di Pierpaolo Pierleoni
Porto Sant’Elpidio dice no alle barriere antirumore. E se nei mesi scorsi sembrava potersi profilare un percorso di dialogo con Rete ferroviaria italiana per cercare una soluzione condivisa e meno impattante, ora sulle barriere antirumore è braccio di ferro. Per questo stasera il comitato No al muro, sì al mare, ha voluto far sentire la propria voce, convocando amministrazione comunale, associazioni di quartiere e di categoria, per costituire un fronte compatto. Un appello a cui oggi hanno risposto i rappresentanti dei quartieri Centro e Marina Picena, l’associazione Kasbah, l’Asppi, Confartigianato. Anche altre organizzazioni, da Cna a Confcommercio, pur non presenti, hanno espresso sostegno.
“Serve l’appoggio di tutti, associazioni, categorie e istituzioni, perchè riteniamo ci sia bisogno di un’azione collettiva. Ribadiamo il nostro No ad un progetto scellerato – le prime parole del presidente Enzo Farina – Dobbiamo attivarci per scongiurare un progetto che farebbe del male alla nostra città. Le barriere costano dai 7 ai 10 milioni di euro per km lineare, una cifra enorme per danneggiare il paesaggio in modo irrimediabile. Parliamo di un progetto avviato nel lontano 2004, che all’epoca trovò dormiente anche la Regione. Nessuno è contrario al risanamento acustico, ma c’è una direttiva ministeriale che ha previsto come prima soluzione di intervenire sulla sorgente rumorosa, quindi mezzi e rotaie, come secondo di realizzare le barriere e come terzo di intervenire sui recettori, quindi sulle abitazioni vicine ai binari. Questo muro danneggerebbe l’impatto visivo, avrebbe effetti negativi sulla circolazione delle brezze marine e di terra, svaluterebbe gli immobili. Chiediamo di puntare sulle nuove tecnologie, intervenendo su treni e binari per ridurre il rumore, chiediamo che la Regione si mobiliti verso Rfi e Governo in questo senso. Siamo partiti con una raccolta firme per dare ancora più forza alla nostra azione”.
Parla di progetto irresponsabile il vicesindaco Daniele Stacchietti: “E’ un problema all’italiana. Abbiamo un tema serio, l’inquinamento acustico, ma la soluzione è peggiore del problema. Inimmaginabile erigere barriere che arrivano a quasi 15 metri dalla strada. Non è solo impatto visivo, così si stravolge la natura di un paese. Ci è stato risposto che non ci sarebbe una percezione negativa da parte della cittadinanza e che non siamo un luogo con forme particolari di tutela paesaggistica. Io sono pronto a dire no, ad assumermi una responsabilità importante ed a pagarne il prezzo, sono convinto che questo progetto sarà evitato. L’alternativa che ci hanno proposto è una bruttura minore. Non basta. Un’alternativa ad oggi non c’è. La mediazione non ha sortito effetti. Allora deve partire un altro percorso, sia di mobilitazione che di azione politica. Tutta la politica regionale ha detto no a queste barriere e la Reghione sostiene le prese di posizione dei Comuni. Il 10 giugno in Consiglio comunale voteremo un documento per dire no a questo progetto, credo e spero che sarà un no unanime”.
Luciano Ciccolini, membro del comitato, ricorda l’incontro con il senatore Coltorti, presidente della Commissione lavori pubblici. “Ha preso l’impegno ad elaborare una bozza di legge nei prossimi mesi per evitare interventi dannosi per il territorio”. Tocca poi all’ingegner Mario Galieni, che ricorda, quando ha sentito parlare per la prima volta di barriere antirumore “di aver pensato a uno scherzo. Era troppo assurdo. E invece la questione è seria, una città sarebbe separata da un doppio muro. Non sarà più la stessa, Porto Sant’Elpidio come le altre località interessate. Merito a Giorgio Marcotulli, il primo ad attivarsi in questa battaglia. Oggi chi 12 mesi fa si è fronteggiato alle elezioni converge per un obiettivo condiviso. Un’opera strategica con costi del genere, che riguarda tutta Italia, dovrebbe essere realizzata con la massima qualità progettuale e le migliori tecnologie possibili, non con brutture come quelle che sono state progettate”.
Il consigliere Marcotulli ribadisce “l’impegno a partecipare all’elaborazione di un documento che spero ottenga un voto unanime. Io sono pronto ad assumermi la piena responsabilità in questa battaglia, una responsabilità che andrebbe imputata anche a chi, nel 2004, ha avallato un progetto senza tenere conto delle conseguenze”. Alla fine, firmano tutti, a partire dal vicesindaco Stacchietti al consigliere Marcotulli alla presidente del Consiglio comunale Milena Sebastiani. “Continueremo la sottoscrizione, organizzeremo incontri, chiederemo ai commercianti di tenere moduli per consentire ai cittadini di firmare, dobbiamo essere tutti compatti contro il muro”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati