Il Direttivo dell’AFMA (Associazione Familiari Malati Alzheimer) della provincia di Fermo, al termine dei 14 incontri professionali con familiari e caregiver, presenterà venerdì 27 settembre alle ore 18 a Fermo, in via del Bastione 3 (Palazzo delle Associazioni), i risultati di un’indagine nel territorio.
“I dati emersi sono di grande preoccupazione per uno stigma che sta crescendo con numeri esponenziali – commentano i responsabili dell’associazione -. Nella provincia il numero è di circa 2.500 malati (60% donne e 40% uomini), l’80% vive tra le mura domestiche con un notevole carico sia assistenziale che psicologico. In Italia le persone con demenza sfiorano il milione e, secondo attendibili previsioni, per i prossimi 15 anni ne è previsto un raddoppio, Nel mondo se ne contano oltre 50 milioni e ogni 3 secondi se ne sviluppa un caso”.
Ma il dato allarmante che ne scaturisce, rimarcano, è che si continui a pensare che la demenza sia conseguenza del normale invecchiamento, e che difficilmente possa essere migliorata la durata o la qualità di vita. “È stato invece accertato che ‘un vero salvagente’ è rappresentato da informazioni mirate, supporto, assistenza medica, benefici derivanti da frequentazioni in associazioni di familiari, incontri di auto-mutuo-aiuto o in un Centro Diurno Alzheimer di eccellenza, come quello che abbiamo ad esempio a Montegranaro. L’unico vero strumento per combattere l’Alzheimer è ora la prevenzione, visto che le terapie per la cura di questa ‘cattiva malattia’ possono solo mitigare i sintomi, senza alcun impatto positivo sulla progressione evolutiva della demenza. Da recenti studi dell’Università di Stoccolma – concludono – è emerso che attività fisica, check personali ed esercizi mnemonici, sono stili di vita anti-Alzheimer”.
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