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«Dove sono i colleghi poliziotti
che dovevano arrivare oggi?»
la protesta del Sap davanti alla stazione

PORTO SAN GIORGIO - Il Sap: "Con l’iniziativa odierna, vogliamo lanciare un nuovo accorato grido d’aiuto, rivolto sì al ministero dell’Interno, ma anche e soprattutto alla popolazione locale, alle istituzioni fermane, ai sindaci"

“E alla fine non arrivò nessuno”. Il Sap in piazza Matteotti tra protesta, presidio, sarcasmo. Questa mattina una delegazione del Sindacato autonomo di polizia, come preannunciato nei giorni scorsi, si è riunito davanti alla stazione di Porto San Giorgio per “attendere i nuovi colleghi che, stando ad alcune dichiarazioni, sarebbero dovuti arrivare oggi per la questura di Fermo”. Sap con, al seguito, cartelli di ‘benvenuto’ per i colleghi e addirittura un furgoncino adibito a bus navetta: “Se arrivano li accompagniamo noi in questura”, scherzano dalla sigla sindacale di polizia. Ma i toni tornano subito seri, il nodo personale non consente troppe battute.

“Come avevamo preannunciato e come era già scontato che fosse, questa mattina, ahinoi – spiegano il segretario provinciale Sap Alessandro Patacconi e il provinciale aggiunto Costantino Alessandri, presenti insieme al segretario regionale Luca Bartolini e una delegazione di quadri sindacali – non sono arrivati i tanto attesi rinforzi. Seppur in cuor nostro speravamo di sbagliarci e nutrivamo ancora una misera speranza, ci ritroviamo purtroppo, a dover rilevare che dei 22 operatori promessi in Polizia (leggi l’articolo), ne saranno assegnati appena 2 a partire dal prossimo 8 luglio in Questura ed uno in più alla Sottosezione autostradale di Porto San Giorgio.


Le tabelle ufficiali infatti, che non riportavano tale movimento, indicavano un potenziamento di organico di 20 unità per la Questura entro aprile 2020, suddiviso in due fasi, 3 operatori a dicembre 2019 e i restanti 17 entro il prossimo aprile; per la Stradale, invece, solamente di 3 unità (1 a luglio 2019 e 2 ad aprile 2020). Queste ‘due gocce d’acqua fresca’ non possono far altro che alleviare per un attimo, la nostra cronica sete di risorse, aggravata dalle torride giornate estive.
La cosa che ci lascia più sconcertati è il fatto che non è nemmeno stata presa in considerazione l’ipotesi di aggregare un congruo numero di colleghi anche solo per le esigenze estive, così come sia noi, che Prefetto e Questore in primis, avevamo sollecitato. Tutti sanno che d’estate il nostro territorio vede il triplicarsi della popolazione residente e, le richieste al 113, aumentano in maniera esponenziale. Con una sola volante in servizio come faremo? Nessun poliziotto previsto nel piano rinforzi estivi.
Siamo consci che la coperta è corta, ma crediamo anche che in questo ultimo anno si sia avuto tutto il tempo e la possibilità di prevedere qualcosa di diverso per la nostra provincia. Non vogliamo entrare in polemica con nessuno, tanto meno con un Governo che oggi si sta muovendo per ripianare, con fatica, le drammatiche carenze di organico che affliggono polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco e polizia penitenziaria. Ciò non toglie però, che la situazione fermana resti un ingranaggio inceppato nel più generale meccanismo virtuoso che si è messo in moto. Il 17 luglio 2019 infatti, la questura e la sezione Polizia Stradale di Fermo, compiranno un anno. Un anno nel quale il personale in forza agli uffici, è cresciuto di pochissime unità, senza contare i numerosi pensionamenti registrati e che si registreranno nel 2020, portando l’organico della questura da 65 operatori agli attuali 108, compresi gli impiegati civili, ben lontani dai 164 previsti dalle tabelle ministeriali, a fronte di un esponenziale incremento di competenze e carichi di lavoro. Senza andare troppo lontano da noi, possiamo rilevare che, provincie per così dire gemelle come Ascoli Piceno e Macerata, contano rispettivamente più di 165 poliziotti l’una e circa 170 l’altra, oltre ad un commissariato di pubblica sicurezza distaccato a testa, San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche. Entrambe inoltre, gioveranno del potenziamento degli organici entro il 2020. Stesso discorso vale per la sezione Polizia Stradale di Fermo che dai 20 operatori del 2018 è passata agli appena 26 attuali. Una follia.
Il personale fermano, dopo un anno di doppi turni, riposi saltati e sacrifici anche economici, basti pensare che dopo l’inaugurazione della questura non è stato stanziato il relativo fondo missioni, è davvero allo stremo e si sente abbandonato.
Noi, proprio per non gravare sul già risicato organico, questa mattina siamo scesi in piazza liberi dal servizio, in modo da poter regolarmente lavorare nel pomeriggio.

Il Sap di Fermo, insieme a prefetto e questore, ha tentato fino ad oggi, in tutti i modi possibili, di sollecitare il Ministero affinché assegnasse al nostro territorio, il personale necessario ad assicurare un servizio efficiente e puntuale alla cittadinanza, registrando purtroppo una sostanziale cecità rispetto alle nostre esigenze.

Con l’iniziativa odierna, vogliamo lanciare un nuovo accorato grido d’aiuto, rivolto sì al ministero dell’Interno, ma anche e soprattutto alla popolazione locale, alle istituzioni fermane, ai sindaci, al mondo imprenditoriale e a tutti coloro che vivono il territorio fermano, che lo amano e lo rispettano, affinché tutti insieme possiamo rivendicare con forza l’attenzione e la dignità che meritiamo. Poter contare su di un elevato standard di sicurezza e sapere che al momento del bisogno saremo accolti all’interno di un apparato funzionante, con personale motivato, professionale e, permetteteci di dirlo, riposato, è alla base della civiltà e della democrazia di questo malconcio Paese.
Gli uomini e le donne in divisa, sono chiamati ogni giorno ad assolvere a dei compiti tanto delicati quanto indispensabili e per questo devono essere messi nelle migliori condizioni per poterlo fare.
Il Sindacato Autonomo di Polizia, che da sempre con la sua campagna ‘Chi difende i difensori?’, denuncia lo stato di criticità in cui versa il comparto Sicurezza e Difesa e si prende la responsabilità di dare voce a chi troppo spesso voce non ce l’ha, continuerà senza mai risparmiarsi, nella sua battaglia a favore dei colleghi e della sicurezza di questo territorio, certi che solo con impegno, serietà e caparbietà, si può raggiungere l’obiettivo. Siamo pronti a collaborare con tutte quelle realtà che vorranno supportarci in questa nostra ‘battaglia’ e ci auguriamo che i nostri sforzi possano servire a dare finalmente il definitivo input affinché gli organici degli uffici di Polizia fermani vengano una volta per tutte portati a regime.
Concludiamo augurando a Mario, il collega dei carabinieri vigliaccamente aggredito a Montegranaro, che possa tornare presto a pattugliare la nostra provincia; quella di Mario è la quarantesima aggressione, solo nel mese di giugno, alle forze dell’ordine in cui si sono registrati oltre 70 colleghi feriti in tutta Italia”.

A Fermo 22 poliziotti in più dal primo luglio e dal prossimo anno altre 20 unità per la Questura

 


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