra. Ogni domenica però tutto il nostro lavoro ed i sacrifici della proprietà vengono sminuiti da episodi puntualmente a nostro sfavore, che vanificano il nostro impegno. Non posso sopperire domenica dopo domenica ad episodi negativi di questo e di calibro ben peggiore. Abbiamo provato a raddrizzare la sfida ma quando vai sotto 2-0 non è facile rimettere la gara in sesto. Ho parlato con i ragazzi, ripartiremo subito con le maniche corciate”.
Il centrocampista d’ordine della Fermana, Manuel Giandonato
“Oggi oltre all’agonismo c’è stata la possibilità di poter giocare la palla, la mia caratteristica predominante – dice il regista canarino Manuel Giandonato -. Sappiamo che dobbiamo affrontare il torneo ragionando partita dopo partita senza fare troppi calcoli, se la Fermana sta facendo così bene bisogna però esaltare anche chi non partecipa attivamente alla gara, come Cognigni, Iotti, Calzola, che pur non avendo collezionato fino ad ora tanti minuti di gara, in allenamento dal martedì al sabato mantengono alta la frequenza delle sedute e l’impegno personale. Il nervosismo che si percepisce esternamente da parte mia? E’ semplice agonismo, non possiamo permetterci cali di tensione in questo momento particolarmente positivo. Dobbiamo cavalcare l’onda sperando che non arrivino pagine di stagione dell’atmosfera opposta. Il modo di giocare per salvarsi è diverso da quello per vincere”.
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