L’ormai ex tecnico della Fermana, Flavio Destro
di Paolo Bartolomei & Paolo Gaudenzi
FERMO – Nel tardo pomeriggio di oggi la Fermana ha comunicato in via ufficiale di aver sollevato dall’incarico di guida tecnica della prima squadra l’allenatore Flavio Destro.
Oltre al tecnico viene rimosso dal ruolo anche il vice Vincenzo Rodia, suo stretto collaboratore. L’ormai ex tecnico gialloblù e il suo vice sono stati ringraziati dalla Fermana FC per i traguardi raggiunti e la professionalità dimostrata nel corso della gestione. La seduta di allenamento di domani sarà guidata dal preparatore atletico Roberto De Luce. Flavio Destro si ferma dunque a 125 panchine, Sandukcic resiste in testa. Il tecnico piemontese, marchigiano di adozione, domenica si è seduto infatti sulla panchina della Fermana per la 125° volta (compresi spareggi play off e poule scudetto, escluse coppe e amichevoli).
Per pochissimo Destro non ha superato il croato Ivan Sandukcic, meglio conosciuto come Brazzo, che arrivò a quota 131 (tra il 1958 e il 1973) e che quindi per ora resta quello con più presenze nella storia Fermana. Destro si piazza al secondo posto assoluto. Il tecnico nato a Rivoli però un record lo ha raggiunto: nessun allenatore è mai riuscito a stare sulla panca della squadra canarina per ben cinque stagioni consecutive, di cui le tre centrali intere.
Non solo per il record di presenze Destro deve essere ricordato nella storia della Fermana, ma anche perché con la sua cultura del lavoro e con la immediata capacità di fare gruppo e gestire perfettamente lo spogliatoio, portò al primo colpo e in poche settimane la squadra dalla zona play out ad agganciare i play off (2016) e l’anno dopo a conquistare la promozione in serie C (da cui la Fermana mancava da ben 11 anni) con una corsa entusiasmante che ha bruciato tutte le avversarie.
Nei due anni successivi di serie C, con un organico sottodimensionato per la categoria e con molti giocatori esordienti in assoluto, Flavio Destro è riuscito a far raggiungere alla compagine canarina una comoda salvezza anticipata prima e l’anno dopo anche i play off, dopo essere stata per diverse settimane addirittura capolista.
Quest’anno la decisione, condivisa con tutti, di cambiare modo di giocare, più propositivo e a viso aperto, ma con una rosa solo in parte adeguata a questa nuova filosofia, più difficile. Una rosa sbilanciata in alcuni ruoli e male assortita in altri.
Flavio Destro ha partecipato alle scelte di mercato, oppure oggi paga per colpe solo in parte sue? Poi qualche incomprensibile decisione di formazione nelle ultime partite, magari condizionata dalle circostanze, e il feeling con parte dello spogliatoio che si era guastato già a metà della scorsa stagione, hanno fatto il resto.
Sperando che non sia un addio ma un arrivederci come già successo con molti altri allenatori, cosa resta di Destro? Resta una persona umile, rispettosa, educata, un tecnico con una grande cultura del lavoro. Forse un po’ cocciuto nelle sue scelte, ma chi non lo è? Resta il Samurai che due anni fa ha fatto sognare di nuovo i tifosi della Fermana che avevano quasi dimenticato come si facesse.
LE IPOTESI SUL FUTURO
La soluzione interna
Nessuna notizia ufficiale, al momento, sul sostituto che però dovrà arrivare in fretta perché la Fermana è attesa da altre tre partite molto ravvicinate la prossima settimana: lunedì sera (21 ottobre) a Modena, poi il giovedì successivo (24) a Fermo contro la Triestina, infine domenica 27 a Rimini.
Sul possibile nuovo tecnico girano molte ipotesi, non è esclusa la soluzione interna (come avvenne nel 2014 dopo gli esoneri di Fenucci e Boccolini) con Andrea Bruniera, 55 anni, che ha una lunga esperienza da allenatore nelle categorie professionistiche, anche in serie A, e che tra l’altro iniziò la carriera da tecnico proprio con la Fermana Allievi nel 1999 e poi Prima squadra nel 2003/04.
Bruniera quest’anno è stato incaricato come allenatore della Fermana Under 17, quindi conosce bene ambiente e Prima squadra (e i giocatori conoscono bene il mister).
I potenziali nomi nuovi
Non è da escludere anche Antonio Soda, 55 anni anche lui, ex calciatore di serie A e in passato sulle panchine di Spezia, Benevento, Ravenna e ultimamente Recanatese e Gozzano.
Tra i nomi caldi Giuseppe Magi, pesarese classe 1971, con esperienze divise tra Vis Pesaro, Maceratese, Gubbio, Bassano e Sambenedettese. Con i biancorossi dell’allora presidente Maria Francesca Tardella un trionfo senza sconfitta alcuna nel campionato di Serie D 2014/15, in seguito più bassi che alti, in termini di performance, sino all’ultima parentesi professionale in panchina, quella con i rossoblù del presidente Franco Fedeli, un’esperienza chiusa con un repentino esonero.
Troverebbe credito anche l’ipotesi Ruben Dario Bolzan, personaggio che a Fermo non ha certamente bisogno di presentazioni. Nella recente epoca del dilettantismo nel segno dell‘U. S. Fermana, l’ex difensore centrale argentino, classe 1975, ha vestito con carisma la fascia da capitano a più riprese. Nel 2010/11 e nel 2012/13, contribuendo alla vittoria della Coppa Italia (nel relativo percorso, squalificato in finale) in quel di Rieti contro il Cerignola.
Da tecnico Bolzan ha letteralmente bruciato le tappe, conquistando l’Eccellenza all’esordio in panchina con l’allora Folgore Falerone Montegranaro nel 2014/15 (in seguito Folgore Veregra), poi centrando sempre gli obiettivi calcistici a lui affidati. Negli anni a venire spiccano così le salvezze al piano di sopra, dunque in Serie D, tra Castelfidardo (due stagioni) e l’ultimo spezzone del recente campionato, vestendo in corso d’opera, per il dopo Nico Stallone, il giallorosso del Real Giulianova. Permanenze in quarta serie ottenute in più di una circostanza senza i favori del pronostico, ma al momento dei consuntivi affatto disattese. Nella stagione sportiva 2017/18 la finestra giovanile nazionale prof al Parma U19 nel circuito Primavera. Un’annata sportiva, questa, contraddistinta anche dalla sconfitta contro i pari età dell’Inter nella semifinale del prestigioso appuntamento rappresentato dal Torneo di Viareggio.
Percentuali più flebili, al momento, sostengono l’accreditamento di ulteriori figure tecniche. Tra le stesse ecco Mario Petrone, napoletano classe ’73, la scorsa stagione a centrare la salvezza a Rimini, in passato alla guida di Catania, Lumezzane, Pisa, San Marino ed Ascoli. Suggestiva invece la figura di Fabrizio Castori, settempedano leva 1954, nel corso degli anni in sella a squadre in ogni categoria, a partire dai bassifondi del dilettantismo di casa nostra (Belfortese, Grottese, Tolentino e Monturanese tra le altre) per sfociare al picco massimo della Serie A di Carpi. Nel mezzo Cesena, Ascoli, Salernitana, Piacenza, Reggina e Castel di Sangro. Appare remota anche la probabilità che porta a Gianluca De Angelis, già tecnico della Fermana Calcio 1920 per il dopo Marco Cari in C1, stagione 2005/06, e nuovamente in sella ai canarini con l’U. S Fermana in quel di Rieti, nella vittoria della Coppa Italia del 2013 sopra citata. Altro elemento di contatto odierno tra De Angelis ed il mondo canarino la forte conoscenza con Bruniera: i due hanno infatti giocato fianco a fianco tra le fila dell’Ancona, negli anni a cavallo tra il 1990 ed il 1994.
Fotogallery
Andrea Bruniera giocatore della Fermana Calcio 1920
E come allenatore, in ambo le circostanze sempre sotto il segno dello storico sodalizio sportivo
Antonio Soda all’epoca della Recanatese
Giuseppe Magi durante un derby al Polisportivo di Civitanova Marche, negli anni scorsi, alla guida della Maceratese
Ruben Dario Bolzan nell’ultimo spicchio del recente torneo di Serie D all’interno del “Fadini” di Giulianova
Mario Petrone, nel campionato appena consegnato agli archivi a conquistare la salvezza in quel di Rimini
L’esperto Fabrizio Castori, partito dai borghi di origine nell’entroterra maceratese per scalare tutta la gerarchia calcistica, sino ad approdare in Serie A
Gianluca De Angelis, già guida tecnica canarina in due riprese, tra la vecchia Serie C1 e l’Eccellenza, sfociata con il successo in Coppa Italia
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