di Sara Cognigni
E’ il momento di sfatare il dubbio amletico che si ripercuote nelle menti di molti imprenditori quando vengono chiamati ad approvare il bilancio d’esercizio. A fine anno i titolari d’azienda più fortunati incappano in un Conto Economico con un risultato positivo che non corrisponde al saldo bancario. Così, con la stessa periodicità delle scadenze fiscali italiane, il commercialista riceve la seguente domanda: “Ma dove sono andati a finire i miei soldi?”.
La risposta non soggiace dietro un errore contabile del redattore di Bilancio bensì dietro il principio di competenza, sancito dal Codice Civile. Ciò significa che il Conto Economico accoglie i costi contabilizzati per l’acquisto di fattori produttivi utilizzati nella produzione attuata e venduta nel periodo considerato nonché i ricavi per cessioni di beni e prestazioni di servizi che nell’anno hanno avuto il correlativo costo. Si è ben lontani, pertanto, dal parlare di incassi e pagamenti, il più delle volte dilazionati rispetto al passaggio di proprietà della merce. Quindi il Conto Economico non sa spiegare dove è finito il denaro dell’azienda. La scienza economica però, non abbandona l’imprenditore all’inconsapevolezza finanziaria, mettendo a sua disposizione uno strumento dal quale è possibile evincere quali motivi hanno portato la liquidità aziendale ad un preciso livello. Lo strumento in questione è il Rendiconto Finanziario, diventato documento obbligatorio del bilancio ordinario solo a partire dal 2016. Anche le imprese di minori dimensioni però, hanno “l’obbligo morale”, a parere di chi scrive, di monitorare l’area finanziaria della propria attività. E’ opportuno non affidarsi più ai rapporti interpersonali per decidere quando e come pagare o incassare. L’economia non lascia scampo a chi va avanti senza conoscere la strada che sta percorrendo e l’imprenditore deve sapere perché ad una buona redditività non corrisponde la propria capacità di estinguere le obbligazioni assunte. Andare oltre il risultato di Conto Economico è il primo passo per comprendere che dietro alla discordanza tra utile e liquidità c’è solo una realtà poco approfondita.
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