Zona rossa di San Placido, Ussita
di Federica Nardi
Procedure per danni lievi ai Comuni (ma solo se vogliono), aumentato il limite di amianto tollerato per sbloccare la situazione del recupero macerie, procedure negoziate anche per gli incarichi tecnici fino alle soglie europee, selezione diretta dell’impresa esecutrice per chi deve ricostruire casa e infine abrogata la norma che impediva la compravendita di edifici oggetto di contributo per la ricostruzione. Nel decreto Sblocca cantieri, fresco di pubblicazione in Gazzetta, ci sono una manciata di articoli per le zone colpite dai terremoti del 2016. Tutte le altre norme promesse e annunciate (e in parte depennate dalle bozze, come quella del personale aggiuntivo che serviva agli Uffici ricostruzione per funzionare a pieno ritmo) finiranno nella discussione parlamentare. Nei 60 giorni che ci vorranno per convertire il decreto in legge. In una parola: finiranno dritte nella campagna elettorale in vista di europee e amministrative.
Demolizioni a Pieve Torina
MISURE PER VELOCIZZARE – La novità principale riguarda la possibilità di non fare la gara per i privati che devono ricostruire casa. La norma ora prevede che «la selezione dell’impresa esecutrice da parte del beneficiario dei contributi» sia «compiuta esclusivamente tra le imprese che risultano iscritte nell’Anagrafe di cui all’articolo 30», cioè la White list voluta dall’allora commissario Vasco Errani. Cancellata quindi la previsione di fare una gara con almeno tre ditte invitate. C’è poi un’altra novità, che riguarda invece gli incarichi di progettazione, i servizi di architettura e ingegneria e altri servizi tecnici per l’elaborazione degli atti di pianificazione e programmazione urbanistica: «per importi inferiori a quelli di cui all’articolo 35 del decreto legislativo 50 del 18 aprile 2016, (cioè quello che indica le soglie di rilevanza europea, ndr) avviene, mediante procedure negoziate previa consultazione di almeno dieci professionisti iscritti nell’elenco speciale, utilizzando il criterio di aggiudicazione del minor prezzo».
DANNI LIEVI AI COMUNI – Una delle norme annunciate e effettivamente contenute nel decreto è quella che affida, su base volontaria, i danni lievi ai Comuni: «Limitatamente agli immobili e alle unità strutturali danneggiate private, che a seguito delle verifiche effettuate con scheda Aedes risultino classificati inagibili con esito “B” o “C”, i Comuni, d’intesa con l’Ufficio speciale per la ricostruzione, possono altresì curare l’istruttoria per il rilascio delle concessioni di contributo e di tutti gli adempimenti conseguenti». Una norma che va incontro ai comuni meno danneggiati dato che nei territori più colpiti la maggior parte degli edifici rientra nei danni gravi e nella cosiddetta “ricostruzione pesante”.
COMPRAVENDITA DEI CONTRIBUTI – Il decreto cancella inoltre la norma che impediva di vendere gli immobili oggetto di contributo per la ricostruzione, a pena di perderlo o di doverlo restituire, fino a due anni dalla fine dei lavori. Questa norma viene abrogata. Così sulla carta diventa possibile vendere le case lesionate con “allegato” il contributo per la ricostruzione.
Paolo Arrigoni
SBLOCCATO LO STALLO SULLE MACERIE – Dopo il pressing della Regione Marche e come annunciato nelle scorse settimane dal governatore Luca Ceriscioli, è stata risolta anche la questione dell’amianto nelle macerie, alzando l’asticella delle percentuali tollerate per legge. Una soglia che aveva bloccato letteralmente il recupero delle macerie da parte di Cosmari che si era trovata anche indagata proprio per la presenza di minime percentuali del materiale nocivo nei materiali prelevati.
LA LEGA E’ SODDISFATTA – «Grande soddisfazione per l’approvazione ieri in Consiglio dei Ministri del Decreto Sblocca Cantieri e per la sua immediata pubblicazione questa mattina in Gazzetta Ufficiale – dice il commissario regionale Paolo Arrigoni -. Il provvedimento affronta tra gli altri anche il tema del terremoto: quello di Catania e del Molise verificatosi nel 2018, ma anche quello de L’Aquila del 2009, quello del Centro Italia del 2016 e 2017 e quello di Ischia del 2017, per i quali torna ad inserire nuove ed importanti misure per la ricostruzione. Per il sisma de L’Aquila il Decreto prevede un contributo straordinario di 10 milioni di euro per il 2019, a cui si aggiungono 500 mila euro per gli altri comuni del cratere. In particolare per il sisma del Centro Italia, è poi fondamentale la misura che riconosce il ruolo dei Comuni del cratere e il loro maggiore coinvolgimento, su base volontaria, nella ricostruzione delle abitazioni che hanno subito danni lievi. Il testo – continua il senatore leghista – introduce importanti disposizioni in materia di semplificazione degli interventi strutturali in zone sismiche che vanno a modificare il Testo unico dell’edilizia, prevede misure per il personale tecnico che lavora nei Comuni, negli uffici speciali della ricostruzione e nell’ufficio del Commissario straordinario, semplifica le procedure per l’affidamento degli incarichi di progettazione e per il ristoro dei danni subiti dalle attività economiche e dai privati, e introduce per i Comuni la compensazione delle minori entrate a seguito di esenzione dalle imposte comunali per le attività commerciali. La massima attenzione del Governo e della maggioranza per la ricostruzione prosegue ed altre misure importanti si introdurranno in fase di conversione».
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