di Orietta Baldelli (presidente Comitato Imprenditoria Femminile Camera di Commercio di Fermo, già senatrice XII Legislatura)
Mi corre l’obbligo di rispondere a Fabiano Alessandrini per precisare essenzialmente due cose: la prima che il suo, ormai nostro, partito non mi ha mai sostenuta anzi mi ha fortemente osteggiata prima e durante la campagna elettorale e io debbo la mia candidatura al partito socialista che benché non fossi neppure iscritta dovette sostenere una dura battaglia che riuscirono a vincere solo perché ero una donna. Tutto verificabile presso i protagonisti. Tanto che esponenti importanti dell’allora Pds vennero a casa mia a dirmi che sarebbe stato molto meglio per me se avessi ritirato la mia disponibilità visto che avevo dei figli e che la campagna elettorale avrebbe potuto assumere toni molto aspri. I soli dirigenti che mi sostennero furono i dissidenti di Tolentino.
Devo invece la mia elezione a tutti gli elettori degli allora progressisti che permisero con il loro voto la mia elezione ed è per questa ragione che quando il partito socialista si è scisso mi sono iscritta ai Ds e ho sempre dato il mio contributo anche economico pur non avendo ricevuto nessun “paracadute” come avviene per quasi tutti dopo non essere stata ricandidata. La seconda questione: è evidente che Fabiano mi conosce poco perché altrimenti saprebbe che io sono sempre stata coraggiosa e spero di continuarlo ad esserlo. E l’ho dimostrato in molte occasioni.
Il mio riferimento era diretto a chi invece non può essere libero in quanto la sua sussistenza dipende dagli incarichi di partito e purtroppo per il mio modo di pensare questo fa la differenza. Non avrei voluto essere così esplicita ma non permetto a nessuno anche solo di pensare che io abbia ricoperto un qualsivoglia ruolo grazie al partito, anzi, ne sono sempre stata osteggiata forse perché troppo indipendente e non condizionabile oppure perché sono semplicemente antipatica.
Ultima cosa io credo che in una situazione economica e sociale così complessa come quella che sta attraversando la Regione Marche sia necessario poter contare sulle competenze del segretario regionale e scegliere più secondo i curricula che non secondo logiche diverse.
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