di Sandro Renzi
E’ un susseguirsi di appelli quasi giornaliero. E’ il tema su cui ci sta confrontando da alcune settimane, alla ribalta dei social e della piazza reale. Tra polemiche, opinioni contrastanti, pro e contro, la pista ciclabile sul lungomare Gramsci sembra aver monopolizzato l’attenzione della politica. In effetti anche di questo argomento si dovrebbe discutere nel prossimo Consiglio comunale, in forza delle 500 firme raccolte con la petizione promossa dal Comitato presieduto da Paolo Intorbida. E’ quest’ultimo, in veste di portavoce, a tornare sulla querelle per spiegare la posizione del sodalizio più volte chiamato in causa negli ultimi giorni. “Cinque anni almeno e tre milioni di euro per realizzare la riqualificazione del lungomare Gramsci -spiega Intorbida- il Comitato che da sempre è per questa riqualificazione, anzi è per la redazione del Pums (piano urbano per la mobilità sostenibile, obbligatorio per ottenere finanziamento europei) invita tutti a ragionare con razionalità”.
Intorbida insomma cerca di fare chiarezza sulla posizione del Comitato stimando tempi e costi dei lavori per riqualificare tutto il lungomare. “Se si iniziasse domani, e mi sembra difficile, a predisporre gli atti per bandire il concorso di idee per la progettazione di fattibilità, tra bando e arrivo delle offerte, commissioni giudicatrici e aggiudicazioni, ci vorrebbe più di un anno per avere il progetto di fattibilità -prosegue- poi bisognare fare la gara per la progettazione definitiva ed esecutiva ed acquisire tutti i pareri e se ne passa almeno un altro anno e siamo a due. Poi bisogna predisporre il bando di gara per scegliere la ditta che farà i lavori e per avere l’aggiudicazione (se non ci sono ricorsi) passerà un altro anno e siamo a tre”. Un cronoprogramma quello stilato dal Comitato molto denso.
“Bisogna poi fare il contratto, i lavori, far spostare i concessionari, i collaudi. E passano altri due anni” continua Intorbida. Una situazione che spinge il sodalizio a chiedere alle istituzioni che “nelle more della realizzazione si metta in sicurezza la viabilità migliorando la vivibilità della città”. Non si può attendere che trascorrano 5 anni. Questione parcheggi. “L’idea di parcheggiare lungomare è una idea antiquata di un turismo anni ’70. Non sono essenziali. Fondamentale invece è la vivibilità del lungomare e della città, creando e migliorando la sosta a pagamento e libera. Facciamo appello al Sindaco, alla giunta ed al Consiglio affinché finalmente si inizi a lavorare con una visione programmatica e realistica”. Ma di certo occorrerà sapere dove recuperare i 500 posti auto che si stima possano essere persi realizzando la pista ciclabile. Tema che anche l’assessore Silvestrini ha più volte sottolineato.
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