di Paolo Gaudenzi
FERMO – “Considerando il risultato ed il nervosismo di fine gara, noi della società abbiamo deciso di non mandare altri tesserati davanti ai microfoni della sala stampa oltre me“.
Approccia così il dopo partita interno contro l’Imolese, compagine a prelevare dall’erba del Bruno Recchioni l’intera posta in palio di giornata, il direttore generale canarino Fabio Massimo Conti (foto).
“Dal mio punto di vista l‘impegno oggi non è mancato – ha proseguito -, magari abbiamo pagato pegno dal lato fisico ed atletico, considerato che diversi giocatori venivano dalla partita di mercoledì. Purtroppo è un momento in cui ci gira tutto storto, guardiamoci internamente, analizzando cioè le nostre colpe ed i nostri errori per migliorare. Non dobbiamo cercare alibi esterni, come decisioni arbitrali recenti ed attuali, che seppur hanno inciso, non rappresentano l’unico fattore a determinare il momento corrente. Tutto ciò anche se mi è parsa eccessiva l’espulsione di Manè, dalla mia prospettiva sembrava più un classico episodio da cartellino giallo”.
“Certamente i tifosi, pagando il biglietto, se vedono la nuova sconfitta interna al cospetto dell’ultima in classifica non possono gioire – il commento sulla contestazione al triplice fischio -. Sembrava una partita indirizzata sullo 0-0, ma il tecnico ospite sulla superiorità numerica è ovvio che ha spinto sull’acceleratore inserendo una punta in più, provando dunque a portare a casa l’intera posta in palio, riuscendoci”.
“Lo sapevamo già – ha chiuso Conti con lo sguardo rivolto al futuro -, il campionato è tosto, duro, con piazze blasonate e squadre pronte a dare battaglia. Non ci sono compagini, per così dire, materasso. Riflettiamo su quanto abbiamo fatto sino ad oggi abbracciando il futuro motivati e con le maniche rimboccate”.
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