Mario Petrone
di Paolo Bartolomei
FERMO – L’esonero di Flavio Destro ha colto tutti di sorpresa, anche la stessa dirigenza della Fermana FC che si è trovata costretta a prendere una decisione così improvvisa, non tanto per il risultato sul campo, ma soprattutto per il precipitare degli eventi internamente allo spogliatoio.
Due vittorie e 8 punti in 9 partite di campionato sono poche, è vero, ma la prossima settimana con la squadra al completo e il ritorno in campo dei giocatori più forti c’era modo e tempo di rimediare. I motivi della scelta puntata alla svolta devono essere stati altri.
Solo pochi mesi fa il tecnico piemontese aveva avuto un rinnovo del contratto fino al 2021, a dimostrazione che godeva di piena fiducia da parte della dirigenza. Sotto questo profilo, la società del presidente Simoni dovrà onorare il contratto con Destro per altri 20 mesi e questo è un problema serio per il bilancio già molto risicato della Fermana FC (salvo che non ci sia risoluzione consensuale, oppure che non avvenga in seguito il ritorno di Destro come accadde per Ivo Iaconi in B, per Dino Pagliari in C1 e altri).
Mentre nel marzo 2016, quando fu esonerato Osvaldo Jaconi, Destro era già pronto da settimane, anzi da mesi, al contrario questa volta i direttori della Fermana Conti e Andreatini non avevano un sostituto già pronto.
Per questo motivo da diverse ore circolano moltissimi nomi, solo una minoranza di essi sono reali sondaggi da parte della società gialloblù, in tutti gli altri sono candidature spontanee, oppure ipotesi, si plausibili, ma formulate dalla stampa o dai tifosi, come quella suggestiva di Ivo Iaconi (l’allenatore della promozione in serie B della Fermana nel 1999), ma che ha detto di non essere stato chiamato da nessuno.
Resta “caldo” il nome di Giuseppe Magi che però non è mai subentrato in corsa, e quindi da questo punto di vista è un’incognita. Diminuiscono le quotazioni di Ruben Dario Bolzan, di Antonio Soda e di Fabrizio Castori, mentre Andrea Bruniera (che oggi allena la Fermana U17) potrebbe andare in sella temporaneamente come “soluzione interna” se non dovesse arrivare il nuovo allenatore entro pochi giorni (ricordiamo che per la Fermana ci sono tre partite molto ravvicinate la prossima settimana: lunedì sera, 21 ottobre, a Modena, poi il giovedì successivo, 24, a Fermo contro la Triestina, infine domenica 27 a Rimini); con Bruniera potrebbe rientrare anche Gianluca De Angelis.
Dopo una prima scrematura, nelle ultime ore sono salite le quotazioni di Mario Petrone e di Giuseppe Angelini. Entrambi conosciuti bene dall’attuale direttore tecnico della Fermana, Massimo Andreatini.
Giuseppe Angelini
Giuseppe Angelini, romagnolo, 54 anni, ha una buona esperienza come giocatore e allenatore tra i prof, ha allenato tre volte a Cesena (come vice in occasione di una promozione in serie A e poi tre anni titolare della Primavera in A e B, infine lo scorso anno con la vittoria del campionato di serie D, dopo la quale non è stato confermato per i cambiamenti societari) e una le giovanili della Juventus; in panchina anche a Santarcangelo (la Fermana lo incontrò come avversario in Romagna in occasione di quel 1-5 di due anni fa e tanti anni prima come giocatore del Forlì in C2).
Mario Petrone, 46 anni, partenopeo di nascita ma sardo di adozione (vive ad Olbia da tanti anni) ha girovagato su tante panchine, da segnalare due promozioni in serie C1 con San Marino (dove ha conosciuto Andreatini) e Bassano, poi una in B con l’Ascoli cinque anni fa.
Lo scorso anno in questo stesso girone della Fermana ha preso il Rimini all’ultimo posto e in otto partite, compresi i play out, lo ha portato alla salvezza.
Visto che in queste ore quello di Petrone sembra il nome più vicino alla panchina, abbiamo provato a contattarlo, e le sue affermazioni ci hanno un po’ sorpreso, sembra non veda l’ora di venire a Fermo: è solo l’ennesima “autocandidatura” oppure è quasi fatta?
«Non sono stato chiamato da nessuno della Fermana – esordisce il tecnico con una risposta che sa più di diplomatico che reale – ma conosco bene tutto l’entrourage tecnico e societario e bene anche la squadra (e su questo gli crediamo, ndr). La Fermana di quest’anno ha ottimi giocatori – prosegue Petrone – è una squadra competitiva e potrebbe puntare in classifica a più della salvezza. Ho visto tutte le partite non dal vivo ma attraverso il canale. Fermo è una bella piazza, si può fare calcio bene – aggiunge il tecnico – fa piacere dare soddisfazione a quel pubblico e a quella tifoseria. Anche se io non ci sono mai stato, parlo così perché ho avuto in passato giocatori che sono stati a Fermo e me ne hanno sempre parlato bene, uno su tutti Stefano Medda, che mi ripeteva di non essere stato bene in nessun altro posto più di come si sia trovato a Fermo. Gli allenatori passano, ma il pubblico e la passione restano, e a Fermo ce n’è ancora tanta».
– Mister, diciamoci la verità, ad Ascoli non ha lasciato un buon ricordo ed è tutt’ora molto criticato; inoltre tutti sostengono che lei è un “duro”, un po’ troppo di polso…
«Siamo arrivati secondi e li ho portati in serie B, cosa avrei dovuto fare di più? Dicano quello che vogliono. In merito al “duro”, di sicuro io sono uno diretto, che parla chiaro subito, sin dall’inizio, e con tutti, non solo con i giocatori, però credo che è bene capirsi sin dal primo momento. In merito alla gestione dello spogliatoio io credo che ogni giocatore vada valutato diversamente dagli altri, considerando il proprio profilo psicologico, non si può generalizzare».
Insomma queste due candidature sembrano bene assortite, caratteri e modi di porsi opposti, Angelini più simile a Destro, Petrone più deciso.
Entro poche ore dovrebbe esserci la fumata bianca, anche perché come detto, il campionato incombe e non crediamo che in panchina lunedì a Modena, con tutto il rispetto, possa andare Roberto De Luce, il preparatore atletico che ha diretto la prima seduta di allenamento settimanale oggi e probabilmente anche quella di domani mattina.
3 marzo 2016: presentazione del nuovo allenatore Flavio Destro insieme al vice Vincenzo Rodia. Il presidente della Fermana (al centro) era Raoul Enzo Parlatoni. Nel girio di un anno verrà scritta una delle pagine più belle della storia gialloblù
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