“I Luoghi del cuore-Fai”: la chiesa
di San Liberato è 72esima
in Italia, seconda nelle Marche

MONTEGIORGIO - Tra i 'tesori' delle Marche la chiesa si piazza seconda dietro all'abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace, in provincia di Pesaro-Urbino, che su scala nazionale è all'ottavo posto

La chiesa di San Liberato (foto da www.beniculturali.marche.it)

Il Fai ha reso nota la classifica nazionale dei ‘Luoghi del cuore’, iniziativa giunta alla sua nona edizione. E la chiesa di San Liberato, a Montegiorgio, si piazza al 72esimo posto, seconda tra i ‘tesori’ delle Marche dopo l’abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace, in provincia di Pesaro-Urbino, che su scala nazionale si piazza all’ottavo posto.

“Alla sommità di un’altura, tra Monte Vidon Corrado, Montegiorgio e Montappone, nella zona che viene oggi denominata ufficialmente San Liberato, ma conosciuta dalla gente del luogo come ‘Lu munticillu, il piccolo monte – la descrizione che il Fai fornisce della chiesa di San Liberato – sorge l’omonima chiesa di San Liberato, da cui si gode di una splendida vista a 360 gradi sulle Marche centro meridionali. Come si può constatare da una deliberazione del consiglio comunale di Montegiorgio del 1852, il piccolo edificio in cotto risalirebbe al 14esimo/15esimo secolo. A navata unica, nella parete verso l’abside si trova un affresco alquanto malconcio, recante la data 1549, attribuito a Orfeo Presutti, che raffigura due Santi: a sinistra San Liberato in paramento vescovile e a destra San Vito, con la palma del martirio. Immersa nella natura e nel silenzio diventò fonte di ispirazione per il celebre artista Osvaldo Licini, tra le personalità più originali del panorama artistico italiano della prima metà del ventesimo secolo, che si recava spesso sul colle a meditare e concepire i suoi quadri. La chiesa, accessibile, vige in uno stato di semi-abbandono e necessita di interventi di restauro”.

La chiesa di San Liberato (foto da www.beniculturali.marche.it)

Poi, passando alla classifica nazionale, che vede al primo posto il monte Pisano di Calci e Vicopisano (PI), il Fai, sui ‘Luoghi del cuore’ non ha dubbi: “La carica dei 2.227.847 italiani che hanno votato al censimento del Fai per dare un futuro ai luoghi a loro cari: una straordinaria dimostrazione di impegno civico e coesione sociale. 2.227.847 voti, oltre 37.200 luoghi oggetto di segnalazione, 6.412 Comuni coinvolti (l’80,6% dei Comuni italiani): tre numeri eccezionali che raccontano la forza dirompente de I Luoghi del Cuore, il censimento promosso dal Fai – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiude trionfalmente la nona edizione, attiva dal 30 maggio al 30 novembre 2018.

Nel 2003, in occasione della prima edizione dell’iniziativa, i voti raccolti furono 24.200; oggi, a distanza di sedici anni e con oltre il 9.100 % di voti in più, il censimento del Fai è diventato uno degli strumenti di coesione sociale più sorprendenti del nostro Paese. Un rito collettivo in grado di convogliare le speranze, l’impegno e la voglia di riscatto di tanti singoli cittadini e comunità intorno a piccole e grandi bellezze d’Italia da salvare perché in pericolo o fortemente compromesse, da proteggere perché in degrado o semplicemente da far conoscere perché poco note ai più. Quello che ne emerge è una preziosa mappatura spontanea di luoghi tanto diversi tra loro quanto amati, fatta di paesaggi e di palazzi storici, di chiese e di fiumi, di castelli e di borghi, di ville e di botteghe storiche, di giardini e di sentieri, che rende “visibile” il sentimento profondo che lega le persone ai territori dove vivono o dove hanno vissuto esperienze importanti della loro vita. Territori molto spesso pesantemente feriti o in attesa di rilancio, per i quali essere inseriti tra “I Luoghi del Cuore” rappresenta a volte l’unica possibilità di un futuro migliore (…)”. Il censimento è stato realizzato con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.

C.N.


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