di Nunzia Eleuteri
Sono trascorsi dieci anni dalla costituzione dell’Avis provinciale di Fermo, una realtà che, grazie all’impegno dei suoi rappresentanti, ha raggiunto standard qualitativi sempre più elevati, sia per i donatori sia in risposta alle esigenze del sistema sanitario regionale. Ben 12 le sezioni comunali attive nel Fermano che nel 2018 hanno registrato quasi 8.000 donazioni di sangue sfiorando le 1.000 donazioni di plasma. A questi dati confortanti, nonostante il difficile problema del ricambio generazionale, si possono aggiungere numerosi traguardi raggiunti dalla direzione provinciale: l’adeguamento alla normativa europea dei centri di raccolta, la modifica dello statuto secondo la legge di riforma del terzo settore ed, infine, l’ultimo obiettivo centrato, la chiamata unica. Il lavoro fin qui svolto ha visto una compartecipazione assidua e costruttiva del mondo del volontariato e di quello istituzionale, dalla componente dipartimentale (medici e personale infermieristico e tecnico) a quella dirigenziale della direzione Asur di Area Vasta IV. L’ultima innovazione, come si diceva, in ordine di tempo, si riferisce al servizio della cosiddetta “chiamata unica provinciale” che rappresenta anche un obbligo di legge e prevede una rendicontazione. Questo servizio, in precedenza, era svolto direttamente dalle sezioni comunali attraverso personale volontario che si occupava di invitare telefonicamente i donatori idonei ad effettuare la donazione. Oggi invece l’Avis è chiamata a dare una risposta puntuale agli effettivi fabbisogni trasfusionali e a sostenere le scorte, rispettando le caratteristiche di ciascun donatore e di ciascuna donazione, garantendo a tutti la possibilità di donare e assicurando un adeguato rapporto e raccordo con le organizzazioni sanitarie e i donatori.
“A giugno scorso abbiamo aggiunto questo nuovo importante tassello, attualmente in fase di rodaggio, ma con un buon risultato nel breve periodo di sperimentazione – spiega Franco Rossi, presidente dell’Avis Provinciale di Fermo – La scelta di questo nuovo servizio è stata dettata da due esigenze particolari: la visione globale delle disponibilità di offerta per i prelievi e la previsione di una donazione mirata (cioè per gruppi sanguigni) in base alle richieste ed alle esigenze del sistema sanitario regionale.”.
Il centro di riferimento è fisicamente collocato all’interno della struttura Asur-Area Vasta 4 di Fermo ed affidato a tre operatrici che, nell’arco della giornata, cercano di adeguarsi il più possibile alle fasce orarie di reperibilità del donatore, indirizzando lo stesso presso l’unità di raccolta a cui accedeva tradizionalmente o, in caso di lista di prenotazione completa, presso un’altra sede tra le sei attive della provincia. Resta sempre in capo al donatore la possibilità di accettare o rinunciare.
“Attraverso questo servizio si possono prenotare anche gli aspiranti donatori – sottolinea il presidente provinciale – cioè chi intende entrare nel mondo del dono di sangue ma deve prima essere valutato idoneo dalla componente medica attraverso colloquio, analisi del sangue ed elettrocardiogramma. Non è escluso che in questa prima fase possano emergere criticità ma queste andranno gestite con professionalità ed empatia a livello di sede e risolte a livello istituzionale.”.
In questi giorni, intanto, sono partite le comunicazioni ai donatori anche attraverso posta elettronica in cui sono indicati i riferimenti telefonici per la gestione degli appuntamenti e i relativi orari.
Per le prenotazioni delle donazioni o cambi di appuntamento o disdette, la segreteria unica provinciale Avis, è attiva telefonicamente, anche via Sms e Whatsapp, ai numeri: 0734 6253455 – 0734 6253456 – 320 9063435 – 328 5940920 dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30, il pomeriggio di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19.
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