di Fabiano Alessandrini (segretario provinciale del Partito Democratico)
Caro direttore,
la ex senatrice Baldelli vuole “un Fermano” come segretario regionale del partito, e si rivolge al sottoscritto per chiedere come sia possibile che la federazione di Fermo non appoggi Petrini. Glielo spiego volentieri con le parole che lo stesso Petrini ha usato in segreteria ed in direzione provinciali di Fermo per argomentare il suo no ad un candidato fermano appoggiato da tutte le federazioni del sud delle Marche e da altri importanti territori: “in un congresso regionale ognuno è libero di fare quello che gli pare”, “non ci sono vincoli territoriali o di federazione in questi casi”, e che pertanto “lui” si sarebbe candidato appoggiato dai sindaci di “Ancona e Macerata!” A questo punto abbiamo dovuto prendere atto di questa “comunicazione”della sua candidatura che di fatto ha rotto l’unità su una candidatura Fermana che avrebbe avuto ben altre possibilità di successo.
La candidatura di Giovanni Gostoli è nata all’interno di un percorso deciso negli organismi del Partito, quando nell’assemblea di Chiaravalle fu dato mandato ai cinque segretari di federazione ed al Presidente Ceriscioli, di ricercare una soluzione il più largamente unitaria. Qualcuno, soprattutto ad Ancona, ha pensato bene di ostacolare questo lavoro e ciò non è un segreto visto che il segretario di Ancona si è dimesso dall’incarico per difendere la giustezza di questa scelta.
Gostoli non viene candidato in segrete stanze o addirittura a pranzo in un ristorante, dove, a detta del Sindaco di Macerata Carancini in una intervista, lui e la Sindaca di Ancona Mancinelli avrebbero invece deciso la candidatura di Paolo Petrini. Considero di cattivo gusto che si cerchi di ridurre la figura di Gostoli ad un battuta di poco spirito “giovane e bello”. In realtà mi sarei aspettato dalla Baldelli che dal nostro partito ha ricevuto leale sostegno per la sua candidatura a parlamentare e ha rivestito numerosi e prestigiosi incarichi associativi e territoriali, maggiore generosità e sostegno al tentativo di costruire a partire da Gostoli una classe dirigente giovane e capace che possa irrobustire il pd mettendolo in condizioni di affrontare unito e compatto le sfide elettorali e programmatiche che ci aspettano da qui a pochi mesi.
Rilevo anche che l’ affermazione della ex senatrice che scrive adesso sapendo che non ha più niente da chiedere e ne da perdere diventando coraggiosa solo perché ha già avuto quello che voleva non fa onore alla sua storia e alle funzioni che anche a nome nostro ha ricoperto.
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