di Alessandro Giacopetti
L’arte pittorica come metodo per rappresentare i tragici fatti del bombardamento da parte dell’aviazione nazista sulla città di Guernica, nel Paese Basco spagnolo, il 26 aprile 1937. In Spagna, allora, c’era la guerra civile. Dal 29 marzo al 4 maggio la cripta del duomo di Fermo ospiterà la mostra d’arte dal titolo Gernika. Autrice: la spagnola Sofia Gandarias, artista nota anche fuori dai confini del paese iberico, scomparsa nel 2016. Era moglie di Enrique Baron Crespo, politico spagnolo, socialista, ex presidente del Parlamento Europeo dal 1989 al 1992.
La presentazione dell’esposizione pittorica è avvenuta oggi nel palazzo comunale. Qui Carlo Pagliacci, in rappresentanza dell’associazione Mus-e del Fermano, ha parlato del legame con la Spagna. “Il progetto è nato durante il recente viaggio a Fuenlabrada, grazie a contatti stabiliti con Mus-e Spagna. Siamo riusciti a portare a Fermo la mostra di Sofia Gandarias, nata proprio nella città di Guernica ed ex moglie di Enrique Baron Crespo. Una mostra esposta prima a Firenze, poi a Roma, che ora approda alla cripta della cattedrale a Fermo, e la cui prossima tappa sarà Assisi. Nel materiale di presentazione sono contenuti anche contributi dell’ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, dell’Arcivescovo di Fermo, Mosnignor Rocco Pennacchio, del sindaco Paolo Calcinaro assieme ad altri personaggi di rilievo. Il tema è ovviamente la tragedia del bombardamento aereo sulla città di Guernica”, ha precisato Carlo Pagliacci.
Francesco Trasatti, vicesindaco di Fermo ha contestualizzato l’esposizione all’interno del “viaggio fatto in Spagna circa un mese e mezzo fa all’interno del progetto Erasmus Plus, finalizzato allo scambio di buone pratiche. Ciò ha permesso di concretizzare una mostra che sarà occasione di un incontro interessante con Baron Crespo e la sua dimensione sociale e solidale. Sarà presente all’esposizione nei giorni di giovedì e venerdì”.
Venerdì mattina, inoltre, dovrebbe essere ospite ad un incontro sul valore dell’Europa presso il Liceo Artistico, cui assisteranno alcuni studenti, grazie alla disponibilità della dirigente scolastica Stefania Scatasta. Baron Crespo parla italiano, quindi non ci saranno problemi di comprensione. La mostra vede anche il coinvolgimento dell’Arcidiocesi di Fermo che ha messo a disposizione il duomo.
“La cripta della cattedrale ci sembra il giusto contesto per ospitare l’appuntamento – ha detto Alma Monelli, in rappresentanza dell’Arcidiocesi – che ha alle spalle un significato ben più ampio della semplice arte pittorica. Gli orari di accesso saranno quelli della cattedrale”.
Conclusioni affidate ad Enrico Paniccià, presidente di Mus-e del Fermano: “Questo è l’apice dei rapporti portati avanti da tempo da Mus-e del Fermano con Mus-e Spagna. Avere una rete internazionale alle spalle ci conferisce la forza per organizzare anche i laboratori con uniformità di contenuti che portiamo avanti nelle scuole. Muse ha raggiunto 422 bambini quest’anno, dando il proprio contributo gratuito, senza ricevere finanziamenti pubblici, ma solo con donazioni di cittadini. Nel momento attuale è un segnale forte verso l’abbattimento delle diversità che sono un valore aggiunto e non un elemento di separazione. Abbiamo bisogno di meno individualismo e più pluralità”, ha sintetizzato l’imprenditore Enrico Paniccià.
Nel corso della presentazione odierna è stato anticipato il prossimo spettacolo in programma al teatro dell’Aquila, con Geppy Cucciari, il cui ricavato andrà all’associazione Mus-e del Fermano.
La mostra Gernika è patrocinata tra gli altri da Comune e Arcidiocesi di Fermo e associazione Mus-e del Fermano onlus.
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