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Influenza, il pronto soccorso
del Murri si prepara al picco
Giostra: «Non allarmarsi
i primi giorni di febbre»
(Consigli e raccomandazioni)

SANITA' - In previsione del picco influenzale, le raccomandazioni del pronto soccorso, con in testa il primario Fabrizio Giostra: "Lavarsi spesso le mani, evitare di prendere freddo, coprire naso e bocca. Bere molto per evitare principi di disidratazione. Assumere paracetamolo ma no antibiotici a meno che, in caso di complicazioni, non siano ovviamente indicati e prescritti dal medico". Bambini, anziani e malati cronici da monitorare

Fabrizio Giostra, primario del pronto soccorso di Fermo

di Giorgio Fedeli

Pronte le barricate per respingere l’attacco del picco influenzale previsto da qui a breve. Se fino ad oggi l’influenza ‘di stagione’ si è manifestata a macchia di leopardo, colpendo comunque moltissime persone, anche nel Fermano, la struttura sanitaria prevede un incremento di casi già dai prossimi giorni, anche a seguito della riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale. Raffreddore, acciacchi, dolori muscolari e articolari, in molti casi anche febbre alta ‘che può anche andare e tornare più di una volta.

Ma il primario del pronto soccorso di Fermo, Fabrizio Giostra, per evitare facili e controproducenti allarmismi, chiarisce subito l’approccio migliore alla malattia: “Evitare di precipitarsi al pronto soccorso ai primi sintomi influenzali.

Dopo due/giorni di febbre alta consiglio di consultare il proprio medico che valuterà l’opportunità o meno di indirizzare il paziente al pronto soccorso. Altro discorso in caso di anziani e malati cronici che andrebbero monitorati costantemente”.

 

Insomma razionalità e buonsenso per evitare anche il sovraffollamento e l’intasamento del pronto soccorso. Poi, ovviamente, se la febbre non scende e i sintomi persistono, le porte del nosocomio di Fermo sono aperte. Il picco, previsto per fine dicembre, non si è ancora fatto vedere. Ma tutto lascia intendere che si tratti solo di ‘ritardo’. I sanitari lo attendono infatti da un momento all’altro. Da una parte la ‘prima linea’ del virus è stata sicuramente contrastata dai vaccini, con adesioni maggiori rispetto agli anni passati, dall’altra però il freddo glaciale di questi giorni non aiuta a contrastare il propagarsi del contagio. Priorità e attenzione a bambini, anziani e malati cronici, quelli insomma su cui anche una febbre può provocare delle serie conseguenze. ‘Decriptare’ totalmente il ceppo influenzale di quest’anno, come d’altronde avviene ogni volta, non è affatto facile, anzi quasi impossibile per la medicina che si trova costantemente a confronto con virus in continua mutazione.

Ma, tornando alle raccomandazioni di Giostra, divieto assoluto di lasciarsi andare a allarmismi oltretutto infondati. Il virus ha subìto sì fisiologiche mutazioni rispetto allo scorso anno, ma chi ha denunciato la malattia influenzale fino ad ora non ha comunicato grosse complicazioni. Insomma intensità media, ma con beneficio d’inventario. Tante le variabili in gioco, a partire dal meteo.

Per ora gli accessi al pronto soccorso sono nella norma, anzi restando in ambito influenzale ovviamente, leggermente meno dello scorso anno – spiega Giostra – quando si è arrivati a toccare picchi di 120/130 persone al giorno. Sicuramente hanno inciso anche le vaccinazioni. I ricoveri che abbiamo avuto sono stati necessari solo per qualche soggetto affetto da patologie croniche perché il virus potrebbe comportare  delle complicazioni cardio-respiratorie in persone a rischio”.

E dunque dinanzi a febbre alta, dolori, raffreddore e tosse, le raccomandazioni igieniche da seguire sono quelle, per così dire, standard, ovvero lavarsi le mani frequentemente, evitare di prendere freddo anche alle prime linee di febbre e coprire naso e bocca se si è raffreddati o si tossisce. Bere molto per evitare principi di disidratazione. Dallo scaffale dei medicinali attingere solo al paracetamolo e ‘no’ categorico a antibiotici a meno che, in caso di complicazioni, non siano ovviamente indicati e prescritti dal medico. Anche perché con assunzioni superflue di antibiotici i batteri si rafforzano e si rischia che i primi, alla lunga, diventino inefficaci.

Quando ricorrere al pronto soccorso? Opportuno, dopo il terzo giorno di febbre, contattare il proprio medico di famiglia che valuterà l’opportunità di ricorrere al pronto soccorso. Insomma la componente medico-sanitaria del Murri è pronta ad affrontare il picco, anche con i 27mila vaccini a disposizione. Ma si chiede l’aiuto responsabile della comunità, tra cittadini e medici di base, per un gioco di squadra e un’efficiente e mirata controffensiva.

 


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