Evoluzione di campane e orologi da torre
in mostra per i 50 anni
di una azienda storica

FERMO - Allestita dalla De Santis Corinaldi. Apre il 1 luglio alle 18. Visitabile fino al 14, dalle ore 17 alle 20. Giovedì orario di chiusura a mezzanotte

di Alessandro Giacopetti

Orologi da torre, antichi e nuovi meccanismi, campane, tecniche di fusione e suono. E’ sintetizzato nei volantini in distribuzione a Fermo il contenuto della mostra che troverà spazio nelle Piccole Cisterne Romane, a poca distanza da piazza del Popolo. Oggi, la presentazione è avvenuta proprio all’interno dello spazio espositivo in cui sta proseguendo il lavoro di allestimento.

Ad idearla il vulcanico Claudio “Bibi” Iacopini: “Mi conoscete per aver spesso a che fare con artisti di vario tipo. Più artisti di loro non ci sono”. E per “loro” si intende Adriano De Santis e Sauro Corinaldi, della ditta De Santis Corinaldi che si occupa di progettazione, installazione e assistenza di impianti campanari e orologi da torre.

“In occasione dei 50 anni di attività dell’azienda – ha raccontato Iacopini – questa mostra illustra l’evoluzione che c’è stata nel tempo. Evoluzione di un lavoro che nel corso dei secoli ha scandito i tempi della giornata, del lavoro e della preghiera di molte comunità. Una tradizione che si lega con la modernità – ha concluso l’ideatore Iacopini – visto che oggi, mediante una app per smartphone, le campane installate in un certo luogo possono essere fatte suonare a distanza”.

E’ stato, quindi, Adriano de Santis, in rappresentanza dell’azienda a spigare: “Abbiamo iniziato con orologi meccanici e elettromeccanici fino ad arrivare ai moderni orologi elettronici. Ricordo quando c’era una officina dove era situata la vecchia stazione, in centro a Fermo. E’ stato l’inizio, poi siamo andati avanti e oggi realizziamo dalle campane agli orologi”.

Importante la collaborazione con la nota ditta Pasqualini che faceva campane, dapprima fondata a Montedinove (AP) e successivamnte trasferita a Fermo. Una attività gloriosa che arrivò ad essere la prima in Italia. Per questo all’interno delle Piccole Cisterne Romane verrà proiettato, tra gli altri, un filmato della campana che venne portata in processione da Fermo attraverso vari comuni d’Italia fino ad Assisi.

In una breve pubblicazione, inoltre, è il professor Giocondo Rongoni ad introdurre la mostra a chi vorrà visitarla.

A proseguire la storia è stato Sauro Corinaldi: “De Santis ha iniziato nel ‘59, quando i meccanismi erano meccanici, ed ha vissuto il boom dell’elettrificazione arrivando ad istallarli in tutta Italia. Tanto è vero che recentemente sono stato a Gallipoli (Puglia) dove ci sono campane fatte da lui. Il numero maggiore di campane si trova nell’Italia centrale (Marche, Lazio, Abruzzo) ma risuonano anche a Pisa, Bari, Foggia. Gli orologi da torre si trovano in tutta Italia perché oggi come ditta abbiamo un nome e una fiducia guadagnata sul campo. La tecnica che c’è dietro alla realizzazione è molto complessa”, ha aggiunto Corinaldi, passando poi a spiegare il meccanismo di un particolare orologio che verrà esposto: “Questo orologio ha un parte di meccanismo centrale e un’altra parte chiamata macchina astronomica, che governa il quadrante. Mostra l’ora, il mese, l’anno e ha un calendario di eventi del Fermano. Ha anche le fasi lunari, luna calante e crescente, con le attività che si possono svolgere in abito contadino. Una sorta di orologio agreste”.

Alla presentazione della mostra su orologi da torre e campane è intervenuto anche Francesco Trasatti, assessore alla Cultura a Fermo, che di fronte al quadrante con gli eventi della città ha parlato della collaborazione con Claudio “Bibi” Iacopini nella realizzazione della mostra che ritiene “molto affascinante. Credo che sia un mestiere affascinante, anche per chi non conosce tecnicamente questo mondo, come credo che sia adatta agli appassionati del film Hugo Cabret, i quali possono ritrovarne la magia. È anche una anticipazione del Mercatino del Giovedì, anch’esso curato da Bibi che si affianca all’organizzazione di mostre e presentazioni”.

Una esposizione che si può definire viaggio nel tempo, inteso come esplorazione di una serie di meccanismi, tra campane e orologi, appartenenti a diversi periodi storici. L’inaugurazione della mostra è in programma lunedì 1 luglio alle 18, la mostra sarà visitabile fino al 14 luglio, dalle ore 17 alle 20. Giovedì l’orario di chiusura è prolungato fino a mezzanotte.

 


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