di Giorgio Cisbani
Chissà se l’iniziativa sulle vicende dell’ex stazione Santa Lucia, ora occupata dalla Steat, sarà la scintilla che accenderà la ripresa del dibattito sullo sviluppo delle nostre città come ha auspicato il noto urbanista, Paolo Berdini, nel suo articolato intervento. Io mi limito ad auspicare che la riuscita iniziativa della minoranza di sinistra a Fermo, svoltasi domenica scorsa nelle sala delle officine Montani, possa accendere nel nostro territorio una qualche luce che, partendo dai temi dell’ambiente, squarci l’insopportabile grigiore della politica.
Se dunque questa paradossale vicenda dell’area Steat servisse a favorire una comune ( cioè non soltanto di una parte politica o di un solo paese ) riflessione sullo sviluppo e salvaguardia del nostro territorio, almeno potremmo dire che la cecità di alcune “nostre” scelte hanno portato ad impensabili risvolti positivi.
Forse qualche strambo intervento e qualche litania come la mia potevano essere risparmiati, però complessivamente la discussione di domenica a me è sembrata positiva, a cominciare dagli interventi di Sandro Volponi e Massimo Rossi e, nei toni, dell’assessore all’urbanistica del Comune di Fermo, Nunzi che ha ribadito l’ostinazione del sindaco a difendere la incredibile scelta compiuta nel non ritenere importante quell’area. Una scelta che, invece, dovrebbe preoccupare perché evidenzia una certa ristretta visione della città nel territorio.
Tra gli interventi, mi ha particolarmente sorpreso quello dell’ex Presidente del Cosif, Moreno Bellesi di Amandola. Non vorrei esagerare ma ho avuto quasi un sussulto nell’ascoltarlo. Il sindaco di Fermo – più o meno ha inizialmente detto – si deve rendere conto che è il sindaco della città capofila e le scelte, importanti come questa dell’area Steat, riguardano tutto il territorio.
Per un attimo ho sognato pensando che forse l’auspicata scintilla sarebbe potuta scoppiare tra le nevi dei nostri stupendi paesi ai piedi dei Sibillini. Non a caso, infatti, Paolo Berdini è di Santa Vittoria, come attesta il suo accento sopravvissuto ai decenni romani, e Moreno Bellesi, come detto, è di Amandola.
Comunque, per non disperare, si può dire che Paolo Berdini con il suo intervento, abbia allargato i confini oltre l’area Steat, mentre Bellesi ha sottolineato quella visione che sembra essere estranea a chi ci rappresenta: Il Fermano ( il territorio della provincia ) è un’unica città di appena 165 mila abitanti, cioè un piccolo quartiere di una media città europea.
Occorrerebbe rendersi conto che questa è l’unica ottica possibile per affrontare al meglio i nostri problemi, nella consapevolezza, oltretutto, di vivere in un territorio talmente pregiato e bello che, anche per gli agnostici, è sicuramente benedetto dal Cielo.
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