Asta ex stazione Santa Lucia, Massimo Rossi e Giulia Torresi contro Calcinaro: “Un disastro annunciato”
FERMO - I consiglieri Maria Giulia Torresi per L'Altra Fermo e Massimo Rossi di Fermo Migliore attaccano le scelte dell'amministrazione fermana dopo l'esito dell'asta di questa mattina.
“Un disastro annunciato per la città di Fermo ed il suo territorio, quello che alla nostra presenza si è consumato questa mattina presso lo studio del Notaio Flavia De Felice di San Benedetto, dove un noto imprenditore fermano, con un’offerta di un 1.550.000 euro, si è aggiudicato dal Demanio tutto il complesso dell’ex stazione Santa Lucia, superando la STEAT e di altri due privati che hanno partecipato alla gara”. I consiglieri Maria Giulia Torresi per L’Altra Fermo e Massimo Rossi di Fermo Migliore attaccano le scelte dell’amministrazione fermana dopo l’esito dell’asta di questa mattina.
Torresi e Rossi aggiungono: “Ora se la STEAT (di cui il Comune di Fermo è tra i soci principali) non vorrà essere sfrattata, per esercitare il suo diritto di prelazione sull’acquisto, dovrà sborsare quasi novecentomila euro in più della cifra alla quale il Comune l’avrebbe potuta acquisire (656.000€) se solo il Sindaco Calcinaro avesse aderito al diritto di opzione offertogli dall’Agenzia del Demanio nel maggio scorso. Se invece, com’è probabile, i soldi pubblici per l’acquisto non usciranno fuori, il Sindaco sarebbe riuscito con una sola mossa a dare un colpo mortale al futuro dell’Azienda di trasporto pubblico ed a cancellare le ultra decennali attese dei cittadini e delle associazioni cittadine che hanno sempre immaginato la riqualificazione pubblica di quell’area strategica per destinarla al servizio del grande polo scolastico circostante e della crescita culturale dell’intera città”.
Rossi e Torresi attaccano: “Un gesto gravissimo quello commesso dal Sindaco che, all’insaputa di tutti i consiglieri comunali di minoranza e di maggioranza, ha scelto di lasciare quel complesso sul mercato pur consapevole che il prezzo riservato al Comune (come dimostrano le altre tre offerte pervenute) era di gran lunga inferiore al valore reale dell’area. Un gesto che non trova giustificazione alcuna in quanto, anche ammesso che l’Amministrazione Comunale non avesse voluto investire sull’area per la realizzazione dei progetti invocati dalla città, l’avrebbe comunque potuta cedere alla STEAT ad un prezzo più che dimezzato rispetto a quello attuale. Come forze di minoranza non ci arrenderemo a questo disastro e continueremo a lottare per ridurre il danno (come abbiamo generosamente tentato di fare nell’ultimo consiglio comunale) magari proponendo una variante urbanistica urgente che la destini nella prospettiva agli scopi pubblici per cui è naturalmente vocata. Resta però l’amara costatazione che mentre molti cittadini sembrano essere compiaciuti per feste, fiere e allegre pacche sulle spalle offerte loro dal Sindaco e dagli amministratori comunali, l’assoluta mancanza di una seppur minima visione strategica, certificata dallo scempio odierno, una volta spenti i riflettori, smontati i palchi e ed i gazebo alla città non resterà che una inconsapevole agonia”.