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Come difendersi da ladri, truffe
e insidie della rete
Vademecum della Regione, Cesetti:
“Buona politica al servizio del cittadino”

SICUREZZA - L'assessore regionale alla Polizia Locale e Politiche integrate per la sicurezza: "Un aiuto valido perché basato su prevenzione e informazione capace di interpretare paure e bisogni considerando non solo i dati statistici dei reati ma coinvolgendo tutte le componenti della società civile"

Fabrizio Cesetti

“In maniera diffusa in questi giorni estivi viene promosso da alcune amministrazioni locali, con apposite iniziative, il vademecum su prevenzione e sicurezza ideato e divulgato dalla Regione Marche. E’ questa la buona politica al servizio e a fianco del cittadino per vivere bene e sicuri – commenta con soddisfazione l’assessore regionale alla Polizia Locale e Politiche integrate per la sicurezza, Fabrizio Cesetti – La divulgazione di questo manuale alle famiglie marchigiane, resa più efficace dalla collaborazione delle amministrazioni comunali, è una buona prassi al servizio della comunità e in particolare delle fasce più deboli e maggiormente esposte a raggiri o alle truffe, anche quelle informatiche, come i giovani e gli anziani”.

“Tra le poche in Italia, la Regione si è dotata del vademecum come segnale di attenzione e presenza sul territorio – aggiunge l’assessore Cesetti che ieri ha partecipato all’incontro di Magliano di Tenna dal titolo ‘Impariamo a difenderci da insidie, ladri e truffatori’, nel corso del quale il vademecum è stato consegnato ai presenti – per vivere meglio e in sicurezza rafforzando il senso di appartenenza alla stessa comunità, di aiuto reciproco e solidarietà”.
Il vademecum, realizzato in collaborazione con l’associazione Onlus ‘Insieme in sicurezza’, raccoglie consigli pratici e utili per mettere in guardia le persone e rendere sicure le abitazioni, per difendersi da truffe, furti, aggressioni o stalking, per riconoscere devianze giovanili, rischi della rete e supportare gli anziani”.

“Un aiuto valido perché basato su prevenzione e informazione capace di interpretare paure e bisogni – conclude Cesetti – considerando non solo i dati statistici dei reati ma coinvolgendo tutte le componenti della società civile, convinti che la sicurezza non sia un problema solo delle forze di polizia, che restano l’avamposto diretto e prioritario per la cittadinanza, ma della comunità tutta chiamata a rispondere alle problematiche sociali in modo coeso e solidale”.


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