di Pierpaolo Pierleoni
Il Tar Marche ha sospeso il decreto dell’Ufficio scolastico regionale contro l’apertura all’istituto onnicomprensivo di Amandola dell’indirizzo alberghiero. Un passaggio che di fatto, salvo improbabili colpi di scena, spiana la strada all’istituzione del nuovo corso nella zona montana, perchè la scelta torna al dirigente dell’Usr, che sarà chiamato a firmare il decreto.
Il corso, che doveva partire dal prossimo anno scolastico, 2019/20, non era stato attivato per via dell’insufficiente numero di iscritti, 14, tra i quali due ragazzi con disabilità. La discussione nel merito è stata rinviata all’anno prossimo, luglio 2020. Nel frattempo, resta solo da vedere in che tempi l’Ufficio scolastico regionale procederà alla firma del provvedimento necessario per l’avvio dell’istituto alberghiero.
Soddisfatto il vicepresidente della provincia di Fermo, Stefano Pompozzi, da sempre uno dei più convinti sostenitori della battaglia per l’alberghiero nella zona dei Sibillini. “Il Tar, in sostanza, sospendendo il provvedimento di non attivazione, dice al direttore generale dell’Usr di emanare il provvedimento per il riconoscimento dell’indirizzo alberghiero. Ha ritenuto valide le motivazioni presentate nel ricorso e chiesto di attivarsi in tal senso. Siamo chiaramente soddisfatti, perchè dal 2017 abbiamo lavorato con azioni sia politiche che amministrative affinché questo indirizzo di studi che riteniamo strategico per l’area montana potesse partire. Ora è una questione di tempo, ma credo non possano esserci altri intoppi di alcun genere, quindi a settembre la classe partirà regolarmente”.
La provincia di Fermo, ad ottobre dello scorso anno, aveva previsto l’attivazione del corso ad indirizzio enogastronomico ed ospitalità alberghiera all’istituto onnicomprenviso di Amandola. La Regione tre mesi dopo ha approvato il programma di razionalizzazione della rete scolastica, autorizzando questo indirizzo, di cui però il 23 maggio l’ufficio scolastico aveva escluso l’attivazione per via dei pochi iscritti. Una decisione che ha visto il comune di Amandola e la provincia di Fermo costituirsi ed impugnare il provvedimento al Tar Marche, convinta che l’alberghiero contribuirebbe al rilancio di un’area svantaggiata e colpita dagli eventi sismici.
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