“Come Lega abbiamo già dichiarato nelle sedi opportune, Commissione e Consiglio Comunale, di ritenere un errore non avere esercitato il diritto di opzione di acquisto dell’area da parte del Comune di Fermo, come pure riteniamo un errore aver secretato la commissione consiliare del 31 ottobre, perché quando si tratta di interesse pubblico la massima trasparenza è d’obbligo”. Il capogruppo della Lega Gianluca Tulli torna sulla vicenda dell’asta dell’ex area Santa Lucia e in vista dei futuri passi, entra nel merito della possibilità di esercitare il diritto di prelazione da parte della Steat.
“Riteniamo – scrive Tulli – che il Partito Democratico e la Provincia non siano esenti da responsabilità in questa vicenda. E’ possibile che non ci sia stata alcuna comunicazione tra il Comune di Fermo ed il Presidente della Steat, una volta ricevuta l’offerta di acquisto dell’area da parte del Demanio? Ci chiediamo, pertanto, perché il presidente della Steat Alessandrini, che è anche coordinatore del Partito Democratico provinciale, non abbia sollecitato il Comune di Fermo e/o la Provincia (Proprietaria dell’84% delle Azioni Steat) ad esercitare l’opzione di acquisto. Tale scelta avrebbe bloccato, il prezzo dell’area, consentendo di accordarsi in seguito con l’Amministrazione di Fermo o con la provincia . Il 4 novembre prossimo ci sarà la convocazione dell’Assemblea dei Soci per stabilire se ricapitalizzare la società ed esercitare il diritto di prelazione, pareggiando l’offerta di 1.550.000 € proposta dal privato. Riteniamo che sarebbe un errore, a questo punto, ricapitalizzare la società Steat e far sborsare soldi ai Comuni della Provincia nonché al Comune di Fermo, considerando che la cifra è più che raddoppiata rispetto alla base d’asta. Se la Steat aveva interesse all’area suddetta, avrebbe dovuto bloccare il prezzo tramite l’opzione dell’Amministrazione Comunale di Fermo o, più correttamente, di quella della Provincia. Per di più, si parla di una trattativa per trasferire l’attuale deposito in una sede più idonea, come ci auguriamo. Quindi, che senso avrebbe oggi, esercitare la prelazione visto la ragguardevole cifra raggiunta, se si sta lavorando per spostare il deposito in un sito più idoneo? A meno che la Steat non voglia fare una operazione speculativa, operazione di carattere prettamente privato ma con soldi pubblici. Va sottolineato, inoltre, che il diritto di opzione poteva essere esercitato anche dalla Provincia guidata dalla Presidente Moira Canigola, esponente di spicco del Partito Democratico”.
Tulli sottolinea: “La Provincia aveva ancora maggiore interesse all’acquisto dell’area al prezzo minore possibile, detenendo l’84% delle quote della Società. Se la Provincia ritiene di valutare e concordare l’aumento del capitale in questa fase, non si capirebbe perché non sia intervenuta prima esercitando l’opzione di acquisto dell’area al minor prezzo stabilito dal Demanio, in quanto bene strumentale per la società Steat. Meglio utilizzare allora le risorse per le dissestate strade provinciali. A questo punto, viste le dichiarazioni del privato che si è aggiudicato momentaneamente l’asta e che avrebbe intenzione di riqualificare l’area, in modo da renderla fruibile a tutta la cittadinanza, meglio sarebbe proseguire in questa direzione, coniugando l’interesse pubblico con quello privato”.
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