di Giorgio Fedeli (foto Simone Corazza)
“La guerra distrugge, la pace è gioia quindi coloriamola” è questo uno dei tanti messaggi che questa mattina gli studenti degli istituti superiori del Fermano hanno letto in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, celebrata al duomo e al Girfalco. Dalle lettere dei militari al fronte, durante la Grande Guerra che ha spezzato tantissime giovani vite, ai versi di Ungaretti e De Luca fino al ricordo di Corridoni. “Vogliamo la pace nella fede”, “Il militare non è ignoto, è un padre, un fratello, un figlio che non è più tornato” tra le citazioni più toccanti.
Nel capoluogo di provincia questa mattina si sono riunite le più alte cariche istituzionali, civili, militari e religiose del Fermano per celebrare la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Una storia fatta di estremi sacrifici, di sofferenze, di guerre che, a distanza di decenni oggi sono diventate insegnamenti. Proprio quelli che hanno letto e fatti propri gli studenti del Fermano. Sì perché oltre ad essere una celebrazione, la Giornata è soprattutto l’occasione per rinvendire il ricordo del martirio, della spietatezza della guerra, della sofferenza, e per trasmettere quel messaggio di dolore alle nuove generazioni affinché tutti insieme ci si spenda per la pace. La giornata è iniziata con la celebrazione della santa messa officiata dall’arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio. Da lì al Girfalco dove, con gli schieramenti delle forze militari e di polizia schierate, e con loro i sindaci del territorio, le associazioni di volontariato, quelle dei combattenti e d’armi, il prefetto Vincenza Filippi, dopo l’alzabandiera, ha deposto una corona d’alloro sul monumento dei Caduti. Filippi che, prima di cedere la parola ai ragazzi delle scuole del Fermano, ha letto il messaggio del presidente della Repubblica, Mattarella. “Quello che celebriamo oggi – le parole del prefetto Filippi – è un valore importantissimo riaffermato nel messaggio del presidente della Repubblica, quello dell’unità della nostra Patria, del riconoscimento dello sforzo e del sacrificio che quotidianamente tutte le nostre forze armate svolgono. Il sacrificio di tantissimi cittadini, militari, e il riconoscimento di quei valori risorgimentali che hanno fatto sì che l’Italia diventasse una e indivisibile. La vicinanza e l’essenza dei testi letti dai ragazzi delle scuole, oggi, ci hanno dato ulteriore conferma del fatto che se riusciamo a portare avanti quei principi di legalità, a credere in quei valori che uniscono la nostra Patria e a cercare di capire lo sforzo che ognuno di noi deve fare nella quotidianità per riaffermare proprio quegli stessi valori, i ragazzi sono pronti a recepirlo. Basta credere in loro. Solo così riusciremo a portare avanti l’unità fondante della nostra Patria”.
LE CELEBRAZIONI NEGLI ALTRI COMUNI DEL FERMANO
Cerimonie che si sono tenute anche negli altri comuni del Fermano. A Sant’Elpidio a Mare alle 8.30 c’è stato il ritrovo in piazza Leopardi a Cascinare con i bambini e le bambine della scuola primaria del posto. A seguire ci si è spostati presso il Monumento ai Caduti del Capoluogo con gli alunni delle classi terze del Capoluogo e di Casette d’Ete: la cerimonia è stata accompagnata dall’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte degli alunni e si è conclusa con la lettura di una poesia scritta da Maria Andrea, alunna della classe IIIG. A Casette d’Ete per motivi logistici, vista la concomitanza con il mercato cittadino, la cerimonia è stata ridotta alla deposizione di una corona d’alloro da parte del sindaco Alessio Terrenzi presso il Monumento ai Caduti.
“Ci troviamo oggi – ha detto il Sindaco Terrenzi – a celebrare la festa del 4 novembre che per voi, ragazzi e ragazze, è una data probabilmente lontana ed anche difficile da comprendere ma che non va dimenticata: questo giorno ci ricorda la battaglia di Vittorio Veneto, che, con la conclusione della prima guerra mondiale, portò all’unificazione dell’Italia. Siamo qui per celebrare l’Unità d’Italia, non dimenticando i caduti che si sono sacrificati per dare vita al nostro Paese. Oggi festeggiamo anche le Forze Armate, che nella nostra Repubblica sono dedicate alla sicurezza interna e alla ricerca della pace a livello internazionale. Per le nuove generazioni l’Unità, la pace sono delle situazioni date per acquisite, quasi per scontate ma trovo importante, soprattutto oggi che sono presenti con noi i cittadini più giovani, ricordare che non è così. Trovo opportuno ricordare che la condizione in cui abbiamo la fortuna di vivere noi, oggi, è frutto di sacrificio misurato anche in molte vite umane. Per questo credo che ognuno di noi, anche i più giovani, debbano vivere nel rispetto dell’altro, cercando il confronto quando necessario ma senza mai travalicare i confini del rispetto reciproco, rifuggendo sempre e comunque la violenza che non è mai, e lo sottolineo, lo strumento giusto per risolvere eventuali contrasti. In questo contesto dobbiamo il nostro grazie non solo a coloro che morirono per la pace e per l’unità ma anche a tutte le forze dell’ordine che, nel quotidiano, tengono saldi con il loro impegno gli stessi ideali di ieri. Le nostre Forze Armate oggi sono al servizio della pace, in Italia e nel mondo e tutti noi dobbiamo essere tasselli di pace in ogni contesto, sia esso civile, istituzionale che sociale. Per questo, la nostra presenza oggi vuole essere non solo un modo per ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita per l’Unità d’Italia, ma soprattutto un impegno ad un comportamento che vada sempre nella direzione di difendere la dignità delle altre persone, aiutare chi è in difficoltà per costruire una società migliore. A tutti voi, a tutti noi, va l’invito ad essere sempre aperti al confronto costruttivo e al dialogo nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno. Non ci sono limiti d’età per questo: a tutti voi chiedo di diventare strumenti di pace a partire dai nostri ambienti quotidiani. Nella scuola, nello sport, nel tempo libero, nella famiglia: in questo modo terremo viva la memoria di quanti hanno sacrificato la loro vita per consegnarci un’Italia libera e in pace. Ma in questo modo renderemo concreto anche il nostro grazie a tutti coloro che, indossando una divisa, si impegnano quotidianamente lungo le strade ed in tutti quei contesti in cui garantiscono ordine e sicurezza pubblica”.
Al termine delle celebrazioni in città – a cui non ha potuto partecipare il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze perché decaduto (e dovrà essere rinominato nel corso dell’anno) il Sindaco Terrenzi ha raggiunto i colleghi Sindaci a Fermo per partecipare alla cerimonia organizzata dalla Prefettura.
“La giornata di festa di oggi conserva il valore della nostra pacifica convivenza. Il sacrificio delle forze armate, il loro impegno, è una conquista quotidiana di libertà”. Il sindaco Nicola Loira l’ha affermato nel suo intervento al termine della cerimonia odierna in piazza Mentana (ore 11,45).
Agli studenti dell’istituto comprensivo Nardi, e della scuola d’infanzia San Gaetano intervenuti insieme ai cittadini ed ai rappresentanti delle istituzioni locali, delle forze dell’ordine e delle associazioni, il primo cittadino ha chiesto un impegno: “Mantenere la nostra comunità in un clima di concordia e unità. Solo così renderemo il vero omaggio a coloro che giovanissimi hanno perso la vita per creare il mondo in cui viviamo”. La cerimonia si è aperta con l’alzabandiera e la collocazione di una corona d’alloro dinanzi al monumento dei Caduti. Gli alunni hanno in seguito declamato poesie e intonato canti legati al sacrificio della Prima guerra mondiale.
Anche a Monsampietro Morico, ieri, sono stati resi i doverosi onori ai caduti di entrambi i conflitti mondiali, alla presenza del sindaco Romina Gualtieri, delle associazioni combattentistiche, del comandante della stazione dei carabinieri, il maresciallo maggiore Marcattili dei parroci don Italo Conti e don Olivio Medori.
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