di Paolo Paoletti, Andrea Braconi e Sandro Renzi
Sala gremita e non poteva essere diversamente alla bocciofila di Monte Urano dove i tre candidati sindaco si sono confrontati grazie all’iniziativa promossa dalla redazione di Cronache Fermane e Radio Fermo Uno. Nove domande quelle rivolte dal direttore Paolo Paoletti a Moira Canigola (lista Centrosinistra Monte Urano) , Germano Craia (lista Libertà Monturanese) e Massimo Mazzaferro (Lista Cambiamo M.u.sica) per conoscere il loro punto di vista su alcuni temi dell’attualità partendo ovviamente dai rispettivi programmi amministrativi. Economia, lavori pubblici, accorpamento dei servizi, ma anche commercio, riqualificazione del centro storico, recupero del cine teatro Arlecchino, riconversione dell’area industriale. Incalzati non si sono sottratti anche a vivaci botta e risposta, con tanto di tifo ed applausi dalla platea, e qualche bordata se la sono scambiata togliendosi pure qualche sassolino dalla scarpa.
LA RIAPERTURA DEL CINE TEATRO ARLECCHINO
Tema comune a tutti i programmo quello della riapertura del cine teatro Arlecchino, chiuso dopo il sisma del 2016. “La difficoltà e la tempistica per arrivare ad un risultato finale a cui tutti tendiamo, noi come pubblico e la società privata, sono stati evidenti in questi tempi. Ma vi garantisco che la sua riapertura è una nostra priorità tanto da aver inserito l’opera pubblica tra quelle da finanziare con i fondi del terremoto. E’ stato un lavoro certosino che presto porterà i suoi frutti” ha spiegato la sindaca uscente. Per Massimo Mazzaferro prioritario è “arrivare all’acquisto totale dell’immobile e trovare una soluzione con i privati, una società composta da 40 soci. Quindi inserire al piano terra tutte le associazioni a costo zero”. Per Germano Craia l’immobile deve essere acquistato in tempi brevi. “La soluzione prospettata da Mazzaferro non è perseguibile perché hai di fronte una controparte con 40 soci. Il teatro va ricomperato ma con una operazione diversa e soprattutto non seguendo le politiche della sinistra”.
IL RILANCIO DEL DISTRETTO INDUSTRIALE
Caldo anche il tema economico. Al centro il rilancio del distretto calzaturiero. “Il problema della calzatura è quello che mi ha convinto a scendere in campo –ha detto Germano Craia- il benessere della città dipende dal benessere della calzatura. Siamo una eccellenza mondiale e per questo motivo il progetto è quello di creare una Igp, una sorta di indicazione geografica protetta per i nostri prodotti. Strumento per combattere la crisi. Credo ci siano tutte le basi per farlo”. Per Moira Canigola “la crisi industriale non può essere vista solo sotto il profilo comunale. Per cominciare possiamo dare servizi ed agevolazioni alle nostre imprese, Imu e Tari sono le più basse del territorio. Abbiamo cablato l’intera area e presto avremo la banda larga perché oltre alle infrastrutture viarie occorrono quelle telematiche. Come presidente della Provincia abbiamo lavorato ed ottenuto il riconoscimento dell’area di crisi complessa da parte del Mise che porterà nuove opportunità per le nostre imprese”. Per Massimo Mazzaferro “prioritaria è la formazione ed investire aiutando i privati a portare la formazione nella zona industriale. Un’Amministrazione deve essere in grado di aprire uno sportello digitale per mettere in condizione di intercettare fondi regionali ed europei. C’è poi il co-working per supportare le imprese per e-commerciale finanziate inizialmente dall’Amministrazione comunale e per il quale individuare spazi sfitti”.
L’ATTENZIONE PER LE PERIFERIE E L’AREA TRIANGOLO
Centro ma anche periferie. Mazzaferro: “Zona Triangolo è strategica, abbiamo perso il treno negli anni, per scelte politiche le aree residenziali sono state trasformate in commerciali. Pensiamo che lo sviluppo debba avvenire tenendo conto del nuovo polo ospedaliero, una parte dovrà tornare ad essere residenziale, convertire la zona interporto in zona di servizi ma no ad un nuovo centro commerciale”. Anche per Craia “l’area Triangolo è strategica. Ma per cominciare vanno finiti i marciapiedi, sistemati gli asfalti, fatte insomma le piccole cose. L’area sarà comunque centrale nel nuovo piano regolatore che faremo”. Canigola invita ad una visione sovracomunale. “Triangolo andrà sviluppata pensando che siamo in una città territorio. Abbiamo linee viarie importanti che lì confluiranno, per questo motivo si era previsto un interporto. Bisognerà vedere poi cosa porterà questo ospedale. L’indotto, insomma, sarà universitario o magari legato alla riabilitazione?”.
FUSIONE UNIONE O ACCORPAMENTO DI SERVIZI
Di attualità anche la questione delle fusioni tra comuni o degli accorpamenti dei servizi. Canigola. “Sono favorevole a forme di unione fino ad arrivare alle fusioni, soprattutto per i piccoli comuni, con l’obiettivo di dare servizi più qualificati. Abbiamo lavorato con Porto Sant’Elpidio a e Sant’Elpidio a Mare per gestire insieme i servizi sociali e siamo riusciti ad ottenere economie di scale. Anche a livello culturale abbiamo lavorato insieme con Fermo, Monterubbiano e Ponzano. Lavorare insieme si può e si deve”. Mazzaferro più scettico sull’ipotesi fusione. “Il contatto con le persone da primo cittadino è fondamentale, sono invece più favorevole all’unione dei servizi come ad esempio quello dell’elaborazione paghe”. Craia. “Armonizziamo i servizi ma no alla fusione. Farei poi una riflessione sulla opportunità di lasciare l’area di Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio e guardare invece a Fermo visto proprio lo sviluppo che l’area di Campiglione e quella di Triangolo hanno di fronte grazie al nuovo ospedale”.
COME RILANCIARE IL CENTRO STORICO
Altro tema caldo è quello del rilancio del centro storico. “Abbiamo parlato di recupero di edifici di proprietà dell’Amministrazione e di come intervenire sul mercato coperto – ha rimarcato Mazzaferro -. Un Comune come il nostro non ha le risorse per intervenire, quindi la nostra idea fa riferimento al decreto ministeriale 22/2008, con società che intervengono nei centri storici accedendo alla Cassa Depositi e Prestiti. Ascoli su questo ha lavorato bene ed è un esempio. Quanto al Mercato Coperto, pensiamo di spostare lì alcuni uffici del Comune”. Per Craia il nodo centrale è invece quello della sicurezza degli edifici. “Molte aree del centro storico sono ancora inagibili e quindi la priorità è di rendere agibile il centro storico al 100%. Dobbiamo essere prima di tutto sicuri”. Cita l’esempio del Montani, con la Canigola che da presidente della Provincia ha vissuto in prima persona la situazione. “Lei sa quanto è complessa la situazione e solo una volta che tutto è a norma siamo sicuri che non potrà accaderci nulla, non dobbiamo avere fretta di prendere decisioni”.
Una delle azioni proposte dalla Canigola è quella di rendere agibile parte della scuola media lesionata dal sisma. “La pensiamo come sede di attività culturali, per eventuali mostre, da destinare ai ragazzi, insomma, un punto di aggregazione. E pensiamo di riportare in centro diversi servizi tra cui quelli sanitari. Altro luogo cruciale sarà il Mercato Coperto, struttura che ha diversi anni sulle spalle. Investiamo su una politica di residenzialità che prevede anche di riportare anziani, creando una struttura diurna o di tipo residenziale”.
IL SOCIALE TRA MARGINALITÀ E INTEGRAZIONE
Anche Monte Urano, dopo anni di benessere, sente in maniera sempre più forte la crisi, con famiglie che iniziano a vivere emergenze di carattere economiche e sociali. Ed è inoltre una città dopo la manodopera composta in maniera significativa anche da cittadini provenienti da Paesi stranieri.
“Una società può crescere soltanto se coesa e solo se solidale, senza fasce di popolazione che rimangono indietro”. Ne è convinta la Canigola, che ha ribadito come l’obiettivo del suo gruppo sia quello di lavorare sulle marginalità e sull’integrazione. “In questi 5 anni abbiamo creato un fondo di solidarietà per famiglie in grande difficoltà, senza fare differenza tra monturanesi o extracomunitari. L’importante è che questa comunità sia unita e si aiuti. È un lavoro che deve partire dalle scuole, dove si creano il rispetto dei principi e delle varie posizioni. Dobbiamo lavorare affinché non si creino divisioni e marginalità ancora più accentuate”.
Per Mazzaferro le politiche di integrazione si fanno con il lavoro. “Il lavoro non ha colore, non ha nazionalità. Cerchiamo sempre di aprire porte, ma che si aprono se possiamo lavorare insieme. Se ci basiamo solo su politiche di sostegno, il problema è lì ed è quello che vogliamo fare con il nostro programma, rilanciando il lavoro. Se facciamo questo tipo di intervento siamo tutti uguali”.
“Monte Urano è una grande famiglia, ci conosciamo tutti, abbiamo vissuto chi più chi meno qui, ma per riportare il lavoro bisogna riportare gli ordini delle calzature” ha insistito Craia. “Quando c’è il lavoro l’integrazione è migliore”.
I TRATTI DEI CANDIDATI
L’ironia ha caratterizzato la domanda sui lati particolari dei tre candidati. Craia a Mazzaferro invidia “il bel modo di parlare”, mentre definisce la Canigola “una brava burocrate che tiene le carte a posto”. “Di Germano mi piace la simpatia – ha affermato il sindaco in carica – mentre a Massimo ruberei la figlia perché è una cosa splendida”. Per Mazzaferro una dote importante di Craia è l’imprenditorialità, il rischio di mettersi in gioco. “Moira è una donna e quindi è un passo avanti rispetto a noi uomini” ha concluso.
CULTURA E TURISMO A BRACCETTO
“Monte Urano attualmente è fuori dalle reti turistiche” è il Mazzaferro pensiero. “Abbiamo realtà meravigliose, artisti famosi in tutto il mondo e attraverso una sala espositiva vogliamo valorizzarlo. Dobbiamo mettere in rete i privati che fanno cultura e dobbiamo far conoscere il nostro paese attraverso le manifestazioni. Investire in cultura porta denaro ed è un nodo fondamentale nella ripartenza del Comune”.
Sull’importanza della cultura si è detto concorde anche Craia. “Siamo un paese retro costiero e quindi è più difficile intercettare flussi turistici. Sul parco Alex Langer penso sia l’area ideale per piantare un albero per ogni nuovo anno e ho anche la proposta per cambiare il nome ed intestarlo a Giovanni Paolo II”.
“Sulla cultura abbiamo puntato molto e continueremo a farlo – ha tenuto a precisare la Canigola -. È anche un elemento per poter muovere il turismo, valorizzando bellezze architettoniche e ambientali. Pensiamo di potenziare il parco Alex Langer e per questo lo abbiamo inserito nel progetto di Ippovia sul Tenna. Sarà anche un passaggio della ciclovia dalla costa all’interno. Aggiungo che in questi giorni abbiamo acquisito la bandiera Lilla, che può portarci ad un turismo legato allo sport per persone con disabilità”.
LE PRIORITA’ DEI PRIMI 100 GIORNI
Craia. “Mi prodigherò per lavorare da subito sul piano Igp per la calzatura e lo farò andando a proporre Monte Urano ai grossi marchi come terra di eccellenza nella produzione delle calzature”. Canigola. “Abbiamo tantissime cose da fare, progettare una nuova scuola, portare a termine la contrattazione per arrivare alla riapertura del cine teatro Arlecchino, un lavoro faticoso davanti fatto da un gruppo coeso”.
Mazzaferro a chiudere. “Ritorno sullo sportello digitale visto che se ne era parlato già cinque anni fa. Dobbiamo mettere in comunicazione l’amministrazione pubblica, defiscalizzazione per le nuove attività, cura del decoro urbano”.
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