Si terrà sabato prossimo alla sala Convegni dell’Ordine dei Medici di Fermo, il quarto Convegno regionale della Società Italiana di Urologia Territoriale (Siut).
Il responsabile scientifico, la dottoressa Luciana Mariani, specialista urologa territoriale dell’Area Vasta 3 di Civitanova Marche e dell’ Area Vasta 4 di Fermo, riunirà, in un incontro interattivo, Mmg, urologi territoriali, ospedalieri e dell’Università Politecnica delle Marche, per un confronto sul “mondo prostata”, volendo porre particolare attenzione alle principali problematiche prostatiche in continuo aumento, ipertrofia prostatica, tumore della prostata, prostatiti, quindi alle relative novità diagnostiche, farmacologiche e chirurgiche.
“La discussione scientifica tratterà numerosi temi, tra questi la necessità di ampliare e rafforzare la collaborazione tra territorio, ospedale e Università così da poter offrire ai pazienti un percorso di cura efficace e con tempi d’attesa ridotti.
Dopo il saluto d’apertura della dottoressa Mariani, quale vicepresidente nazionale della Siut, interverranno le autorità locali della Provincia e del Comune, il presidente dell’Ordine dei Medici di Fermo dottoressa Annamaria Calcagni, il direttore dell’Area Vasta 4 dottor Licio Livini, il direttore del distretto di Civitanova Marche dottor Gianni Turchetti, il presidente dell’Assuam,dottor Valerio Beatrici.
Seguirà la lettura magistrale del professor Andrea Benedetto Galosi.
I lavori vedranno la partecipazione di numerosi direttori delle Uoc di Urologia delle Marche: dottor Enrico Caraceni, dottor Marco Dellabella, dottoressa Lucilla Servi, dottor Mahmoud Yehia; il dottor Gianluca Valeri, direttore della Radiologia di Fermo; urologi esperti delle diverse unità operative di Urologia e Mmg, che da anni, rispondono in prima persona alle tante richieste dei pazienti”.
La dottoressa Mariani tiene a precisare che: “La Siut da 10 anni lavora con impegno su tutto il territorio nazionale creando continue occasioni di incontro e di collaborazione tra i Mmg, urologi territoriali ed ospedalieri, come questa. Difatti, di fronte all’evidente carenza di professionisti che operano nel settore pubblico con l’inevitabile sovraccarico lavorativo, è divenuta ancora più cogente la creazione di una stretta coesione, collaborazione e sinergia tra noi medici.
Non dobbiamo mai permettere alle criticità del momento di farci dimenticare la bellezza e l’importanza della nostra professione, la passione che ci lega ad essa e l’onore e l’enorme responsabilità che abbiamo nel prenderci cura dei nostri pazienti“.
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