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Lotta e dedizione quotidiana,
il tandem dell’oncologia e psiconcologia

Ospiti negli studi di Radio FM 1 il primario dell'unità operativa di oncologia Renato Bisonni e la psiconcologa Barbara Esperide che hanno raccontato le loro esperienze lavorative presso l'ospedale Augusto Murri di Fermo.

di Maria Elena Grasso

Oncologia e psicologia, un sodalizio necessario e prezioso. A parlarne, ai microfoni di Radio FM 1, il primario dell’unità operativa complessa di oncologia dell’ospedale Augusto Murri di Fermo, Renato Bisonni, e la psiconcologa Barbara Esperide.

“Il mio lavoro nel reparto di oncologia è iniziato nel 2006 e si è arricchito sempre di più”, così Barbara Esperide ha esordito spiegando come la sua figura di supporto psicologico all’inizio poco conosciuta professionalmente, oggi sia diventata sempre più preziosa. Il progetto è di continuità assistenziale, cioè di accompagnamento e di sostegno psicologico dalla scoperta della malattia al proseguimento delle terapie mediche.

Si tratta di un ausilio a 360°, dato che riguarda il paziente, i familiari e a volte investe il nucleo intero di una famiglia in presenza di bambini; ha spiegato come sia importante rendere partecipi proprio i bambini e consapevoli della malattia, perché, anche se si pensa di proteggerli omettendo, i bambini colgono tutto, sguardi, silenzi… E’ fondamentale, perciò, riuscire a trovare le parole e i modi giusti (ad esempio tramite libri, racconti o film), per ovviare a meccanismi di negazione che sono a volte più pericolosi dell’ammissione della malattia stessa.A questo proposito la dottoressa ha preso in prestito le parole di Antoine de Saint-Exupéry nel ‘Piccolo principe’: “… Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”.

La semplicità e la verità rendono più consapevole il paziente e la rete familiare che lo circonda. La psiconcologa Esperide che opera anche presso l’Hospice di Montegranaro, ha raccontato della struttura residenziale dove si accede alle cure palliative: “E’ un ambiente accogliente, di grande abilità relazionale. Qui il paziente viene letteralmente coccolato: abbiamo a disposizione la pet therapy, il massaggio shiatsu, la musicoterapia, la stanza dei giochi, etc. Un luogo quindi dove la persona viene accompagnata con grande dignità al fine vita.”

Altro momento molto delicato, come descritto, è l’elaborazione del lutto, momento in cui i meccanismi di protezione possono venire a mancare e il supporto deve continuare per far sì che i  sentimenti e gli stati d’animo tipici di questa circostanza trovino  condivisione e accettazione, fondamentali per il percorso.

“Volevamo dimostrare – ha sottolineato il primario Bisonni – che il reparto di oncologia non è solo un luogo di tristezza e negatività ma soprattutto un luogo di speranza e di grande umanità, siamo una famiglia, dove si costruiscono relazioni tra i pazienti,  medici e infermieri. E’ un percorso di familiarità, dove vengono eliminate tutte le barriere, perché non ci focalizziamo solo sulla malattia ma sulla persona nella sua totalità. Credo molto nel tandem tra psicologia e oncologia, credo che esternare, togliere il ‘non detto’, esplicitare le proprie paure, aiuti oltretutto a rendere più efficaci le cure;  sono molti gli studi che confermano questa teoria e noi possiamo constatarlo ogni giorno. A mio avviso è una lotta quotidiana e al tempo stesso una vittoria quotidiana”.

Il prossimo ed ultimo appuntamento con l’informazione in ambito oncologico è martedì  3 dicembre alle ore 16.00 ai microfoni di Radio FM1 per parlare di estetica oncologica.

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