dall’inviato Maurizio Verdenelli
Il Papa con il caschetto entra in duomo. Si è fermato a pregare davanti alla statua della madonna con la testa decapitata. Poco prima è arrivato in piazza a Cavour a Camerino dove è stato accolto dal grido «Francesco, Francesco». Poi insieme al vescovo Massara è entrato all’interno della chiesa danneggiata dal terremoto. Per precauzione ha messo il caschetto e si è fermato per pregare. Dopo è uscito dalla chiesa per andare a pregare con i sindaci del territorio. Arrivato questa mattina alle 8,37, ha visitato la zona delle casette per poi raggiungere il centro di Camerino, ancora zona rossa a tre anni dal sisma. Alle 9 piazza Cavour è già brulicante e in fervente attesa. Nei cellulari scorrono immagini del papa al villaggio Sae: «Ha dato la mano a tutti, a tutti». Nell’arcidiocesi eletta a “sagrestia” dell’evento confluiscono con le fasce tricolori i sindaci e i porporati, il cardinale Edoardo Menichelli è il più gettonato dagli astanti. E lo chiamano «Ecco il cardinale di Ancona». E lui schernendosi con un gesto scherzoso delle mani: «No, no, sono di San Severino». Non si sbottona invece monsignor Brugnaro che si trincera dietro a «Ottime sensazioni» a chi gli chiede in particolare il suo pensiero. E tra i sindaci quello di Muccia Baroni ne approfitta per invitare tutti il 26 alla festa con Andrea Bocelli per l’inaugurazione della scuola media. Il rettore Unicam Claudio Pettinari: «Una bellissima festa, non solo religiosa. Mi aspetto molto da questo evento, soprattutto un nuovo approccio alla ricostruzione snellendo le pratiche. E un nuovo fascio di luce sulla crisi che deve essere risolta». Presente anche il vescovo emerito Francesco Brugnaro, e monsignor Antonio Napolioni (vescovo di Cremona, originario di Camerino).
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