“La ciclabile porterà ricchezza
alle attività balneari e commerciali”
Rinviata l’assemblea pubblica

PORTO SAN GIORGIO - Niente assemblea pubblica per discutere della petizione proposta dal Comitato che si batte per la ciclabile sul lungomare Gramsci. "Rinviata su richiesta dei consiglieri comunali che attendono l'esito dell'ultima commissione consiliare"

di Sandro Renzi

“Dalla pista ciclabile arriveranno un aumento del flusso turistico e quindi una ricaduta economica per le attività commerciali e balneari”. Il Comitato che si sta battendo per la realizzazione della ciclabile sul lungomare Gramsci torna a farsi vivo a distanza di una settimana dalla commissione consiliare che ha esaminato i pareri tecnici redatti dai dirigenti comunali e per rimarcare che il progetto porterà anche ricchezza al tessuto produttivo cittadino. Una risposta indiretta alle preoccupazioni dei concessionari di spiaggia che temono soprattutto per gli effetti legati al taglio dei 550 posti auto pur non essendo contrari alla pista. Taglio necessario per fare posto tuttavia alla pista su sede stradale, così come prevede la proposta del Comitato. “Tutti gli studi, anche a livello universitario, confermano che il cicloturismo sarà il business del futuro e tutte le località balneari si sono già adoperate per incrementare le piste ciclabili  sul lungomare. A Porto San Giorgio basti pensare al flusso di turisti, ospiti dei campeggi di Marina Palmense, che con il nuovo ponte ciclopedonale ed una nuova pista ciclabile arriverebbero direttamente in bicicletta negli chalet di Porto San Giorgio” spiegano i componenti dei Comitato civico a supporto della loro petizione sottoscritta da 500 persone.

Il Comitato invita quindi anche i balneari a ragionare insieme per “la città e per tutti i cittadini di Porto San Giorgio. Sarà poi la politica a fare le scelte”. Intanto l’assemblea pubblica che si sarebbe dovuta tenere entro la fine del mese per illustrare la petizione del sodalizio è stata rinviata su richiesta dei consiglieri comunali che dovranno riunirsi una terza volta in commissione per decidere una eventuale calendarizzazione in Consiglio della petizione stessa.

 


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