di Paolo Gaudenzi
SANT’ELPIDIO A MARE – Passeranno gli anni, i lustri ed i decenni, ma l’estate del 2019 resterà incancellabile, nel cuore e nella mente di tutti gli appassionati di basket del Fermano, e non da meno in Alessandra Orsili (foto), la giovane classe 2001 protagonista, nel giro di appena due mesi, di una doppia vittoria in ambito continentale.
Con addosso la canotta della Nazionale Italiana Under 18, domenica 14 luglio ecco il successo azzurro nella finale di Sarajevo, imposto all’Ungheria per 70-62. Il tutto agli ordini di coach Sandro Ricciardi, tecnico che nella circostanza ha ammirato la Orsili confezionare la bellezza di 19 punti, tre assist, due rimbalzi e sette recuperi.
Neanche il tempo di disfare la valigia che, due settimane dopo, arriva la chiamata di Sandro Orlando, trainer della Nazionale Under 20, lesto a precettare la fresca campionessa U18 per la rinnovata sfida europea nel rango Under 20. Un inizio di kermesse, andata in onda in Repubblica Ceca, sotto tono in quanto condito da tante, troppe sconfitte. Poi la lenta ed inesorabile risalita sino alla vittoria finale, strappata alla Russia per 70-67 domenica 11 agosto.
“Ho tentato tantissime volte a descrivere e commentare, anche con parole diverse, quanto ho provato per la doppia ravvicinata soddisfazione europea – le prime parole della Orsili nel merito -. Le emozioni sentite esclusivamente durante le settimane in azzurro, tramutate ora in una carica energetica e motivazionale, non sono paragonabili a niente“.
“Le esperienze, qualsiasi, sono vissute da tutti noi in modo diverso – ha proseguito la doppia campionessa giovanile europea -, ma quello che ho percepito, con l’Italia, è stata la creazione di un’identità unica, nata dalla disposizione di energie, mentali e fisiche e dalla fusione di un gruppo di personalità e determinazione. Come vede – ha confidato – tento invano di far capire lo spirito di vera e propria famiglia che si è creato in tali ambiti. E quanto l’amore e la passione per il nostro sport facciano da collante per la creazione di qualcosa di grande“.
“I miei prossimi obiettivi si fondano sulla ricerca di maturazione della mia persona – ha proseguito -. Quindi sono consapevole delle difficoltà a cui andrò incontro. Chiarisco che ho provato più coinvolgimento con la rappresentativa Under 20, solo ed esclusivamente per il fatto che c’è stata più competizione tra le squadre. Questo non esclude però la fatica e la gioia che ho provato con l’Under 18. Nel relativo europeo l’Italia ha semplicemente giocato la pallacanestro migliore, fatta di tattica e tecnica, tenacia e cuore, non ci sono stati inconvenienti di percorso anche per merito della costante concentrazione che mettevano in campo”.
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