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Asta ex stazione Santa Lucia, il Coordinamento Ambientalista del Fermano: “Vanificato l’impegno sul tema valorizzazione dell’area”

FERMO - "A nulla sono valse le prese di posizione, gli incontri, le iniziative, le conferenze, i pubblici dibattiti. Basti ricordare ad esempio che per oltre un ventennio, presso la scalinata Besenzanica, si è tenuto lo spettacolo “Serata in Stazione”, appuntamento annuale portato avanti con costanza, dedizione e con crescente partecipazione di pubblico"

 

“Gli accadimenti di questi ultimi giorni a Fermo riguardo l’esito dell’asta con la quale il Demanio ha ceduto l’area della Vecchia Stazione di Santa Lucia creano senza dubbio sconcerto”.  Inizia così l’intervento del Coordinamento Ambientalista del Fermano dopo l’esito dell’asta per l’area ex stazione di Santa Lucia.

“Il problema non risiede nel privato che, come suo diritto in un’asta pubblica, ha fatto la propria offerta e si è aggiudicato (salvo l’esercizio della prelazione da parte della STEAT) l’area della ex stazione Santa Lucia, ma è ben altro ed è evidente nei fatti – spiega il coordinamento –  Italia Nostra, per oltre 20 anni, si è prodigata per sensibilizzare la cittadinanza e le Amministrazioni comunali che si sono susseguite nel tempo sulla tematica del recupero dell’area e sulla valorizzazione degli immobili di rilevanza storico architettonica a beneficio dell’intera collettività fermana e con lo sguardo anche verso il territorio di cui la città di Fermo è capoluogo di provincia. Spiace dunque osservare che tutto sia stato vanificato!” 

“A nulla sono valse le prese di posizione, gli incontri, le iniziative, le conferenze, i pubblici dibattiti. Basti ricordare ad esempio che per oltre un ventennio, presso la scalinata Besenzanica, si è tenuto lo spettacolo “Serata in Stazione”, appuntamento annuale portato avanti con costanza, dedizione e con crescente partecipazione di pubblico. Ridurre la questione della ex stazione al mero ed esclusivo desiderio di protagonismo, svilisce l’impegno di un nutrito gruppo di soci e simpatizzanti che hanno operato sempre al di là di ogni opportunismo, pressione o logica politica”.

Coordinamento che aggiunge: “Gli ultimi avvenimenti ed il pubblico dibattito che ne è scaturito hanno certamente portato una larga parte della popolazione e della politica cittadina al riconoscimento della rilevanza urbanistica, ambientale, storica e culturale del sito per la cui tutela e valorizzazione sarebbe stato sin dall’inizio auspicabile un impegno ed una iniziativa di carattere pubblico. Per assumere una consapevole decisione riguardo all’alienazione demaniale della vecchia stazione di Santa Lucia sarebbe occorso un dibattito pubblico allargato ed approfondito, ivi compreso anche l’indispensabile coinvolgimento del Consiglio Comunale, previsto per legge, per evitare decisioni affrettate ed approssimative sul futuro della città. Sarebbe stato così più facile intuire come l’area ex stazione avrebbe decisamente influito, come auspichiamo ancora possa fare, nello sviluppo della città non solo nell’immediato, ma anche nei prossimi 10 o 50 anni. Ben venga quindi, come dice il Sindaco, la tutela della “fermanità”.
Ma non dovrebbe essere il pubblico, quindi il Comune, a tutelarla per primo? Per il Coordinamento Ambientalista del Fermano è stata grande la soddisfazione per aver coinvolto in un breve lasso di tempo tanta partecipazione ampia e trasversale, a dimostrazione del gran valore civico (non politico) delle iniziative intraprese. Spiace rilevare che oltre alle iniziative di Italia Nostra sia stato vanificato, fino ad ora, anche il percorso tracciato dalle precedenti Amministrazioni comunali che avevano indiscutibilmente portato ad identificare l’area come di fondamentale importanza per lo sviluppo della città. L’occasione si è presentata questa volta e non ricapiterà mai più. Sappiamo ormai tutti cosa sia accaduto e la dinamica dei fatti: il valore di aggiudicazione emerso dalla procedura pubblica certifica in modo incontrovertibile oltre che il valore intrinseco anche quello strategico dell’area. La situazione di fronte alla quale la cittadinanza ed il territorio (perché la società di trasporto ha una compagine sociale di enti pubblici – Provincia di Fermo e Comuni – e svolge un servizio a beneficio del territorio) vengono a trovarsi, doveva e poteva essere evitata e comporterà una gestione difficile ed affatto indolore qualunque sia l’esito riguardo alla aggiudicazione definitiva della proprietà. Gli scenari possibili sono noti a tutti e i soggetti al momento in campo sono il privato e la STEAT Spa per quanto attiene l’acquisizione in proprietà dell’area e la Città che può veder tutelati i propri interessi da una iniziativa decisa e lungimirante da parte dell’Amministrazione comunale. Se la STEAT non dovesse eguagliare l’offerta, ci sarebbe un soggetto privato, fermano e rispettabilissimo, di indubbia buona fede che, per quanto filantropo e benefattore, resterebbe proprietario di un nodo nevralgico e cruciale per lo sviluppo della città ed in posizione di vantaggio rispetto all’interesse pubblico generale”.

Il coordinamento aggiunge: “Anche nel caso, auspicato da Italia Nostra e dal Coordinamento Ambientalista del Fermano, di acquisto dell’area da parte della STEAT resterebbero da risolvere le diverse problematiche che investono in modo ampio l’area in questione e per la cui soluzione sarebbero necessarie attente valutazioni di carattere urbanistico, di viabilità, di tutela ambientale e di fruibilità dei servizi per l’area circostante. Pianificare lo sviluppo di una città, compito della politica del territorio, non passa assolutamente attraverso la buona volontà di un privato e non riconoscere ciò è un grave errore. Occorrerà quindi oggettiva valutazione delle opportunità ed ispirata avvedutezza da parte dell’Amministrazione comunale. Il Coordinamento Ambientalista del Fermano di cui Italia Nostra fa parte ritiene che salvaguardare l’interesse generale della città consista in primo luogo nel riservare all’uso pubblico la parte ovest dell’area più direttamente adiacente alla ex stazione. Ciò consentirebbe la realizzazione di un attraversamento, valutando se con sottopasso o cavalcavia, della via Salvo d’Acquisto dalla zona del Biennio del Montani all’IPSIA ed alle costruende Scuole Medie Betti – Fracassetti, utilizzando la Scalinata Besenzanica ed oltrepassando la parte centrale del sito all’altezza del vecchio chiosco delle bevande. In caso di acquisizione da parte della STEAT Spa potrebbe essere prevista la realizzazione di pensiline e di servizi ad uso degli studenti negli inevitabili tempi di attesa degli autobus e di opere volte a mitigare le problematiche espresse dai residenti per il tempo necessario alla delocalizzazione del deposito autobus. Non da ultimo occorrerebbe provvedere alla riqualificazione per uso pubblico di tutto il Fabbricato Viaggiatori della vecchia stazione e consentire l’utilizzo del fabbricato degli ex uffici per la Direzione STEAT Spa, lasciando gli spazi interposti ad uso della cittadinanza e degli studenti. Alla STEAT spa resterebbe la fruibilità di tutta l’area est (lato mare), utilizzabile secondo le più opportune necessità. Il Coordinamento Ambientalista del Fermano ribadisce che l’area ex Stazione Santa Lucia è utile allo sviluppo urbanistico e sociale della Città di Fermo come emerso dal dibattito pubblico in corso nel quale sono intervenute anche diverse forze politiche ed associazioni sindacali, come dichiarato più volte dal Sindaco e da vari esponenti della maggioranza e come emerso nell’ultimo consiglio comunale quando tutti i gruppi politici hanno sottoscritto un ordine del giorno che impegnava, anche finanziariamente, l’Amministrazione a trovare in concorso con la STEAT Spa una iniziativa di tutela delle rispettive esigenze. Il Coordinamento Ambientalista del Fermano ritiene debba essere perseguito ad ogni costo l’interesse pubblico ed il miglior modo per farlo prevalere è che la STEAT Spa eserciti il suo diritto di prelazione di concerto e con il sostegno del Comune di Fermo: scelte e soluzioni diverse, seppure ipotizzabili e ritenute non lesive degli interessi della città, aprirebbero scenari complessi negli aspetti urbanistici, tortuosi dal punto di vista disciplinare, impegnativi nella ricerca delle soluzioni praticabili e soprattutto indefiniti nel tempo e nell’esito affidato solamente alle buone intenzioni del soggetto privato.
Il Coordinamento Ambientalista del Fermano che si è sempre impegnato affinché l’area in oggetto diventasse di proprietà e di uso pubblico non intende in alcun modo ledere gli interessi del privato né screditarlo di fronte all’opinione pubblica, anzi, ne apprezza le disponibilità, rilasciate alla stampa locale, riguardo le possibilità di sviluppo futuro dell’area. Non intende entrare nel merito delle varie modalità con le quali il Comune, a nome della cittadinanza e soprattutto delle nuove generazioni, potrà far valere le proprie ragioni, ma alcuni punti imprescindibili vanno tutelati. Ritiene che questa volta occorrerà saggezza, acutezza, ingegno politico, lungimiranza perché non è all’immediato che ci si potrà affidare ma occorrerà guardare al futuro e porre le fondamenta per costruire finalmente una città, anzi una provincia, che sia modello ed esempio di gestione avveduta e sia rivolta a traguardare sviluppi e nuove opportunità. Il Coordinamento Ambientalista del Fermano, sempre propositivo riguardo alle questioni di carattere storico-artistico, culturale ed ambientale del territorio, in un clima di costruttivo dialogo e di reciproco rispetto valuterà ulteriori possibili azioni di informazione e tutela degli interessi comuni rappresentati”.


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