Ritorno al futuro: Nicolò
Sperotto è di nuovo canarino

SERIE C - Il terzino classe 1992 vestirà la maglia numero 26 ed è pronto a tornare a sudare per i colori gialloblù: "È come se non me ne fossi mai andato. Ho fatto scelte sbagliate. La mia volontà già questa estate era quella di rimanere alla Fermana, i direttori l'hanno sempre saputo. Non avevamo raggiunto l'accordo economico per delle mie scelte errate"

Da sinistra: il direttore sportivo Massimo Andreatini, Nicolò Sperotto ed il dg Fabio Massimo Conti

FERMO – È un po’ come un ritorno “a casa” quello di Nicolò Sperotto alla Fermana. Il terzino, classe 1992 vestirà la maglia numero 26 ed è pronto a tornare a sudare per i colori gialloblù, dopo che nella passata stagione era stato tra i protagonisti indiscussi. Una breve separazione, quella tra la Fermana e il giocatore, avvenuta nel corso dell’estate, ma senza mai un reale distacco, tanto che è lo stesso Sperotto a ribadire più volte: “La mia intenzione era quella di rimanere anche quest’estate”.

Nel corso della conferenza stampa avvenuta questa mattina e nella quale si è messo nero su bianco il contratto che legherà il giocatore alla Fermana fino a giugno 2021, il direttore generale Fabio Massimo Conti ha esordito proprio dicendo: “Sperotto è tornato all’ovile. Era uno dei  giocatori in cima alla lista questa estate. Come sempre nei nostri modi di ragionare, se un giocatore rientra nei nostri piani, lo è anche dopo 6 mesi, non cambia la stima nei suoi confronti. È stato un giocatore importante per noi la scorsa stagione, segnando anche il gol salvezza col Gubbio ed è un tassello importante che siamo contenti sia tornato a far parte della nostra rosa, squadra e famiglia. Sta a lui cercare di guadagnarsi la maglia da titolare. Un giocatore come lui, con le sue caratteristiche per noi ha valore”.

Il dg Fabio Massimo Conti ha poi aperto una parentesi sul mercato: “Il discorso è ampio. Non penso siano importanti nomi di grido. Abbiamo sempre dimostrato di poter far bene senza nomi altisonanti. Inutile inseguire nomi o chimere. Quando si parla di mercato a Fermo, d’estate e d’inverno, sembra che ci sia una nuvola nera sopra la società. Mi piace ricordare che siamo il sodalizio che spende meno in questo girone, sono dettagli da tener presente. Tre anni fa abbiamo fatto i playoff, due anni fa vinto il campionato di serie D e la scorsa stagione ci siamo salvati senza neanche passare dai playout. Quest’anno ci davano per retrocessi ancora prima di iniziare, invece al momento siamo terzi, ciò significa che siamo riusciti a fare di necessità virtù, lavorando con le idee e con la testa, sopperendo alle differenze economiche. Noi abbiamo bisogno di gente che ha fame, ha voglia di correre e di ascoltare il mister nonché di aiutare la Fermana a raggiungere l’obiettivo che al momento è la salvezza, poi vedremo. Anno scorso di soldi ne circolavano di meno, quest’anno di più per diverse ragioni e noi, io e il direttore Andreatini, quotidianamente ci ritroviamo in un gioco al rialzo, al quale comunque, per la nostra politica societaria, non possiamo stare perchè siamo consapevoli di quali siano le nostre possibilità. Per questo penso che in linea generale, non solo per noi, i movimenti si concretizzeranno gli ultimi giorni prima della chiusura del mercato quando scattano dei meccanismi diversi. Per prendere un giocatore ci devono essere una serie d’incastri che fanno sì che il cerchio si chiuda. Stiamo cercando un attaccante e un centrocampista over, sempre con un occhio attento agli under”.

La parola è poi passata a Nicolò Sperotto: “Voglio ringraziare il direttore per le belle parole nei miei confronti, tutta la società e il mister per avermi rivoluto qui. Ho fatto scelte sbagliate. La mia volontà già questa estate era quella di rimanere alla Fermana, i direttori l’hanno sempre saputo. Non avevamo raggiunto l’accordo economico per scelte mie sbagliate. Ho fatto il ritiro a Coverciano con gli svincolati – racconta facendo un breve excursus dei mesi passati – conseguendo anche il patentino Uefa B. Mi sono allenato con la squadra di atletica del mio paese, la Biellese, e questo mi ha aiutato tanto perchè stare fermo in quei mesi mi avrebbe portato a una situazione insostenibile. Sono stato contattato da tante società di serie D, ma non mi andava di scendere di categoria. A fine novembre sono stato ad allenarmi con la Cavese e poi eccomi qui: contento e felice di essere tornato.

Non ho idea di quali meccanismi scattino per cui sono rimasto senza squadra – risponde interrogato a riguardo – Un giocatore della mia età è considerato vecchio. È un sistema sbagliato perché io sono del parere che se un giocatore è forte gioca sempre. Certo – ammette – non mi aspettavo assolutamente di rimanere fermo, non dormivo neanche più la notte. Spero di ritagliarmi i miei spazi, sono una persona umile e non pretendo di arrivare e giocare sempre. La competizione nel mio reparto porta a fare meglio. Se ci sarà la possibilità di giocare darò il meglio di me. Con mister Destro è come se non ci fossimo mai lasciati, ma anche con tutto l’ambiente. Sono contento che non sia cambiato nulla. Fisicamente sto bene. Non giocando una partita da 7-8 mesi lo sente un po’. La Fermana l’ho seguita in tutto questo periodo – conclude – credo che le nostre qualità siano rimaste le stesse: squadra grintosa che dà filo da torcere a tutti”.

Il direttore sportivo Massimo Andreatini ha poi spiegato: “Tutti i giorni parliamo e ci confrontiamo con ciò che accade in giro: oggi la Fermana è una società integra e forte, con una territorialità che si respira in tutto. Credo sia da valorizzare questo. Quando ci sono sponsor, presidenti e chi si impegna per la Fermana che ci mette tanto, togliendo anche tempo alle proprie famiglie credo che sia non solo bello, ma anche da non sottovalutare perchè questa sicurezza e stabilità fino a qualche anno fa non c’era”. Quindi sul mercato: “Da qui al 31 può succedere di tutto, fermo restando quanto detto”.

Un ultimo commento è stato poi rivolto all’attaccante Victor Da Silva andato all’Alma Juventus Fano: “Ci dispiace molto della sua partenza, sinceramente, perché abbiamo fortemente creduto in lui e credo che nel girone di ritorno dello scorso anno abbia fatto vedere bellissime cose” conclude il dg Conti.

 

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