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Alienazione ex stazione Santa Lucia, il coordinamento ambientalista del Fermano: “Perchè non c’è stata la stessa procedura del Tirassegno?”

FERMO - "L’intero complesso poteva essere acquisito a titolo gratuito dal Comune di Fermo, essendo bene del Demanio soggetto a vincolo. Per l’edificio del Tirassegno è stato fatto questo. Perché non c’è stata la stessa procedura per la vecchia stazione di Fermo Santa Lucia?"

 

“E’ ormai circa un mese che in sede di Consiglio Comunale è stata discussa l’alienazione dell’area della stazione di Fermo Santa Lucia e dei fabbricati che su di essa insistono, ad oggi beni demaniali e quindi dello Stato. Fatta eccezione per alcune prese di posizione in merito, sembrerebbe che la cittadinanza non sia né sufficientemente aggiornata, né sia in grado di percepire la gravità delle decisioni che si intendono prendere in merito”. Inizia così la nota del coordinamento ambientalista del fermano in merito al futuro dell’area demaniale. Del coordinamento fanno parte Italia Nostra, WWF sede di Fermo, LIPU, Legambiente, Archeoclub sede di Fermo, CAI.

“E’ risaputo – spiegano nella nota –  che la zona vedrà nascere un polo scolastico di non poca rilevanza ed il buon senso sconsiglierebbe di incrementare, con il previsto deposito autobus della Steat SpA, un traffico che, in Via S. D’acquisto, è già di per se a livelli critici. Nelle ore di punta è prevedibile il blocco totale della viabilità, portando la pericolosità a livelli critici. Una superficie di circa 10.000 mq, ormai inglobata nel contesto urbano, per una base d’asta di 656.000 euro, sottoposta a tutela monumentale, a vincolo idrogeologico ed archeologico ma del cui futuro nessuno è in grado oggi di presagire il reale utilizzo ed il più idoneo restauro (si veda, ad esempio, quanto accaduto alla stazione del Tronchetto di via Respighi, del tutto snaturata nella sua originalità). Eticamente sbagliato destinarla ad un uso erroneo per l’immaginabile impatto ambientale che avrebbe enormi ripercussioni negative”.

Associazioni cittadine che scrivono: “Si torna a ribadire che il Comune di Fermo, con l’eventuale supporto della Provincia di Fermo e della Regione Marche dovrebbe farsi carico dell’acquisizione del bene e destinarlo ad uso e beneficio della cittadinanza. Visto il sorgere di un polo scolastico di indubbia grande entità è adeguato orientarsi verso un potenziamento delle strutture a favore degli studenti: biblioteca, centro studi, casa dello studente (a Fermo ne siamo carenti), un museo della Vecchia Ferrovia ed anche delle autolinee e della mobilità sostenibile, magari collegato con il prestigioso MITI del Montani, lasciando gli spazi aperti per luoghi di ricreazione e di svago.
Secondo alcune opinioni questi sono sogni. E forse c’è del vero. Ormai i cittadini vivono di fantasie. La forza ed il valore però stanno nel realizzare le speranze, senza lasciare che restino semplice utopia. E’ in questi casi che si manifesta l’amore per il proprio paese, per l’ambiente e, perché no, per l’arte e la cultura e, in definitiva, per gli abitanti della propria città. L’intero complesso poteva essere acquisito a titolo gratuito dal Comune di Fermo, essendo bene del Demanio soggetto a vincolo. Per l’edificio del Tirassegno è stato fatto questo. Perché non c’è stata la stessa procedura per la vecchia stazione di Fermo Santa Lucia? E’ questa la cosa inverosimile. L’intero complesso, infatti, poteva e forse potrebbe ancora essere acquisito a titolo gratuito dal comune di Fermo e successivamente dato in gestione ad Enti di capitale pubblico (leggi ad esempio: STEAT) per eventuali ristrutturazioni ed usi concordati con il comune stesso. Questo potrebbe ingenerare un considerevole risparmio per la Provincia di Fermo ed i suoi comuni in quanto proprietari STEAT (S.T.E.A.T. S.p.A. : società a capitale pubblico. I soci sono la Provincia di Fermo, socio di maggioranza con il 84,034% delle azioni, il Comune di Fermo, la Comunità Montana dei Sibillini ed altri 39 Comuni del Fermano), evitando il rischio, remoto ma sempre possibile, che l’intera area possa finire in mano a privati. Detto questo non si comprende quindi perché il Comune si astiene ad esercitare un diritto a favore dei cittadini, cosa che potrebbe apparire irrazionale: rinunciare cioè ad acquisire un bene a titolo gratuito perché Provincia, Comune di Fermo, la Comunità Montana dei Sibillini ed altri 39 Comuni del Fermano facciano fronte, indirettamente, ad una spesa di 656.000 euro, o molto di più, a favore del Demanio e si espongano al rischio della sua definitiva privatizzazione. Il Coordinamento Ambientalista del Fermano resta in ogni caso disponibile ad un eventuale incontro con i soggetti interessati per collaborare nell’attuazione di eventuali razionali soluzioni di destinazione d’uso dell’intera area, coerenti con la realtà e le esigenze della zona in questione”.


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